MPS, dopo Mediobanca terzo polo con Banco BPM? La risposta dell’AD Lovaglio

Laura Naka Antonelli

27/05/2025

Nozze MPS-Mediobanca per poi puntare, a dispetto delle mire di UniCredit, sul terzo polo con Banco BPM, la preda di Orcel?

MPS, dopo Mediobanca terzo polo con Banco BPM? La risposta dell’AD Lovaglio

Nel caso in cui MPS riuscisse a inglobare Mediobanca con l’OPS promossa all’inizio di quest’anno, potrebbe poi magari puntare alla creazione di un terzo polo bancario attraverso una aggregazione con Banco BPM, la preda su cui punta UniCredit?

L’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio, a quanto pare, non esclude nulla.

MPS pigliatutto, dopo Mediobanca anche Banco BPM? La risposta del CEO Lovaglio

Così ha risposto il numero uno di MPS Luigi Lovaglio a chi gli ha posto l’interrogativo su eventuali possibili mire anche su Banco BPM:

La mia personale visione è che la fase di consolidamento continuerà. In prospettiva credo che un’operazione come la nostra possa essere una premessa per un’operazione più grande ”, ha detto il manager, rispondendo a una domanda su un interesse eventuale del Monte ancora di Stato a puntare anche su Banco BPM, a sua volta target di UniCredit.

Proprio nel commentare l’OPS che la banca italiana nelle mani del CEO Andrea Orcel ha lanciato sul Banco, e che tanto continua a essere osteggiata dal governo Meloni, Lovaglio ha ricordato che quello che accadrà dipende anche da altri, non mancando di lanciare una stoccata a UniCredit. “Se vogliamo dare benefici ai clienti, ai dipendenti, ai territori, e se dai beneficio a questi automaticamente c’è beneficio per gli azionisti, dobbiamo pensare a un modo nuovo per creare valore. Fare operazioni pensando di chiudere filiali e licenziare credo sia una cosa superata ”.

Il CEO di MPS-Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio ha negato inoltre che ci siano state mai pressioni da parte del governo Meloni - che, attraverso il Tesoro, è tuttora maggiore azionista del Monte - volte a facilitare le nozze tra la banca senese e Mediobanca: “ Non ho mai avuto alcuna pressione, alcuna indicazione, alcun suggerimento su quello che dovevo fare . Tanto più su questa operazione”.

Lovaglio (MPS): “Mediobanca pensa di cancellare il brand Banca Generali”

Per quanto riguarda invece la strategia difensiva adottata da Mediobanca che, per sfuggire alle grinfie di MPS, ha lanciato a sorpresa una OPS su Banca Generali, controllata da Assicurazioni Generali, Lovaglio ha sottolineato che l’operazione sarà studiata dal board del Monte, criticando al contempo la mossa di Piazzetta Cuccia:

Dobbiamo capire quali siano gli aspetti finanziari ed economici dietro questa operazione”, ha detto il numero uno del Monte, aggiungendo che “ Mediobanca pensa di cancellare il brand Banca Generali ”.

Di qui, la differenza tra i due modus operandi di MPS e Piazzetta Cuccia: “Forse in questo noi siamo diversi nelle logiche, noi vogliamo valorizzare i brand, non cancellarli ”.

A questo punto, ha continuato il banchiere, “sarà necessario vedere quali sono i vantaggi economici e finanziari di questa cancellazione, soprattutto considerando che Banca Generali è una banca di persone ”.

Caratteristica, vale la pena di sottolineare, che è stata rimarcata ieri dallo stesso numero uno di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nell’illustrare la condizione sine qua non che avallerebbe le nozze tra Mediobanca e Banca Generali.

Sulla ratio di una operazione di M&A tra Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca, Lovaglio ha ribadito “la nostra idea di progetto industriale”, facendo notare che l’istituto senese è molto interessato al “progetto industriale su Mediobanca”, ovvero dar vita a “una combinazione che per la prima volta mette insieme due istituzioni complementari con due grandi brand storici e introduce un concetto di consolidamento che guarda una volta tanto alla crescita dei ricavi”.

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