Jeff Bezos ha raccontato un episodio surreale: un ordine Amazon pagato con contanti nascosti in un floppy disk, spedito dalla Bulgaria nel 1995. La storia del suo primo cliente internazionale.
Nel panorama tecnologico di oggi, dove ordini online e pagamenti digitali sono ormai la normalità, è difficile immaginare un mondo in cui acquistare libri su Internet era un’impresa pionieristica.
Eppure, nel 1995, Amazon muoveva i suoi primi passi nel mondo dell’e-commerce e riceveva ordini da ogni angolo del mondo. In una conferenza al MIT del 25 novembre 2002, Jeff Bezos - allora CEO e fondatore dell’azienda - ha raccontato uno degli episodi più bizzarri e memorabili dei primi mesi di attività: un ordine dalla Bulgaria che sfidò ogni protocollo e logica.
Il primo ordine di Amazon è stato folle
Bezos racconta che, nei primi sei mesi dal lancio del sito, Amazon ricevette un ordine dalla Bulgaria.
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All’epoca, la connessione a Internet nel Paese era tutt’altro che diffusa e le carte di credito quasi inesistenti. Il cliente, evidentemente determinato ad accedere al catalogo online di Amazon, trovò un metodo di pagamento decisamente creativo: prese due banconote da 100 dollari, le piegò con cura e le nascose all’interno di un vecchio floppy disk da 3,5 pollici.
Il pacchetto venne poi spedito direttamente alla sede dell’azienda, accompagnato da un biglietto scritto in inglese:
“I soldi sono dentro il floppy disk. Gli ispettori doganali rubano i soldi, ma non leggono l’inglese”.
Insieme ai contanti, il cliente aveva incluso anche il numero dell’ordine, per permettere ad Amazon di associare il pagamento con l’acquisto effettuato.
Un segnale precoce del potenziale globale dell’e-commerce
Ricevuto il floppy disk, Bezos e il suo team scoprirono con sorpresa che il messaggio era vero: all’interno c’erano effettivamente 200 dollari in contanti.
Nonostante il metodo fosse assolutamente non raccomandato (e oggi impossibile per motivi di sicurezza e di regolamentazione dei pagamenti), Amazon decise di accogliere l’ordine e spedire i libri richiesti in Bulgaria.
Nel 1995 solo una piccola frazione della popolazione mondiale era connessa a Internet. Negli Stati Uniti, meno del 15% delle famiglie possedeva un computer con accesso alla rete. In Bulgaria, la diffusione era ancora più limitata, rendendo quell’ordine ancora più sorprendente. Amazon, all’epoca, vendeva esclusivamente libri ed era gestita da un piccolo team in un garage di Seattle.
Agli inizi, Amazon era poco più che un progetto ambizioso. Jeff Bezos aveva lasciato il suo lavoro a Wall Street per inseguire un’intuizione: Internet avrebbe rivoluzionato il commercio. Con pochi dipendenti e scaffali pieni di libri nel garage, chi lavorava in Amazon elaborava ogni ordine a mano, confezionava i pacchi uno a uno e li portava personalmente all’ufficio postale.
Questo episodio, apparentemente comico, in realtà all’epoca metteva in luce un punto fondamentale. Già nei primi mesi della sua esistenza, Amazon stava iniziando a rompere le barriere geografiche e culturali, raggiungendo clienti ovunque ci fosse una connessione a Internet.
È un ricordo affascinante che mostra quanto la fiducia e l’ingegno dei primi utenti abbiano contribuito a costruire quello che oggi è uno dei colossi globali dell’economia digitale.
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