Dal report di Agenas alla classifica mondiale di Newsweek e Statista: ecco la classifica degli ospedali migliori in Italia oggi.
La sanità italiana continua a essere al centro dell’attenzione nazionale e internazionale grazie alla presenza di strutture capaci di garantire standard elevati di cura, sicurezza ed efficienza. A offrire una fotografia completa dello stato dell’assistenza ospedaliera nel nostro Paese sono due classifiche tra le più autorevoli: da un lato il Programma nazionale esiti di Agenas, che analizza le performance di centinaia di nosocomi italiani attraverso indicatori clinici oggettivi; dall’altro il ranking dei World’s Best Hospitals 2025 elaborato da Newsweek e Statista, che combina valutazioni di migliaia di professionisti sanitari, sondaggi ai pazienti e dati strutturali per misurare la qualità degli ospedali nel mondo.
Due prospettive diverse ma complementari, che consentono di cogliere tanto lo stato reale del nostro sistema ospedaliero quanto il suo posizionamento su scala globale. Ecco, dunque, un’analisi aggiornata dei migliori ospedali italiani secondo entrambe le indagini.
I migliori ospedali italiani secondo Agenas
Quando si parla di eccellenza ospedaliera, il nuovo Programma nazionale esiti diffuso da Agenas rappresenta una bussola imprescindibile. Nella sua ultima edizione, pubblicata nel 2025 e basata sui dati 2024, emerge un quadro complesso ma incoraggiante, in cui i volumi di attività tornano a crescere in quasi tutte le regioni. L’analisi prende in considerazione oltre 1.100 strutture tra pubbliche e private, esaminandole attraverso le consuete 8 aree cliniche: cardiocircolatorio, respiratorio, nervoso, nefrologico, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare. È un monitoraggio ad ampio spettro che consente di identificare quelle realtà in grado di mantenere un livello di qualità alto o molto alto per la maggior parte degli indicatori valutati.
A catturare l’attenzione sono soprattutto i nosocomi che ottengono performance elevate in almeno sei aree cliniche – un traguardo tutt’altro che scontato.
Secondo Agenas, sono 15 le strutture che rientrano in questa fascia di eccellenza, distribuite in modo tutt’altro che uniforme sul territorio nazionale. In testa si collocano nuovamente alcune realtà del Nord, ma non mancano presìdi meridionali in netta crescita rispetto agli anni precedenti.
Tra gli ospedali più virtuosi figurano, ad esempio, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la Fondazione Poliambulanza e l’Ospedale Maggiore di Lodi per la Lombardia; l’Ospedale di Montebelluna e quello di Cittadella in Veneto; il Bentivoglio e il Fidenza in Emilia-Romagna. A completare il quadro, emergono anche le buone performance dell’Ospedale di Città di Castello (Umbria), del Presidio Lotti di Pontedera (Toscana) e dello Stabilimento Umberto I – G.M. Lancisi nelle Marche.
Spiccano infine due strutture che ottengono la massima valutazione possibile, risultando eccellenti in tutte e 8 le aree cliniche prese in esame: l’Ospedale di Savigliano – Piemonte e l’Ospedale di Mestre – Veneto. Due realtà molto diverse per dimensione e bacino di utenza, ma accomunate dall’elevata capacità di gestire casistiche complesse con continuità, volumi adeguati e un’organizzazione che rispetta pienamente gli standard fissati dal DM 70/2015. Un risultato che, nelle parole di Agenas, testimonia come la qualità delle cure dipenda sì dalle risorse disponibili, ma anche dalla capacità dei sistemi regionali di programmare, concentrare e monitorare gli interventi più delicati.
Cosa ci dice il report di Agenas?
Dal nuovo report emerge un messaggio chiaro: il Servizio sanitario nazionale sta complessivamente e lentamente migliorando, ma resta segnato da un marcato divario Nord-Sud che coinvolge sia i volumi di attività sia l’appropriatezza clinica. Le strutture migliori, infatti, continuano a concentrarsi nelle regioni settentrionali.
Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna raccolgono la quota maggiore di ospedali con valutazione “alta” o “molto alta” in almeno sei aree cliniche. È qui che si trova la più alta densità di centri ad alto volume, soprattutto per la chirurgia oncologica complessa e per le reti dell’emergenza cardiologica, in cui tempestività e coordinamento risultano determinanti.
Il Centro Italia presenta una situazione intermedia: Umbria, Marche e Toscana fanno registrare presìdi di buona qualità, spesso in linea con le soglie fissate dal DM 70. Nel Meridione, invece, pur emergendo segnali di miglioramento, le criticità rimangono più diffuse. Campania, Sicilia e Puglia raccolgono il numero maggiore di strutture rimandate agli audit volontari, soprattutto nell’area materno-infantile – dove la proporzione di parti cesarei rimane superiore agli standard OMS – e nel cardiocircolatorio, ambito in cui si riscontra ancora una tempestività insufficiente nell’accesso all’angioplastica.
Il confronto con il passato mostra comunque un trend positivo: gli ospedali rimandati scendono dai 239 dello scorso anno ai 198 attuali, segno che molte strutture hanno colmato criticità rilevate in precedenza. Allo stesso tempo, aumentano le realtà capaci di concentrare casistiche complesse in centri ad alto volume, con progressi significativi nella chirurgia del colon, del polmone e della prostata. Restano invece problematici gli interventi per i tumori del pancreas e del retto, dove soprattutto il Sud fatica a raggiungere gli standard minimi di concentrazione.
Il report Agenas, inoltre, mette in evidenza quanto il sistema ospedaliero italiano risponda bene quando dispone di indicatori chiari e meccanismi di monitoraggio costante. La fotografia finale restituita dall’indagine è quindi duplice: da una parte la conferma che molte eccellenze italiane competono a livello europeo, dall’altra la necessità di accelerare nella riduzione delle disuguaglianze territoriali, ancora troppo marcate per garantire ai cittadini un’effettiva equità di accesso alle cure.
La classifica dei 100 migliori ospedali italiani nel 2025 secondo Newsweek e Statista
Ma ci sono anche altre classifiche da segnalare quando si parla di nosocomi italiani, soprattutto se si vuole fare un confronto diretto con le realtà internazionali più importanti. E, in tal senso, la nostra sanità dispone qualche gioiello nell’elite mondiale. A confermarlo è la classifica dei migliori ospedali italiani del 2025, pubblicata da Newsweek in collaborazione con Statista, società globale specializzata in analisi e dati di mercato. L’indagine, avviata nel 2019, è ormai considerata uno dei riferimenti più autorevoli per valutare la qualità degli ospedali nel mondo.
L’edizione 2025 del World’s Best Hospitals prende in esame oltre 2.500 strutture sanitarie distribuite in oltre 30 Paesi, includendo quest’anno anche Indonesia e Arabia Saudita, a testimonianza di un interesse sempre più ampio e globale. L’obiettivo non è solo confrontare standard di cura, accoglienza e sicurezza, ma anche offrire ai pazienti uno strumento chiaro per orientarsi all’interno dei sistemi sanitari nazionali.
La metodologia utilizzata per la valutazione integra diverse fonti: le opinioni di oltre 90.000 professionisti della salute – tra medici, dirigenti sanitari e infermieri – unite a dati raccolti da sondaggi rivolti ai pazienti dimessi, che valutano l’esperienza di cura ricevuta. A questi si aggiungono indicatori oggettivi, come il tasso di infezioni ospedaliere, l’efficienza dei processi clinici, la disponibilità di tecnologie avanzate e l’uso dei PROMs (Patient Reported Outcome Measures), strumenti sempre più centrali nel misurare l’efficacia percepita delle cure.
Arriviamo alla classifica, dunque. Tra i nosocomi analizzati - e presenti in graduatoria - ce ne sono 140 italiani, elencati per punteggio. Ecco la top 100, con il Niguarda di Milano davanti a tutti.
| Posizione | Ospedale | Punteggio (su 100) | Città |
|---|---|---|---|
| 1 | Grande Ospedale Metropolitano Niguarda | 92.67 | Milano |
| 2 | Policlinico Universitario A. Gemelli | 92.30 | Roma |
| 3 | Ospedale San Raffaele - Gruppo San Donato | 89.07 | Milano |
| 4 | Istituto Clinico Humanitas | 89.01 | Rozzano |
| 5 | Policlinico Sant’Orsola-Malpighi | 87.59 | Bologna |
| 6 | Ospedale Papa Giovanni XXIII | 80.81 | Bergamo |
| 7 | Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona - Ospedale Borgo Trento | 78.03 | Verona |
| 8 | Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova | 77.77 | Padova |
| 9 | Ospedale Policlinico San Matteo | 77.71 | Pavia |
| 10 | Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea | 76.10 | Roma |
| 11 | Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi | 75.80 | Firenze |
| 12 | Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena - Policlinico | 75.75 | Modena |
| 13 | Presidio Ospedaliero Molinette - Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza | 75.72 | Torino |
| 14 | IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova | 75.66 | Reggio Emilia |
| 15 | Ospedale San Raffaele Turro - Gruppo San Donato | 75.01 | Milano |
| 16 | Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi | 74.83 | Varese |
| 17 | Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia | 74.41 | Brescia |
| 18 | Ospedale di Parma | 74.32 | Parma |
| 19 | Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano | 74.22 | Torino |
| 20 | Ospedale Sacro Cuore Don Calabria | 74.01 | Negrar di Valpolicella |
| 21 | Ospedale dell’Angelo di Mestre | 73.65 | Venezia |
| 22 | Ospedale di Bolzano | 73.60 | Bolzano |
| 23 | Presidio Ospedaliero Santa Chiara | 73.28 | Trento |
| 24 | Ospedale P. Pederzoli | 73.22 | Peschiera del Garda |
| 25 | Policlinico Umberto I | 73.21 | Roma |
| 26 | Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana | 73.16 | Pisa |
| 27 | Ospedale San Martino di Genova | 73.07 | Genova |
| 28 | IRCCS San Gerardo | 73.04 | Monza |
| 29 | Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi | 73.00 | Bologna |
| 30 | Ospedale San Donato | 72.94 | Arezzo |
| 31 | Ospedale Civile di Baggiovara | 72.80 | Modena |
| 32 | Istituto Clinico Scientifico Maugeri - Pavia | 72.63 | Pavia |
| 33 | Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria della Misericordia | 72.62 | Udine |
| 34 | Ospedale Luigi Sacco | 72.61 | Milano |
| 35 | Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza | 72.60 | San Giovanni Rotondo |
| 36 | Azienda Ospedaliera di Perugia | 72.58 | Perugia |
| 37 | Ospedale Ca’ Foncello di Treviso | 72.57 | Treviso |
| 38 | Arcispedale Sant’Anna | 72.56 | Ferrara |
| 39 | Consorziale Policlinico di Bari | 72.55 | Bari |
| 40 | Ospedale Maggiore Policlinico di Milano | 72.54 | Milano |
| 41 | Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II | 72.53 | Napoli |
| 42 | Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti Ancona Umberto I | 72.52 | Ancona |
| 43 | Ospedale San Giovanni Bosco di Torino | 72.51 | Torino |
| 44 | Ospedale Morgagni e Pierantoni | 72.49 | Forlì |
| 45 | Fondazione Policlinico Tor Vergata | 72.28 | Roma |
| 46 | Ospedale di Pordenone - Santa Maria degli Angeli | 72.26 | Pordenone |
| 47 | Presidio Ospedaliero Alessandro Manzoni | 71.98 | Lecco |
| 48 | Policlinico Universitario Campus Bio-Medico | 71.97 | Roma |
| 49 | Ospedale di San Bassiano | 71.93 | Bassano del Grappa |
| 50 | Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini | 71.88 | Roma |
| 51 | IRCCS Policlinico San Donato - Gruppo San Donato | 71.34 | San Donato Milanese |
| 52 | Ospedale Mater Salutis di Legnago | 71.30 | Legnago |
| 53 | Ospedale San Giuseppe di Empoli | 71.02 | Empoli |
| 54 | Ospedale Treviglio - Caravaggio | 70.94 | Treviglio |
| 55 | Ospedale Santa Maria Nuova | 70.92 | Firenze |
| 56 | Presidio Ospedaliero di Brindisi Di Summa - Perrino | 70.80 | Brindisi |
| 57 | Ospedale Misericordia di Grosseto | 70.71 | Grosseto |
| 58 | Ospedale Infermi di Rimini | 70.46 | Rimini |
| 59 | Ospedale SS. Annunziata | 70.44 | Chieti |
| 60 | Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio - Gruppo San Donato | 70.42 | Milano |
| 61 | Azienda Ospedaliera dei Colli | 70.32 | Napoli |
| 62 | Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord - Presidio San Salvatore Centro | 70.27 | Pesaro |
| 63 | Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero | 70.21 | Brescia |
| 64 | Presidio Ospedaliero di Mirano | 70.20 | Mirano |
| 65 | Azienda Ospedaliera Universitaria Senese | 70.15 | Siena |
| 66 | Ospedale San Bortolo di Vicenza | 70.08 | Vicenza |
| 67 | Presidio Ospedaliero Cardinal Massaia | 70.05 | Asti |
| 68 | Presidio Ospedaliero San Martino | 70.02 | Belluno |
| 69 | Ospedale San Paolo di Bari | 69.93 | Bari |
| 70 | Ospedale di Cremona | 69.75 | Cremona |
| 71 | Ospedale Santa Maria Annunziata | 69.69 | Bagno a Ripoli |
| 72 | Ospedale di Camposampiero | 69.61 | Camposampiero |
| 73 | Ospedale di Cittadella | 69.59 | Cittadella |
| 74 | Ospedale Maggiore di Lodi | 69.57 | Lodi |
| 75 | Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata | 69.54 | Roma |
| 76 | Ospedale Vito Fazzi | 69.44 | Lecce |
| 77 | Ospedale Felice Lotti di Pontedera | 69.21 | Pontedera |
| 78 | Ospedale Villa Scassi | 69.20 | Genova |
| 79 | Ente Ospedaliero Ospedali Galliera | 69.19 | Genova |
| 80 | Ospedale Santa Croce di Fano | 69.18 | Fano |
| 81 | Ospedale di Circolo - Busto Arsizio | 69.02 | Busto Arsizio |
| 82 | Ospedale San Filippo Neri | 68.91 | Roma |
| 83 | Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia | 68.74 | Foggia |
| 84 | Ospedale M. Bufalini di Cesena | 68.70 | Cesena |
| 85 | Ospedale di Desenzano del Garda | 68.18 | Desenzano del Garda |
| 86 | Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro | 68.17 | Catania |
| 87 | Pineta Grande Hospital | 68.16 | Castel Volturno |
| 88 | Ospedali Riuniti di Livorno | 68.15 | Livorno |
| 89 | Nuovo Ospedale degli Infermi | 68.13 | Ponderano |
| 90 | Ospedale San Paolo | 68.11 | Milano |
| 91 | Ospedale Civile Santi Antonio e Biagio | 68.04 | Alessandria |
| 92 | Ospedale Santa Maria delle Croci | 67.75 | Ravenna |
| 93 | Ospedale Santa Rosa | 67.71 | Viterbo |
| 94 | Ospedale Sandro Pertini | 67.70 | Roma |
| 95 | Nuovo Ospedale San Luca | 67.69 | Lucca |
| 96 | Presidio Ospedaliero S. Andrea di Vercelli | 67.68 | Vercelli |
| 97 | Ospedale Santa Croce e Carle | 67.67 | Cuneo |
| 98 | Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASU GI) | 67.66 | Trieste |
| 99 | Azienda Ospedaliera Santa Maria | 67.65 | Terni |
| 100 | Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Antonio Cardarelli | 67.64 | Napoli |
Per scoprire tutti gli altri ospedali in classifica, si può consultare il sito ufficiale del World’s Best Hospitals.
Dove si trovano i migliori ospedali italiani secondo Newsweek e Statista? Ecco cosa ci dicono i dati
Quando si parla di sanità in Italia, il dibattito pubblico tende spesso a concentrarsi sulle criticità del sistema. Eppure, la classifica dei migliori ospedali italiani pubblicata da Newsweek e Statista racconta comunque di un’Italia con diversi poli di eccellenza.
Al primo posto quest’anno troviamo il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, con un punteggio del 92,67 su 100, seguito a brevissima distanza dal Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (92,30) e dall’Ospedale San Raffaele - Gruppo San Donato (89,07), sempre a Milano. Tre strutture che rappresentano un punto di riferimento nazionale e internazionale per ricerca clinica, formazione e qualità delle cure.
Milano si conferma la capitale della sanità italiana, con ben 7 strutture tra le prime 100, di cui 4 nelle prime 10. Roma segue con 6 ospedali in classifica, inclusi il Policlinico Umberto I, il Sant’Andrea, il Campus Bio-Medico e Tor Vergata.
Bologna e Napoli vantano entrambe 3 presenze ciascuna, confermandosi città chiave per il sistema ospedaliero italiano.
Sul piano regionale, invece, la Lombardia domina con 19 ospedali presenti nella Top 100, quasi un quinto del totale nazionale. Seguono:
- Emilia-Romagna con 11 strutture;
- Lazio con 9;
- Veneto con 8;
- Toscana con 7;
- Piemonte con 5;
- Puglia e Campania con 4 ciascuna;
- Friuli-Venezia Giulia e Liguria con 3;
- Trentino-Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo e Sicilia con 2.
Molise, Basilicata, Sardegna, Calabria e Valle d’Aosta non risultano presenti in questa edizione.
Tale distribuzione conferma la storica concentrazione dell’eccellenza sanitaria nel Nord Italia, ma anche l’esistenza di poli di qualità nel Centro e nel Sud. Difatti, dei 100 ospedali in classifica:
- 58 si trovano nel Nord Italia (58%),
- 26 nel Centro (26%),
- 16 nel Sud e nelle Isole (16%).
Un dato che riflette le disuguaglianze strutturali del sistema, ma che al tempo stesso segnala la presenza comunque di eccellenze anche al di fuori dei grandi poli metropolitani.
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