Perdita record di €701 milioni nel 2024, produzione ai minimi storici e stabilimenti quasi fermi. Stellantis interviene con capitali per salvare il Tridente, simbolo del lusso italiano.
Simbolo dell’eccellenza automobilistica italiana e marchio di punta del settore luxury di Stellantis, Maserati chiude il bilancio 2024 con una perdita record di 701 milioni di euro e una produzione ai minimi storici. Nei primi sei mesi del 2025, dagli stabilimenti Maserati sono uscite solo 45 auto, con una flessione impressionante del 71,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, che era già stato un anno molto negativo.
Per evitare la crisi definitiva, il gruppo Stellantis ha deciso di intervenire in modo diretto attraverso massive iniezioni di capitale e un piano straordinario di sostegno per garantire la continuità del marchio. Ma cosa è accaduto esattamente?
Maserati: perdita record (-€701 milioni) e produzione a picco
Il declino di Maserati non è così sorprendente se si pensa che, per tutto il 2024, la casa modenese aveva già registrato vendite più che dimezzate (circa 11.300 unità contro le oltre 26.000 del 2023), sospeso il piano industriale e rimandato i nuovi modelli a causa del crollo della domanda internazionale. A questo si sono aggiunte le crescenti difficoltà ad affrontare la transizione verso l’elettrico, settore in cui il Tridente puntava a lanciare la linea Folgore, rimasta invece bloccata dopo la sospensione delle versioni elettriche di MC20 e MC20 Cielo.
Come conseguenza di questi cali, gli stabilimenti storici di Modena, cuore tradizionale della produzione, hanno funzionato a regime ridottissimo (nei primi sei mesi del 2025, appena 11 giorni di attività effettiva, con il restante periodo coperto da ammortizzatori sociali o contratti di solidarietà) e le organizzazioni sindacali, come Fim-Cisl, hanno paventato il rischio di esuberi strutturali.
Non meno rilevante il quadro internazionale. Il mercato cinese e americano, infatti, fino a pochi anni fa trampolino di rilancio per i marchi italiani, si sono dimostrati sempre più difficili. In particolare, la decisione dell’amministrazione statunitense di alzare i dazi sulle auto europee non prodotte negli USA ha penalizzato fortemente Maserati, che dipende per circa il 40% delle sue vendite dal mercato nordamericano. Non a caso, Stellantis si è rivolta a McKinsey per una profonda analisi strategica del brand.
Stellantis disposta a immettere capitale per salvare il Tridente
Nonostante alcune indiscrezioni su una possibile vendita di Maserati, Stellantis ha smentito ufficialmente queste ipotesi, dichiarando di voler mantenere il controllo e la centralità del brand continuandolo a sostenere “dal punto di vista economico e finanziario”.
Il gruppo ha deciso di investire ingenti risorse per rilanciare il marchio, consapevole dell’enorme valore simbolico del Tridente ma anche delle difficoltà oggettive di un segmento automotive in transizione.
Già a dicembre 2024, la società aveva effettuato un versamento da 350 milioni e non è escluso che potranno servire nuove iniezioni di capitale.
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