Niente più animali nel circo entro 12 mesi. Il Ddl Circhi promette un nuovo Codice dello Spettacolo. Gli animalisti avranno vinto la loro battaglia?
Niente animali negli spettacoli del circo: il Ddl 2287-bis proposto in Senato prevede la graduale dimissione degli animali entro 12 mesi all’emanazione. La vittoria degli animalisti, da sempre contrari all’uso di animali negli spettacoli e alla vetusta legge che li disciplinava, porterà alla costituzione di nuovo Codice dello Spettacolo.
Una normativa sulle attività circensi esiste dagli anni ’70, eppure non si occupa nello specifico degli animali, poiché non esistono né registri nazionali degli ospiti del circo, né tutele per il loro stato di salute o riproduttivo, malgrado ogni circo sia sovvenzionato da soldi pubblici.
Il controllo è assente e le associazioni di animalisti come Lav continuano a combattere lo sfruttamento degli animali nel circo e soprattutto la loro detenzione forzata, forti della rilevazione Eurispes sugli italiani contrari agli spettacoli (circa il 70%) e delle nuove proposte per il Codice Civile.
Niente animali negli spettacoli, però, significa niente circo: l’Ente Nazionale Circhi si è da sempre scontrato con le proteste e le mobilitazioni degli animalisti, tuttavia l’approvazione del Ddl potrebbe infliggere un colpo decisivo alla loro attività.
Vediamo cosa è contenuto nel ddl Circhi e cosa dobbiamo aspettarci dagli spettacoli equestri.
Niente animali nel circo: il Ddl ha un comma specifico
Niente animali negli spettacoli del circo, breve sintesi dell’Art. 4 contenuto nel Ddl 2287-bis detto appunto Ddl Circhi proposto in Senato. Il testo sostiene una graduale eliminazione dell’utilizzo di animali entro 12 mesi, ma i circhi dovranno cominciare a pensare ad una revisione del loro palinsesto.
La Legge 337/1978 ha finora disciplinato l’attività circense, ad esempio regolando l’occupazione del suolo pubblico per circhi e parchi itineranti anche di tipo diverso, specificando quali permessi occorra richiedere e in quanto tempo, quali costi si debbano sostenere.
Nessuno spazio hanno i diritti degli animali all’interno della suddetta legge, né viene disciplinato il mantenimento del loro stato di salute. L’unica tutela prevista è lo sconto del 50% per l’acquisto della carne di nutrimento, non propriamente un vessillo di libertà.
Il Ddl Circhi e il nuovo Codice dello Spettacolo
Con il Ddl Circhi il passo avanti per i diritti degli animali nel mondo dello spettacolo itinerante è evidente, ma non sarà l’unico cambiamento. Il divieto di usare animali nei circhi sarà solo il punto di partenza per una razionalizzazione più ampia.
All’Art. 1 del Ddl Circhi è promossa la redazione di un testo unico normativo denominato Codice dello Spettacolo, che avrà il fine di semplificare le procedure amministrative e razionalizzare la spesa, considerando che molte delle attività artistiche godono del sostegno statale.
Anche il circo gode di privilegi simili, poiché all’Art. 19 della Legge 337/1978 sono citati contributi straordinari assegnati ai circhi a titolo di concorso alle spese di ricostituzione e ammodernamento di impianti. Aiuti pubblici da sempre nel mirino degli animalisti.
L’Ente Nazionale Circhi condanna la battaglia come mera ideologia, eppure sembra proprio che anche in Italia s’intenda colmare la lacuna sulla tutela degli animali nel circo. A questo punto non ci resta che attendere l’approvazione del Ddl, di cui aggiungiamo il testo in calce all’articolo.
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