Mascherine a 50 centesimi e senza IVA: le novità in arrivo

Fiammetta Rubini

27/04/2020

18/06/2021 - 11:02

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Conte conferma l’arrivo del prezzo fisso per le mascherine: quelle chirurgiche costeranno 0,50€. Si va verso l’eliminazione dell’IVA.

Mascherine a 50 centesimi e senza IVA: le novità in arrivo

Ci sono novità per quanto riguarda il prezzo delle mascherine in Italia. Dopo le infinite polemiche causate dalla scarsa reperibilità e i costi troppo alti, il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ha confermato l’arrivo del prezzo fisso di mercato e la possibilità di abolire l’IVA sulle mascherine.

D’altronde con la ripartenza del Paese con la Fase 2 e le nuove disposizioni che consentono spostamenti tra comuni e regioni, il rientro al lavoro e l’apertura dei negozi, l’utilizzo della mascherina sarà obbligatorio o sempre più necessario. Da qui l’intenzione del governo di intervenire per fissare il prezzo delle mascherine per venire incontro ai cittadini ed evitare le speculazioni del mercato.

Mascherine a 50 centesimi: l’annuncio di Conte

Nella conferenza stampa a palazzo Chigi del 26 aprile il presidente del Consiglio ha dichiarato:

“Abbiamo sollecitato il commissario Arcuri, il quale con ordinanza interviene a calmierare e a fissare i prezzi di mercato delle mascherine.
Noi non vogliamo che ci siano distorsioni e speculazioni di mercato su questo fronte. Avremo un prezzo giusto e equo per remunerare le imprese che lavorano in questo settore e i loro costi di produzione, e anche un piccolo margine di guadagno, ma non consentiremo altro.”

Ma non è tutto: il Presidente del Consiglio ha rivelato che“ c’è un forte impegno da parte del Governo di eliminare completamente l’IVA con un provvedimento normativo”.

Come anticipato da Conte, il prezzo dovrebbe essere intorno a 0,50 euro per le mascherine chirurgiche, ovvero le monouso di colore verde/azzurro che devono essere cambiate spesso e gettate in un sacchetto ben chiuso buttato nell’indifferenziata. Non si è parlato di calmierare i prezzi dei dispositivi filtranti FFP2 e FFP3 con valvola, che però vengono utilizzate per lo più dagli addetti ai lavori.

Ricordiamo che l’uso della mascherina non basta per proteggersi e proteggere gli altri dal possibile contagio: chi la indossa deve comunque rispettare sempre le norme precauzionali del distanziamento sociale e lavarsi spesso le mani, soprattutto prima e dopo l’utilizzo.

Mascherine a prezzo fisso e prodotte in Italia

L’arrivo di un prezzo fisso per le mascherine annunciato dal premier non è una novità: a prefigurare tale scenario è stato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, che ha parlato di un prezzo fisso per la vendita e di nuovi accordi produttivi sul territorio, pronti a portare verso una disponibilità estesa e immediata:

“Nelle prossime ore il prezzo diventerà fisso, anche all’aliquota fiscale connessa. Ne distribuiamo un numero sufficiente per le Regioni affinché ne mettano da parte una quota. Stiamo anche lavorando per ridurre fino ad azzerare le importazioni”,

ha dichiarato il Commissario.

Domenico Arcuri ha lasciato intendere l’enorme importanza delle mascherine nella Fase 2 in arrivo, precisando che queste ultime saranno distribuite a determinate categorie come “dipendenti dei trasporti pubblici, forze dell’ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico”.

Fondamentale in quest’ottica anche l’impegno ad “azzerare le importazioni”, obiettivo che sarà possibile raggiungere - prosegue - in virtù del nuovo accordo firmato dallo Stato con alcune imprese italiane.

L’intesa prevede la realizzazione e il conseguente acquisto dello Stato di 51 macchinari in grado di produrre tra le 400 e le 800 mila mascherine al giorno.

In questo modo si andrebbero a eliminare i gravi problemi di reperibilità e lievitazione dei costi incontrati negli ultimi mesi, anche in considerazione dell’avvio di un periodo che si prepara con grosse probabilità a estendere un obbligo costante di utilizzo delle mascherine:

“Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per gestire la Fase 2, certi che stavolta non potrà esserci nessun problema di rifornimenti”.

Nell’ambito della stessa conferenza stampa, Arcuri ha inoltre confermato l’avvio dei test sierologici su un campione di 150mila italiani a partire dal 4 maggio.

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