Non arrivare a 140 km/h, la scienza ti spiega perché

Ilena D’Errico

10 Agosto 2025 - 21:11

Non arrivare a 140 km/h. Oltre a multe e pericoli ti serve davvero a poco. La scienza ti spiega perché.

Non arrivare a 140 km/h, la scienza ti spiega perché

Andare a 140 km/h è vietato nella maggior parte dei Paesi del mondo, ma è anche poco conveniente, sicuramente meno di quanto si potrebbe pensare. In Italia è impossibile raggiungere questa velocità legalmente, visto che il massimo è di 130 km/h in autostrada (teoricamente elevabili a 150 km/h ma non per il momento). La media europea non dista molto da questo limite, seppur con qualche eccezione. In ogni caso, 140 km/h sono la soglia di riferimento presa da un matematico portoghese per invitare i conducenti alla prudenza.

Il limite massimo in Portogallo è infatti di 120 km/h in autostrada, ma diversi conducenti lo superano credendo di arrivare prima a destinazione. La violazione del limite fino a 140 km/h è la più comune, ma quanto spiegato dall’esperto si applica senza problemi a tutte le volte in cui si supera di poco il limite di velocità previsto. In Italia, per esempio, si potrebbe adattare l’esempio a velocità di 150 km/h anziché 130 km/h e così via. Un caso in cui si rischiano multe salatissime, gravi ripercussioni in caso di incidenti e che comunque non porta alcun vantaggio rilevante. Di fatto, non si dovrebbe andare a 140 km/h a meno che sia previsto dal Codice della strada e vi siano condizioni di guida sicure. La scienza spiega perché.

La scienza ti spiega perché non andare a 140 km/h

Un insegnante di matematica portoghese - il divulgatore José Ángel Murcia - ha spiegato il calcolo matematico da applicare per capire quanto tempo si risparmia aumentando la velocità. Per farlo ha preso in esame il limite di 120 km/h imposto sulle autostrade in Portogallo e un superamento di 20 km/h, vale a dire con velocità di 140 km/h. Il calcolo non è affatto complesso, ma non riesce ad essere intuitivo nella vita di tutti i giorni, a causa della confusione generata dall’uso dei parametri sbagliati.

Tutti sanno che andando a 60 km/h ci vogliono 60 secondi per percorrere ogni chilometro. Raddoppiando la velocità, dunque guidando a 120 km/h, il tempo dimezza: per ogni chilometro si impiegano soltanto 30 secondi. In questo caso il risparmio di tempo è notevole, ma semplicemente perché la velocità è stata raddoppiata. Minore è la distanza tra le due velocità confrontate, minore è il vantaggio in termini di tempo del guidatore. Ovviamente, il primo punto di riferimento è il limite di velocità, da paragonare al superamento per rendersi conto della sua inutilità oltre che pericolosità.

Vediamo nel dettaglio quanto tempo è necessario a percorrere un chilometro a seconda della velocità adottata per comprendere meglio.

  • Guida a 40 km/h: 90 secondi per chilometro;
  • guida a 60 km/h: 60 secondi per chilometro;
  • guida a 80 km/h: 45 secondi per chilometro;
  • guida a 100 km/h: 36 secondi per chilometro;
  • guida a 120 km/h: 30 secondi per chilometro;
  • guida a 140 km/h: 25,7 secondi per chilometro;
  • guida a 160 km/h: 22,5 secondi per chilometro.

In Portogallo il limite in autostrada è in genere di 120 km/h. È possibile rispettarlo e arrivare a una velocità massima che consente di percorrere ogni chilometro in 30 secondi oppure oltrepassarlo e risparmiare solamente 4,3 secondi o 7,5 secondi al chilometro (rispettivamente in caso di guida a 140 o 160 km/h).

In Italia la situazione è persino peggiore, visto che nella stragrande maggioranza dei casi il limite di velocità sulle autostrade è pari a 130 km/h. A questa velocità servono 27,7 secondi per ogni secondo, quindi andare a 140 km/h permette di risparmiare appena 2 secondi ogni chilometro.

È evidente che superando ulteriormente il limite anche il vantaggio sulle tempistiche aumenta, ma prima di ottenere qualche beneficio si arriverebbe a velocità inaudite, ben oltre i 200 km/h. Lo stesso meccanismo può essere comunque applicato anche ad altre strade, tenendo conto dell’estrema pericolosità di raddoppiare la velocità rispetto a quella consentita, peraltro per lo più impraticabile a causa del traffico, delle condizioni meteo, della struttura delle strade e della capacità del veicolo.

Aumentando la velocità il tempo di percorrenza diminuisce necessariamente, ma non quanto si pensa. I matematici spiegano, inoltre, che è poco utile applicare questi ragionamenti quando si guida in città. Il traffico rende impossibile il mantenimento di una velocità costante, soprattutto quando molto elevata. Il risparmio di tempo in relazione alla velocità andrebbe quindi calcolato soltanto sui viaggi in autostrada, ammesso che siano lunghi. In proposito, si parla di un risparmio massimo di una decina di minuti in tratti di 500 km.

Cosa succede se vai a 140 km/h

Insomma, a 140 km/h vai veloce, ma non risparmi tanto tempo quanto credi. Nella vita di tutti i giorni nessun conducente necessita di contare i secondi per arrivare a destinazione, non si vive in una corsa d’auto, soprattutto a fronte delle gravi conseguenze possibili. Come già anticipato, la velocità è direttamente coinvolta nei sinistri stradali, spesso come concatenante alla distrazione, a causa della minore gestibilità del veicolo. Non perché l’auto funzioni diversamente, ma perché il minimo movimento è determinante e servono riflessi molto rapidi, senza dimenticare dell’allungamento del tempo di frenata. In secondo luogo l’impatto è molto più potente quando la velocità con cui arriva il veicolo è alta e la probabilità di gravi lesioni e morti cresce. Infine, anche se la guida dovesse giungere a compimento senza incidenti, ci sono comunque le sanzioni per eccesso di velocità, definite dall’articolo 142 del Codice della strada come segue.

  • Superamento fino a 10 km/h: multa da 42 a 173 euro;
  • superamento dei limiti tra 10 km/h e 40 km/h: multa da 173 a 694 euro, decurtazione di 3 punti dalla patente;
  • superamento tra 40 km/h e 60 km/h: multa da 543 a 3.382 euro e sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi e decurtazione di 6 punti;
  • superamento di oltre 60 km/h: multa da 845 a 3.382 euro, sospensione della patente di guida da 6 a 12 mesi e decurtazione di 10 punti.

Le sanzioni aumentano in diversi casi, per esempio in caso di recidiva o sinistro stradale, ma in ogni caso potrebbero presto inasprirsi per effetto della riforma del Codice della strada. In linea generale, quindi, rispettare i limiti di velocità non è soltanto doveroso ma anche conveniente. O meglio, superarli è deleterio sotto tutti i punti di vista. A chi serve recuperare qualche secondo (sempre che riesca a mantenere la velocità costante), mettendo sé e gli altri in pericolo (oltre al portafoglio)? Insomma, la scienza sostiene i limiti di velocità.

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