Multa da 1 milione per Shein. L’Antitrust la accusa di greenwashing

Giorgia Paccione

4 Agosto 2025 - 15:01

L’Antitrust multa Shein per un milione di euro, accusandola di greenwashing: claim ambientali vaghi e fuorvianti su prodotti “sostenibili”. Ecco cosa ha stabilito l’Autorità.

Multa da 1 milione per Shein. L’Antitrust la accusa di greenwashing

L’Antitrust ha inflitto una sanzione da 1 milione di euro a Shein, colosso cinese della moda online, per pratiche commerciali scorrette legate al cosiddetto fenomeno greenwashing. Secondo quanto annunciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la società che gestisce il portale Shein in Europa, Infinite Styles Services Co. Ltd, avrebbe veicolato sul sito italiano claim ambientali “vaghi o eccessivamente enfatici, in altri omissivi e ingannevoli” nelle sezioni informative e promozionali come “#SHEINTHEKNOW”, “evoluSHEIN” e “Responsabilità sociale”.

Al centro delle contestazioni, la promozione della linea di abbigliamento “evoluSHEIN” come particolarmente ecosostenibile e attenta all’ambiente. L’AGCM ritiene che le informazioni fornite da Shein siano risultate non solo generiche, ma anche fuorvianti: i prodotti venivano infatti presentati come se fossero tutti realizzati con materiali green e totalmente riciclabili, prospettando vantaggi ambientali non corrispondenti alla realtà. In particolare, le dichiarazioni sulla “progettazione di un sistema circolare” e la riciclabilità dei capi sono state giudicate “false o quanto meno confusionarie”, anche perché la quota di prodotti “green” risulta in realtà marginale rispetto al vastissimo catalogo Shein.

Pubblicità green senza fondamento: le motivazioni della sanzione

L’analisi dei documenti di Shein effettuata dall’Autorità ha posto in luce numerose incongruenze. Alcuni messaggi ambientali risultano privi di sufficienti dettagli relativi ai reali benefici delle fibre impiegate o ai cicli di vita dei materiali e le informazioni sulle iniziative green appaiono scarsamente verificabili. “I claim ambientali utilizzati da Shein per presentare, descrivere e promuovere i capi della linea “evoluSHEIN by Design” enfatizzano l’uso di fibre “green” senza indicare in maniera chiara quali siano i sostanziali benefici ambientali dei prodotti durante il loro intero ciclo di vita e senza specificare che tale linea di prodotti è ancora marginale rispetto al totale dei prodotti a marchio Shein”, si legge tra le motivazioni della sanzione.

L’Antitrust ha inoltre evidenziato che anche gli annunci relativi alla volontà di ridurre le emissioni di gas serra del 25% entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050 sono stati formulati in modo generico e vago. Tali promesse risultano infatti smentite dall’incremento effettivo delle emissioni della società negli ultimi due anni, accertato per il biennio 2023-2024.

Per un’azienda attiva nel settore del “fast fashion”, già di per sé associate a modelli produttivi altamente inquinanti, l’AGCM ha quindi richiesto “un maggiore dovere di diligenza e trasparenza” nella comunicazione verso i consumatori.

Greenwashing Shein: le reazioni del Codacons

La multa contro Shein riafferma l’impegno delle autorità italiane e comunitarie verso una maggiore chiarezza e veridicità nei messaggi sulla sostenibilità. Il Codacons ha evidenziato la grande rilevanza del provvedimento, sottolineando come “da tempo denunciamo la prassi delle aziende di ricorrere a “green claims” nelle strategie di marketing e nelle comunicazioni commerciali al pubblico, messaggi non sempre corretti che spesso sfociano nel fenomeno del cosiddetto “greenwashing”, ossia un ecologismo di facciata basato su affermazioni non veritiere”.

Secondo l’associazione, l’intervento dell’AGCM è un chiaro segnale che pratiche di greenwashing non saranno più tollerate nel mercato italiano e rappresenta un precedente destinato a coinvolgere anche altre aziende che dovessero ricorrere a messaggi fuorvianti sulla responsabilità ambientale.

La sanzione da 1 milione inflitta dall’Antitrust a Shein rappresenta quindi un monito per tutto il settore del fast fashion e per il mondo del commercio online.

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