Modello 730/2025 integrativo e rettificativo, quali differenze?

Patrizia Del Pidio

13 Ottobre 2025 - 08:45

In caso di una dichiarazione dei redditi inviata con errori o mancanze, quale modello è meglio utilizza, il 730 integrativo o quello rettificativo?

Modello 730/2025 integrativo e rettificativo, quali differenze?

Il modello 730/2025 poteva essere inviato entro il 30 settembre. Chiunque abbia saltato la trasmissione entro questa data dovrà provvedere ad assolvere il proprio obbligo dichiarativo presentando entro il 31 ottobre il modello Redditi 2025.

Nonostante questo, però, la stagione del 730/2025 non si è ancora conclusa e c’è ancora tempo per rimediare a errori e omissioni nella dichiarazione già invia. Proprio perché c’è ancora tempo per intervenire, è bene capire cosa fare nel caso ci si accorga di errori e dimenticanze nella compilazione del modello già trasmesso all’Agenzia delle Entrate.

Entro il 27 ottobre 2025 è possibile inviare un 730 integrativo o rettificativo, ma bisogna capire quale dei due utilizzare in base ai casi.

Oltre a quello classico, infatti, esistono altri due tipi di modello 730, quello integrativo e quello rettificativo meno noti ai contribuenti italiani, ma necessari per non incorrere in errori e sanzioni.

Entrambi infatti servono a correggere eventuali errori presenti nella dichiarazione dei redditi già inviata all’Agenzia delle Entrate.

L’uso dell’uno o dell’altro, dipende dal tipo di errore commesso.

Modello 730 integrativo: che cos’è?

Il modello 730 integrativo si usa in caso di dimenticanze od omissioni di informazioni rilevanti ai fini della dichiarazione dei redditi e di dati che possono generare una differenza di imposta.

Questo tipo di modello riguarda in particolare la mancata o errata dichiarazione di elementi importanti ai fini dichiarativi, come spese detraibili o deducibili, non veritiere o particolarmente elevate.

Modello 730 integrativo: quando si usa?

In questi casi l’integrazione potrà comportare un maggiore credito, un minor debito o un imposta invariata, si tratta, quindi, di una integrazione a vantaggio del contribuente.

Il contribuente potrà scegliere se presentare l’integrazione:

  • con un nuovo modello 730 entro il 27 ottobre 2025: il modello dovrà essere interamente compilato, e andrà scelto il codice (1, 2 o 3 a seconda dei casi) nella relativa casella “730 integrativo” presente nel frontespizio.

Se si opta per questa scelta il contribuente dovrà recarsi presso un Caf o da un professionista abilitato, anche nel caso in cui l’assistenza fiscale sul modello 730 originale è stata prestata dal sostituto di imposta, quindi dal datore di lavoro o ente pensionistico.

  • con il modello Redditi Persone fisiche 2025 entro il prossimo 31 ottobre, ovvero la dichiarazione correttiva nei termini utilizzando l’eventuale differenza di imposta a credito o chiedendone il rimborso entro i primi mesi del 2026.

Modello 730 rettificativo 2025: che cos’è e quando si usa

Si utilizza il modello 730 rettificativo nel caso in cui gli errori non siano stati commessi dal contribuente, ma dal soggetto che ha prestato assistenza fiscale (Caf, sostituto d’imposta, professionista abilitato).

Il contribuente dovrà dunque comunicare tempestivamente allo stesso l’errore riscontrato allo scopo di permettere l’immediata elaborazione di un modello 730 rettificativo.

Il soggetto che ha prestato assistenza dovrà procedere alla correzione del modello e alla nuova determinazione degli importi a credito o a debito del contribuente assistito, elaborando un nuovo modello 730-3 sul quale verrà barrata la casella relativa al modello 730 rettificativo.

Il modello rettificativo può essere utilizzato sia che la correzione vada a vantaggio del contribuente comportando un maggior credito o minor debito, sia nel caso vada a suo svantaggio comportando un minor credito o un maggior debito.

Il 730 rettificativo va utilizzato nel caso chi ha compilato il modello 730 originario abbia apposto un visto di conformità infedele, nel prospetto di liquidazione del modello 730 rettificativo, infatti, si utilizza un diverso codice in base al tipo di errore e nello specifico:

  • codice 1 nel caso gli errori sono riscontrati nei quadri A, B, I, K e nel quadro familiari a carico (senza che il visto apposto sia considerato infedele);
  • codice 2 nel caso di errori C, D, E, F, G, L (con l’esclusione del rigo C16 e L8 che richiedono la correzione con modello Redditi);
  • codice 3 se sono presenti entrambi i tipi di errore.

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