Modello 730/2023, ecco come colf e badanti recuperano 1200 euro con la dichiarazione

Patrizia Del Pidio

9 Giugno 2023 - 07:30

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I lavoratori domestici anche in presenza di una sola Certificazione Unica sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, ma non sempre questo risulta essere poco conveniente.

Modello 730/2023, ecco come colf e badanti recuperano 1200 euro con la dichiarazione

La regola generale vuole che chi ha una sola CU e nessun altro reddito non sia obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Questo perché il sostituto di imposta provvede al conguaglio fiscale dell’Irpef dovuta. Un’eccezione alla regola è rappresentata dai lavoratori domestici poiché nella maggior parte dei casi hanno datori di lavori privati che non hanno funzione di sostituto di imposta.

Questo cosa significa? Colf, badanti e baby sitter, anche in presenza di un regolare contratto e di una busta paga hanno uno stipendio da cui non vi è alcuna trattenuta Irpef. Questo accade perché il datore di lavoro non è, appunto, un sostituto di imposta e non versa l’Irpef al loro posto. E proprio per questo motivo questa categoria di lavoratori è obbligata a presentare la dichiarazione dei redditi per pagare l’Irpef che non ha versato durante l’anno nelle buste paga.

La dichiarazione dei redditi di colf e badanti

In sede di dichiarazione dei redditi, quindi, i lavoratori domestici devono dichiarare il reddito percepito e assoggettarlo a tassazione. Questo non significa, per forza, che il conguaglio derivante dal 730 sia un salasso perché il datore di lavoro, così come non ha applicato sullo stipendio l’Irpef a debito, non ha scalato neanche le detrazioni da lavoro dipendente. E non ha applicato, se spettante, il trattamento integrativo di 100 euro al mese. Sempre perché si tratta di un datore di lavoro che non è un sostituto di imposta.

I lavoratori domestici devono recuperare detrazioni e trattamento integrativo, quindi, in sede di dichiarazione dei redditi. Sicuramente, quindi, questi lavoratori se hanno avuto un reddito imponibile fino a 15.000 euro si vedranno riconoscere 1.200 euro di trattamento integrativo.

Il 730 potrebbe essere a credito

Per il lavoratore domestico che non dichiara un reddito superiore ai 15.000 euro, quindi, molto probabilmente il 730 sarà a credito, ovvero spetterà un rimborso. Questo perché sommando ai 1.200 euro del trattamento integrativo le detrazioni da lavoro dipendente e le altre eventuali detrazioni spettanti, si ammortizzerà in pieno l’Irpef dovuta e si avrà anche diritto ad avere un rimborso della parte eccedente.

Molto spesso i lavoratori domestici sono spaventati dal dover presentare il modello 730 perché pensano che, non avendo pagato per tutto l’anno l’Irpef e dovendolo pagare in un’unica soluzione in sede di conguaglio, potrebbe risultare un debito abbastanza alto.

Questo potrebbe essere vero se il lavoratore in questione ha guadagni che superano determinate soglie. Ma se si resta al di sotto dei 15.000 euro non solo si ha diritto al trattamento integrativo, ma si resta anche nel primo scaglione reddituale, quello a cui viene applicata l’aliquota Irpef più bassa (23%).

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