Neuralink: cos’è e di cosa si occupa l’azienda di Elon Musk per la fusione uomo-macchina

Niccolò Ellena

2 Dicembre 2022 - 11:02

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Neuralink, l’azienda per la fusione uomo-macchina di Elon Musk, vuole curare le malattie cerebrali. Ha annunciato che tra sei mesi partiranno i test per inserire un chip nel cervello umano.

Neuralink: cos’è e di cosa si occupa l’azienda di Elon Musk per la fusione uomo-macchina

Neuralink è un’azienda che si occupa di neurotecnologie, fondata negli Stati Uniti d’America nel 2016 da Elon Musk, Max Hodak e Paul Merolla, ma diventata di dominio pubblico solamente un anno dopo. La sede si trova in California, precisamente nel Piooner Building di San Francisco.

Nel 2017, uno dei fondatori, Elon Musk, conosciuto soprattutto per essere il Ceo di Tesla, ha affermato che l’idea per Neuralink è nata originariamente dal concetto fantascientifico di “laccio neurale” proveniente dall’universo della serie di racconti “The Culture” di Ian M. Banks.

L’obiettivo di Neuralink sul breve termine era quello di studiare e possibilmente prevenire le malattie del cervello, mentre, nel lungo termine, Musk e la sua squadra vogliono lavorare all’integrazione tra l’uomo e l’intelligenza artificiale.

Elon Musk su Neuralink. Fonte: Twitter Elon Musk su Neuralink. Fonte: Twitter «Il primo prodotto realizzato da Neuralink permetterà alle persone affette da una paralisi di utilizzare il loro cervello per digitare sullo smartphone più velocemente di quanto non possa fare una persona che usa i pollici».

L’idea principale su cui si poggia il progetto è quella di creare un chip che possa essere impiantato direttamente dentro il cervello dell’uomo, così da consentirgli di comunicare con il computer e vice versa.

Ciò si traduce in molte opportunità, alcune delle quali solo immaginabili. Sarebbe possibile, ad esempio, restituire l’uso della gambe a persone che lo hanno perso, mettendo queste ultime in comunicazione il cervello, bypassando la colonna vertebrale. L’azienda ha battezzato questa tecnologia Brain-Machine Interface.

Questa tecnologia non è affatto nuova, sono infatti molti anni che le grandi aziende tecnologiche lavorano per rendere possibile la fusione tra uomo e macchina. Ciò che sorprende di Neuralink è la dimensione dell’oggetto che rende la comunicazione tra soggetto e computer possibile: si tratta infatti di una piccola monetina con al suo interno 1.024 fili molto sottili.

I test compiuti da Neuralink

Neuralink ha scelto l’Università della California-Davis come suo partner per realizzare gli esperimenti sugli animali. Per averne a disposizione, l’azienda ha aperto nel 2020, un vivaio dove crescere animali da poter usare per la sperimentazione.

Questi esperimenti, seppur abbiano generato molte polemiche, hanno portato grandi e importanti risultati. Uno dei risultati più acclamati è visibile nel video del maiale chiamato Gertrude, a cui sono stati impiantati due chip realizzati dall’azienda.

Il video mostra il maiale che cammina su un tapis roulant, mentre la sua attività cerebrale viene monitorata e riportata su uno schermo. Questo ha rappresentato un momento molto importante per l’azienda, in quanto mostrava i passi avanti fatti dall’azienda; nel 2019 infatti, il dispositivo era un impianto da installare dietro l’orecchio molto più ingombrante e visibile.

Successivamente, ad aprile 2021 è stato diffuso un ulteriore video che mostra i progressi fatti dall’azienda. Nel video, questa volta, è possibile vedere una scimmia di nome Pager a cui erano stati impiantati due chip, uno per ogni emisfero del cervello, mentre gioca al famoso videogioco Pong. Per riuscire in quest’impresa il primate non ha dovuto usare nessun arto, bensì soltanto gli impulsi prodotti dal proprio cervello.

Neuralink: chip nel cervello umano entro 6 mesi

Nei giorni scorsi, durante uno «show and tell» appositamente dedicato, Elon Musk ha comunicato ai suoi seguaci i prossimi passi che verranno compiuti da Neuralink. Il magnate ha annunciato che tra circa sei mesi verranno avviate le sperimentazioni per impiantare un chip nel cervello umano capace di interfacciarsi con un sistema esterno e con l’obiettivo ultimo di curare malattie cerebrali.

La documentazione preparata dagli scienziati di Neuralink è attualmente al vaglio degli scienziati della Food and drug administration (Fda), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici.

Adesso quindi la parola passa a Fda, che sarà chiamata a dare o a negare il permesso all’azienda di Musk per procedere.

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