Perché il Movimento 5 Stelle con il Fintech spaventa le Banche?

Alessandro Cipolla

21 Marzo 2018 - 13:59

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Nel programma elettorale il Movimento 5 Stelle parla apertamente di Fintech: ecco perché questa prospettiva fa così paura alle nostre Banche.

Perché il Movimento 5 Stelle con il Fintech spaventa le Banche?

Anche se in politica non si può dare mai nulla per scontato, specie quando di mezzo ci sono poltrone da assegnare e voti segreti da superare, ormai il Movimento 5 Stelle sembrerebbe essere lanciato verso la guida del paese.

Ma se gli italiani alle elezioni del 4 marzo hanno spinto per questo cambiamento, il settore bancario non sembrerebbe essere altrettanto felice di questo nuovo corso. Visto che nel programma del Movimento 5 Stelle si parla di Fintech, gli istituti infatti rabbrividiscono soltanto al pensiero di questa svolta.

La svolta Fintech del Movimento 5 Stelle

Per comprendere a pieno di cosa si stia parlando, è meglio subito chiarire che con il termine Fintech (Tecnofinanza in italiano) si intende “la fornitura di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione” (ICT).

Possono essere quindi essere annoverati in questa gamma di servizi settori come le criptovalute, il peer-to-peer lending e il crowdfunding, oltre a modalità di pagamento e di raccolta dati tutti basati su una maggiore digitalizzazione.

Riguardo il Fintech, ecco cosa scrive il Movimento 5 Stelle nella sua parte di programma dedicata alle Telecomunicazioni.

Il Movimento 5 Stelle ritiene che non solo non si debba avere un atteggiamento pregiudiziale verso l’irrompere delle nuove tecnologie in settori tradizionali come il mondo bancario e il mondo finanziario, ma anzi occorra favorire lo sviluppo di tali fenomeni nel momento in cui di democratizzare il mondo del credito e favorire, sotto questo profilo, l’inclusione finanziaria.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO TELECOMUNICAZIONI

L’obiettivo quindi dei pentastellati sarà, una volta saliti al governo, regolare il settore e per favorire poi una sua espansione nel nostro paese. Una prospettiva che non sembrerebbe piacere per nulla ai banchieri italiani.

Le paure delle Banche

Gli istituti nostrani finora hanno sempre respinto con decisione ogni apertura al Fintech, motivando questa scelta in base alla scarsa regolamentazione del settore che attualmente ci sarebbe in Italia.

Come abbiamo visto, il Movimento 5 Stelle nei suoi propositi governativi intenderebbe però prima legiferare per dare delle regole certe al settore, come auspicato d’altra parte anche da Bruxelles, per poi passare a una fase attuativa.

Se ciò dovesse veramente avvenire, l’ex numero uno della Consob Giuseppe Vegas si è spinto fino al dichiare che “il Fintech spazzerà via le banche”. Questa nuova tecnologia più diretta e accessibile potrebbe pensionare il vecchio sistema, rivoluzionando così un settore che in Italia negli ultimi anni è stato al centro di numerose polemiche.

Dalle parole però il Movimento dovrà passare ai fatti in caso di un governo pentastellato. Se nel merito del Fintech i 5 Stelle potrebbero trovare la disponibilità da parte del Partito Democratico, Matteo Salvini invece sembrerebbe essere più freddo a riguardo.

Difficile quindi che in un programma di governo condiviso tra i grillini e la Lega possa trovare spazio il Fintech. Al momento i banchieri possono dormire ancora sonni tranquilli, ma non è da eslcudere che questa legislatura appena iniziata possa rivelarci delle sorprese a riguardo.

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