Sulla manovra di bilancio anche Pierre Moscovici che tende la mano all’Italia ma ribadisce ad oggi la necessità di una procedura d’infrazione
Sulla manovra di bilancio è tornato anche Pierre Moscovici che ha ribadito, ad oggi, la necessità di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia.
Le parole del Commissario europeo per gli affari economici e monetari sono arrivate nel bel mezzo delle discussioni sul futuro della Legge di Bilancio che, a quanto pare, sarà modificata dall’esecutivo gialloverde.
Il passo indietro del Governo è arrivato qualche giorno dopo la bocciatura della manovra. La Commissione europea ha riportato in vita lo spettro di una procedura di infrazione e l’Italia ha cercato nelle ultime ore di smorzare i toni.
“Continuiamo a pensare che la manovra italiana comporti rischi per aziende, risparmiatori e cittadini italiani. Questo rischio ha un nome: si chiama debito al 130% del Pil”
Moscovici sulla manovra: sanzioni sono sempre un fallimento
“Allo stato attuale, per quanto riguarda il debito, sarebbe necessaria, ma non siamo ancora a questo punto,”
ha affermato Moscovici con riferimento alla procedura d’infrazione contro l’Italia e la sua manovra.
Il Commissario ha cercato di rassicurare parlando di un dialogo continuo con Roma ed ha confermato gli sforzi volti a trovare delle soluzioni positive. Porta aperta e mano tesa: questa la sintesi delle dichiarazioni di Moscovici, che si è altresì espresso sulla possibilità di sanzionare il Belpaese:
“Non sono mai stato un partigiano delle sanzioni. Penso che siano sempre un fallimento”,
ha ribadito, dicendosi desideroso di poter contare su un’Italia al centro dell’Eurozona.
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