Miele, attenzione all’etichetta: come riconoscere i vasetti contraffatti

Giorgia Bonamoneta

9 Aprile 2023 - 17:21

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Trovati vasetti contraffatti di miele in tutta Europa. Ecco perché prestare attenzione all’etichetta.

Miele, attenzione all’etichetta: come riconoscere i vasetti contraffatti

L’Ufficio europeo antifrode ha attenzionato 320 lotti di miele. Sembra infatti che questi non siano prodotti interamente con nettare delle api. A differenza dei prodotti vegani che sono prodotti differenti dal miele tradizionale - anche se svolgono la stessa identica funzione - il falso miele contestato è prodotto aggiungendo sciroppo di zucchero esogeno, quindi estraneo al miele prodotto dalle api.

In Italia una buona parte del miele viene importato (20 tonnellate circa su 23 tonnellate di produzione italiana) e circa la metà non sarebbe considerato del tutto “puro”. Sul campione preso in esame dall’Olaf, l’Ufficio europeo antifrode, il 46% dei campioni risultava impuro.

L’interesse dell’antifrode sta nell’aggiunta fraudolenta al miele di prodotto estraneo per aumentarne il volume, risparmiare sulla materia prima e aumentare il profitto. Come riconoscere i vasetti contraffatti? Leggere l’etichetta è importante, ma anche scegliere un prodotto che si descriva come di produzione interamente locale.

Miele allungato: la scoperta dell’antifrode

Quasi la metà del miele prodotto in Europa è contraffatto. Questo il risultato dell’indagine che ha preso a campione oltre 300 marche di prodotto. Le 320 partite di miele analizzate provenivano da 20 Paesi esportatori e i dati che sono emersi dimostrano come ben il 46%, ovvero 147 vasetti, siano risultati sospetti di non essere composti di miele puro.

Per “miele puro” si intende, all’interno della normativa che regola produzione ed etichette, un prodotto al quale non è stato aggiunto sciroppo di zucchero esogeno di diversa origine rispetto a quello prodotto dalle api.

Da dove importiamo il falso miele?

I 320 campioni indicano che la provenienza dei vasetti sospetti è in buona parte la Cina (66 vasetti su 89, pari al 74%), a seguire 14 vasetti su 15 (il 93% del totale) provengono dalla Turchia. Il tasso di sospetto più alto però è relativo al Regno Unito, dove 10 vasetti su 10 (quindi il 100% del miele) è risultato alterato.

Il miele analizzato in base alla provenienza non tiene però conto della catena di produzione e quindi non ricostruisce l’intera filiera. Per questo è possibile che il miele sospetto sia prodotto in altri Paesi per poi essere venduto in Europa o fuori.

Come e perché viene prodotto il miele alterato?

Perché alterare i vasetti di miele? Per aumentare il profitto. L’illecito infatti permette di aumentare la quantità di prodotto, ma solo perché una parte di questo è di origine diversa. Il miele viene mescolato con sciroppi come quello di mais, barbabietola, canna da zucchero, grano o riso.

Posso essere aggiunte anche altre sostante per renderlo del tutto simile al miele. Sostanze che, almeno secondo quanto sappiamo, non provocano danni alla salute, ma che in ogni caso non corrispondono a quanto acquistato. Dopotutto il miele commercializzato dovrebbe essere prodotto da un unico ingrediente, senza aggiunta di additivi: il miele.

La scoperta della frode non è stata affatto semplice e questo perché il miele e gli sciroppi sopra elencati sono piuttosto simili. Le tecniche però si sono evolute e sono in grado di scoprire l’alterazione. Come fare quindi per non incappare nelle truffe? Leggere bene l’etichetta, ma soprattutto prediligere il miele 100% prodotto in un Paese, come quello di origine italiana.

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