Maxi multa per Johnson & Johnson. Dovrà pagare 966 milioni di dollari

P. F.

9 Ottobre 2025 - 16:01

Una giuria di Los Angeles ha condannato la società farmaceutica a pagare un ingente risarcimento alla famiglia di Mae Moore, che sarebbe morta di cancro a causa del talco venduto dall’azienda.

Maxi multa per Johnson & Johnson. Dovrà pagare 966 milioni di dollari

Una multa da quasi un miliardo di dollari per Johnson & Johnson. La società farmaceutica statunitense dovrà pagare un risarcimento di 966 milioni di dollari alla famiglia di Mae Moore, una donna che - secondo l’accusa - sarebbe morta di tumore a causa del talco per bambini venduto dall’azienda.

La celebre casa produttrice di farmaci e prodotti per la cura del bambino è stata dichiarata colpevole da una giuria di Los Angeles. Nel corso degli anni, Johnson & Johnson ha affrontato numerose cause legali relative alla presunta cancerogenicità del suo talco Baby Powder, ritenuto responsabile dell’insorgenza di tumori come il mesotelioma e il cancro ovarico.

Solo un anno fa, la società aveva proposto un risarcimento di 6,5 miliardi di dollari per risolvere le controversie intentate da numerose donne, tutte ammalate di tumore alle ovaie. Adesso, un nuovo - e ingente - compenso grava sul portafoglio dell’azienda.

Il caso Mae Moore

La causa risale al 2021, quando i familiari di Mae Moore hanno accusato J&J di essere responsabile della morte della donna, deceduta quello stesso anno, a 88 anni, a causa di un mesotelioma. A causarlo sarebbe stato il talco Baby Powder, un prodotto assorbente e antitraspirante che, secondo l’accusa, avrebbe contenuto al suo interno delle fibre di amianto, una sostanza considerata altamente cancerogena.

La giuria di Los Angeles ha ritenuto colpevole l’azienda. Secondo quanto riportato dagli atti giudiziari, Johnson&Johnson dovrà pagare 16 milioni di dollari di danni compensativi e 950 milioni di dollari di danni punitivi. Il verdetto, tuttavia, potrebbe essere ridotto in appello, poiché la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che - generalmente - i danni punitivi non dovrebbero superare di oltre nove volte i danni compensativi.

Erik Haas, vicepresidente mondiale per i contenziosi di J&J, ha definito il verdetto come “atroce e incostituzionale”. L’azienda intende presentare immediatamente ricorso: “Gli avvocati del caso Moore hanno basato le loro argomentazioni su scienza spazzatura che non avrebbe mai dovuto essere presentata alla giuria”.

Al contrario, l’avvocato della famiglia Moore, Trey Branham, ha dichiarato che il verdetto costituisce un riconoscimento della giustizia per le famiglie colpite da malattie legate al talco, esprimendo la speranza che “Johnson & Johnson si assuma finalmente la responsabilità di queste morti insensate”.

Gli altri processi contro Johnson & Johnson

Secondo gli atti processuali, Johnson & Johnson sta affrontando cause legali da parte di oltre 67.000 querelanti che, nella maggior parte dei casi, sostengono di aver ricevuto una diagnosi di cancro ovarico dopo aver utilizzato i prodotti a base di talco dell’azienda. Più contenuto, invece, è il numero di cause legali per il mesotelioma.

Per risolvere le molteplici controversie, l’azienda ha tentato - per ben tre volte - di avviare delle procedure di bancarotta di una filiale J&J. In ognuno dei casi, i tribunali federali hanno respinto la richiesta.

Oltre al caso Moore, nel 2025 Johnson & Johnson è stata giudicata colpevole in diverse sentenze relative al mesotelioma. Parallelamente, l’azienda ha anche vinto altri processi. Il successo più recente risale alla settimana scorsa, quando la società è stata dichiarata non colpevole da un tribunale della Carolina del Sud.

In altri procedimenti, J&J è riuscita anche a ridurre i risarcimenti in appello. È il caso, ad esempio, di un processo in Oregon, dove un giudice statale ha accolto la richiesta dell’azienda di annullare un verdetto da 260 milioni di dollari e di disporre un nuovo processo.

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