Nessuna auto potrà mai passare su questo ponte, sprecati $2,3 milioni di dollari

Ilena D’Errico

4 Luglio 2025 - 19:27

Sono stati sprecati ben 2,3 milioni di dollari per questo ponte. Nessuna auto potrà mai attraversarlo. Ecco cos’è successo.

Nessuna auto potrà mai passare su questo ponte, sprecati $2,3 milioni di dollari

Gli errori possono capitare in ogni ambito professionale, ma quando si verificano nella costruzione di infrastrutture pubbliche, le conseguenze possono essere gravi. L’Italia ne sa qualcosa, ma non è sola. In India, un nuovo caso ha scatenato l’ironia e l’indignazione del web: un ponte costato 2,3 milioni di dollari è stato costruito con un’inclinazione talmente marcata da risultare inutilizzabile. Nessuna auto potrà mai attraversarlo, e per fortuna non è stato inaugurato, evitando così potenziali tragedie. La vicenda è diventata un meme nazionale, ma dietro le risate si nasconde un problema ben più serio: le falle profonde nel sistema infrastrutturale indiano.

Oltretutto, anche se è stato possibile evitare risvolti più gravi, le conseguenze restano terribili. Un danno enorme per il Paese, che perde un finanziamento milionario, e per i lavoratori coinvolti. Ben 7 ingegneri coinvolti nel progetto sono stati sospesi e due imprese di costruzione sono sotto indagine. Si possono solo immaginare gli effetti sulla carriera di un tale disastro mediatico, ma si farebbe bene a non trarre conclusioni affrettate. La progettazione dell’infrastruttura è stata tutt’altro che agevole, per quanto poco rilevante ai fini delle responsabilità, e sorgono dei dubbi sui criteri di assegnazione del progetto in primo luogo. Adesso, comunque, l’India deve ospitare l’ennesima struttura fantasma e il malcontento del popolo. La strada verso la modernizzazione è ripida, proprio come il ponte.

Nessun’auto potrà mai attraversare questo ponte da 2,3 miliardi di dollari

Di solito, l’inaugurazione di grandi infrastrutture segna un momento di entusiasmo per il Paese, che mostra concretamente il risultato degli sforzi fatti e risolve i problemi della popolazione. È ciò che ci si aspettava dal ponte di Bhopal, cittadina tristemente nota per la fuga di gas dalla fabbrica Union Carbide che uccise migliaia di persone nel 1984. Questa volta non ci sono morti (solo perché non è stato permesso l’uso del ponte), ma una perdita economica impressionante. L’infrastruttura da 2,3 milioni di dollari era stata commissionata dal governo di Madhya Pradesh, stato dell’India centrale, per migliorare i collegamenti tra Mahamai Ka Bagh, Pushpa Nagar e l’area della stazione con New Bhopal, consentendo ai veicoli di transitare sul ponte ferroviario.

Come anticipato, però, il ponte non può essere attraversato. La curva presenta infatti un’inclinazione di 90 gradi che non può essere percorsa in sicurezza. Praticamente una svolta ad angolo retto, che costringerebbe le auto a frenare bruscamente in prossimità della curva e a percorrerla con estrema difficoltà vista la forma innaturale. Nella migliore delle ipotesi, ciò bloccherebbe il traffico e vanificherebbe la funzionalità di questa infrastruttura. Nei casi peggiori, sarebbe causa di moltissimi incidenti.

Le autorità hanno infatti bloccato del tutto l’apertura del ponte e avviato un’indagine per individuare con precisione tutte le responsabilità. Il caso sta suscitando grande interesse e polemiche accese, soprattutto sul web dove diversi utenti hanno paragonato il viadotto al disegno privo di senso di un videogioco.

Com’è potuto succedere?

Impedire l’utilizzo del ponte di Bhopal è stato fondamentale per evitare esiti drammatici, ma ora è necessario capire le cause di questo sbaglio clamoroso. I 7 ingegneri sospesi hanno dichiarato che non avrebbero potuto disegnare un progetto diverso, vista la conformazione del territorio e la presenza di una linea metropolitana nei dintorni. Al di là di questa informazione discutibile, riportata dai media ma in apparenza non verificata, la prima indagine - quella che ha portato alla sospensione - chiesta dal primo ministro Mohan Yadav, ha rilevato “gravi negligenze nella pianificazione e nell’esecuzione”.

Ora, si attendono le conclusioni tecniche per capire come sia avvenuta l’approvazione di un progetto di questo genere e perché si sia arrivati fino alla costruzione integrale prima di rendersi conto del problema. Il progetto doveva essere controllato meglio, evitando di arrivare all’ultimo minuto e dover bloccare l’apertura al traffico. Nel frattempo, sia gli ingegneri che le ditte di costruzione sono state diffidate dall’esecuzione di altri lavori, ma è evidente che c’è un problema più profondo nell’intero processo.

L’India, peraltro, ha precedenti poco rassicuranti: il ponte di Bombay che non è riuscito a collegare le due estremità previste, il ponte di Bihar collassato dopo 8 rinvii dei lavori e così via. Ora, comunque, le autorità sono state perentorie, escludendo anche l’applicazione di divieti ad alcuni veicoli e limiti di velocità rigorosi. Il ponte non può essere usato.

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