Negato imbarco a 6,6 milioni di passeggeri nonostante avessero biglietto e passaporto

Luna Luciano

26 Giugno 2025 - 21:44

Ogni anno milioni di passeggeri vengono lasciati a terra per l’overbooking. Ecco cos’è e cosa succede, scopriamo come difenderci da questa pratica.

Negato imbarco a 6,6 milioni di passeggeri nonostante avessero biglietto e passaporto

Oltre 6,6 milioni di passeggeri non hanno potuto prendere l’aereo, nonostante avessero pagato i biglietti e avessero con sé il proprio passaporto. È questo ciò che accade con l’overbooking.

Si tratta di una pratica comune adottata da molte compagnie aeree per ridurre al minimo le perdite economiche legate ai posti vuoti sui voli.

Ma cosa succede quando tutti si presentano puntuali al gate? Inizia il caos: lunghe attese, frustrazione, discussioni con il personale e, in alcuni casi, la triste conferma che non si potrà salire a bordo.

Secondo i dati elaborati da Go.Compare insieme all’Autorità per l’Aviazione Civile (CAA), l’overbooking ha colpito, nell’arco di dieci anni, circa 20,9 milioni di passeggeri, un terzo dei quali si è visto negare l’imbarco. Un dato allarmante, che mette in luce la necessità di maggiore trasparenza da parte delle compagnie e di una maggiore consapevolezza da parte dei viaggiatori sui propri diritti. Ma come possono i passeggeri proteggere i propri diritti? Scopriamolo insieme.

6.6 milioni di passeggeri hanno perso l’aereo a causa dell’overbooking: ecco cos’è

L’overbooking è una strategia commerciale con cui le compagnie aeree vendono più biglietti rispetto ai posti reali disponibili su un volo. L’obiettivo è evitare che i sedili rimangano vuoti nel caso in cui alcuni passeggeri decidano di non presentarsi al gate. Tuttavia, questo calcolo può rivelarsi rischioso: se tutti i passeggeri si presentano, i posti non bastano.

Ciò che molti non sanno è che alcune compagnie contano proprio su questo: sanno che modificare un volo può costare molto al passeggero e, quindi, in tanti preferiscono rinunciare senza chiedere rimborsi. Questo comportamento diventa prevedibile e su questa base vengono venduti biglietti in eccesso. Tuttavia, quando il sistema fallisce, le conseguenze si riversano sui viaggiatori.

Il risultato? Passeggeri lasciati a terra, spesso senza spiegazioni chiare, costretti a cercare soluzioni alternative in aeroporto o a rinunciare completamente al viaggio. I momenti critici si verificano spesso nei periodi di alta stagione o durante eventi internazionali, quando ogni volo è pieno e trovare alternative è difficile.

Le scene in aeroporto parlano da sole: file interminabili di persone deluse e arrabbiate, in attesa di sapere se ci sarà posto su un volo successivo. Alcuni vengono sistemati in altri voli, altri no. In molti casi, la gestione dell’emergenza da parte delle compagnie non è adeguata, e i passeggeri restano abbandonati a sé stessi, spesso senza conoscere i propri diritti.

Le conseguenze dell’overbooking: ecco come i passeggeri possono difendersi

L’overbooking può avere conseguenze pesanti, sia a livello personale che economico. Viaggi mancati, coincidenze perse, prenotazioni saltate e intere vacanze da riprogrammare. Secondo la ricerca citata, ogni anno circa un milione di passeggeri rimane senza un volo alternativo dopo essere stati esclusi dall’imbarco.

Le regole europee prevedono tutele precise per chi viene colpito da questa pratica. In caso di negato imbarco, il passeggero ha diritto a una delle seguenti opzioni:

  • una compensazione economica;
  • un volo alternativo il prima possibile;
  • il rimborso del biglietto.

Inoltre, la compagnia è obbligata a fornire assistenza: pasti, bevande, alloggio e trasporti, se necessari. Eppure, secondo i dati raccolti, solo una parte dei passeggeri chiede effettivamente il risarcimento a cui avrebbe diritto. Alcuni non sanno di poterlo fare, altri si scoraggiano di fronte a pratiche complesse. È quindi essenziale conoscere i propri diritti, per richiedere un rimborso è necessario:

  • conservare tutti i documenti;
  • chiedere una dichiarazione scritta del negato imbarco;
  • pretendere un’assistenza immediata da parte del vettore.

Le compagnie devono anche informare chiaramente i viaggiatori sulle alternative disponibili e spiegare come presentare un reclamo. Se la compagnia non collabora, è possibile rivolgersi all’Autorità per l’Aviazione Civile (CAA) del proprio Paese o ad organismi di risoluzione delle controversie.

Infine, sebbene molte polizze assicurative non coprano direttamente l’overbooking, alcune offrono garanzie facoltative per l’interruzione del viaggio. Vale la pena verificare con il proprio assicuratore se è prevista una copertura in casi simili. In ogni caso è bene non farsi trovare impreparati: conoscere i propri diritti può fare la differenza tra una brutta esperienza e una soluzione dignitosa.

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