Il motore dell’aria condizionata va coperto in inverno?

Alessandro Nuzzo

25 Ottobre 2025 - 11:02

Tante persone, sopratutto chi vive in zone con temperature molto rigide, tendono a coprire il motore dell’aria condizionata in inverno. Ecco perché non conviene farlo.

Il motore dell’aria condizionata va coperto in inverno?

Con l’arrivo dell’inverno è anche il momento di dedicarsi ad alcune attività di manutenzione domestica. Una delle abitudini più diffuse, soprattutto tra chi vive in località montane dove le temperature possono scendere diversi gradi sotto lo zero, è quella di coprire il motore esterno del condizionatore. Si tratta di un gesto pensato per proteggere l’impianto dagli agenti atmosferici, in particolare in zone soggette a neve, ghiaccio e vento forte. In questo articolo spieghiamo perché questa pratica, in realtà, è inutile e in alcuni casi persino controproducente.

Perché coprire il motore del condizionatore non serve

Molte persone tendono a coprire il motore esterno del condizionatore durante la stagione fredda per proteggerlo dalle intemperie, ma questa precauzione è nella maggior parte dei casi superflua. Le moderne unità esterne sono infatti progettate per resistere a condizioni climatiche estreme e funzionare correttamente per molti anni. Sono realizzate con materiali in grado di sopportare basse temperature, vento, pioggia e neve senza subire danni. Dispongono inoltre di sistemi di drenaggio che consentono di smaltire l’acqua piovana e quella derivante dallo scioglimento della neve. Per questo motivo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nella maggior parte dei casi non necessitano di particolari protezioni in inverno.

Anzi, coprire il condizionatore può risultare dannoso. Il rischio è quello di intrappolare al suo interno umidità e condensa, favorendo così la formazione di muffa, ruggine o cattivi odori. Sono da evitare soprattutto le coperture in plastica, come i teloni non traspiranti, che possono trattenere l’umidità e provocare incrostazioni o danneggiare le componenti elettriche. Inoltre, queste coperture possono trasformarsi in rifugi per piccoli animali durante la stagione fredda: topi, uccellini o altri roditori potrebbero infatti costruire un nido proprio nel motore esterno del condizionatore, attratti da un ambiente riparato e relativamente caldo.

Una copertura totale, quindi, non è necessaria. Ciò che si può fare, semmai, è predisporre una protezione parziale solo sulla parte superiore dell’unità, per evitare che foglie, rametti, aghi di pino o altri detriti possano cadere all’interno e causare problemi al momento della riaccensione.

È importante che la copertura interessi solo la parte alta e si estenda di circa 15 centimetri oltre i bordi. In questo modo la parte superiore dell’unità resterà al riparo, ma l’aria potrà comunque circolare liberamente, evitando l’accumulo di condensa che potrebbe favorire la corrosione. Se si preferisce comunque una protezione completa, è consigliabile scegliere un modello traspirante che permetta il corretto ricircolo dell’aria. È possibile inoltre informarsi presso il produttore per verificare se l’azienda offre coperture specifiche per il proprio modello di condizionatore, realizzate con materiali tecnici e adatti alle esigenze dell’impianto.

Infine, prima di riaccendere l’impianto, è bene rimuovere sempre la copertura per consentire all’unità di arieggiare e assicurarsi che sia perfettamente asciutta e libera da eventuali ostruzioni. Un piccolo accorgimento che aiuta a preservare la funzionalità del condizionatore nel tempo e ad evitare costose riparazioni.

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