Modello Redest pensioni 2022 in arrivo: cos’è, chi riguarda e perché è importante

Simone Micocci

11 Maggio 2022 - 11:58

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L’Inps ha comunicato l’avvio della campagna Redest 2022, con la quale vengono reperite le informazioni riferite ai redditi prodotti lo scorso anno dai pensionati italiani residenti all’estero.

Modello Redest pensioni 2022 in arrivo:  cos’è, chi riguarda e perché è importante

Simile al modello Red, ma con la particolarità che questo si rivolge ai pensionati italiani residenti all’estero: è questo il modello Redest che l’Inps si appresta ad inviare.

Un documento importante, in quanto se non compilato e restituito entro le scadenze previste potrebbe portare alla sospensione e alla successiva decadenza della pensione percepita.

A dare informazioni su cos’è il modello Redest, su quando verrà inviato e sul perché è importante, è stato l’Istituto con il messaggio n.1997 del 2022. Una procedura che va seguita alla lettera se non si vuole correre il rischio di perdere quanto percepito.

Modello Redest: cos’è e come funziona

Il modello Redest è importante in quanto con questo l’Inps rileva le informazioni riferite ai redditi prodotti all’estero da quei pensionati che percepiscono delle prestazioni collegate al reddito erogate dall’Istituto stesso.

Nel nostro ordinamento, infatti, ci sono delle prestazioni, sia di tipo previdenziale che assistenziale, che sono subordinate al rispetto di determinati requisiti reddituali. Per le pensioni di tipo previdenziale, ad esempio, è legato al reddito il riconoscimento dell’integrazione al minimo dell’assegno, con cui questo viene aumentato fino ad arrivare all’importo della cosiddetta pensione minima. Ma anche chi percepisce una pensione ai superstiti deve aggiornare l’Inps su quelli che sono i redditi percepiti, così che l’Istituto possa valutare se esistono i presupposti per effettuare il taglio della misura.

La maggior parte delle prestazioni assistenziali sono poi legate al reddito: pensiamo all’assegno sociale, o anche alle pensioni d’invalidità civile, spettanti solamente a coloro che si trovano in una situazione economica di bisogno.

Ma come comunicare all’Inps i redditi percepiti? Per i pensionati residenti in Italia c’è il modello Red, per il quale i termini d’invio sono ormai scaduti, mentre per quelli residenti all’estero bisogna invece utilizzare il modello Redest.

Quali redditi vanno comunicati con il modello Redest

L’Inps, dunque, è tenuto per legge a verificare ogni anno la situazione reddituale dei pensionati che risiedono fuori dal territorio nazionale quando questa incide sul diritto o sulla misura delle prestazioni percepite. Eventualmente il pensionato può anche decidere di non fornire le informazioni richieste, ma in tal caso scatta la cessazione della prestazione percepita.

È al decreto ministeriale del 12 maggio 2003, attuativo dell’articolo 49 della legge n. 289 del 27 dicembre 2002, a definire le tipologie di reddito che sono rilevanti ai fini della campagna Redest. Nel dettaglio, all’articolo 1 del suddetto decreto si legge che “i redditi prodotti all’estero rilevanti per l’accertamento dei
requisiti reddituali previsti per l’accesso alle prestazioni pensionistiche, sono valutati dall’ente erogatore sulla base di una comparazione con le disposizioni nazionali, riferendosi alle seguenti tipologie di reddito
”:

  • redditi previdenziali italiani ed esteri;
  • redditi da lavoro;
  • redditi immobiliari con esclusione della prima casa di
  • abitazione;
  • redditi di capitali e di partecipazione;
  • redditi a carattere assistenziale.

In alcuni casi i suddetti redditi possono anche essere autocertificati, mentre in altri - come nel caso dei redditi derivanti da prestazioni sia di tipo previdenziale che assistenziale erogate dallo stato estero - è necessario allegare la relativa certificazione rilasciata dagli organismi esteri, o anche la copia della dichiarazione dei redditi.

Nel dettaglio, possiamo semplificare dicendo che l’autocertificazione è possibile solo per i redditi diversi da quelli previdenziali e assistenziali, ma esclusivamente quando l’interessato ha percepito un reddito tale da essere esonerato dalla presentazione della dichiarazione all’autorità fiscale (in base alla normativa locale), o comunque qualora fosse residente in un paese estero non presente nella seguente tabella:

Australia Francia
Canada Germania
Cipro Spagna
Corea Grecia
Estonia Paesi Bassi
Giappone Regno Unito
Israele Danimarca
Lettonia Portogallo
Lituania Finlandia
Malta Svezia
Nuova Zelanda Belgio
Polonia Lussemburgo
Repubblica Ceca Irlanda
Repubblica Slovacca Austria
Slovenia Norvegia
Stati Uniti Islanda
Turchia Liechtenstein
Ungheria Repubblica Di San Marino
Città Del Vaticano

Modello Redest 2022: quando arriva, l’inizio della campagna

Terminata la campagna di accertamento dei redditi per i pensionati residenti in Italia, l’Inps avvia quella per i residenti all’estero. Nel dettaglio, la campagna Redest 2022 avrà inizio a giugno e in questa sede ai pensionati interessati verrà chiesto di comunicare i redditi prodotti nel 2021.

Un ruolo importante lo avranno gli enti di patronato e i consolati, ai quali bisognerà rivolgersi per la restituzione del modello Redest compilato in tutte le sue parti. A tal proposito, al momento dalla consegna, i suddetti enti dovranno:

  • accertare l’identità personale del dichiarante;
  • ricevere i modelli Redest 2022 opportunamente compilati e firmati;
  • verificare la conformità della documentazione presentata ai dati indicati nei modelli;
  • provvedere all’acquisizione dei dati attraverso il collegamento via Internet con il sito web dell’Inps.

Va detto, comunque, che è ancora online la procedura per comunicare i redditi riferiti al 2020 (campagna Redest 2021), mentre dal 31 marzo scorso non è più disponibile quella con cui comunicare i redditi percepiti nel 2019. Tali informazioni, dunque, d’ora in avanti possono essere acquisite solamente mediante ricostituzione.

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