La situazione geo-politica attuale ha spinto il Ministero degli Esteri ad aggiornare la lista dei Paesi pericolosi più per i turisti. Ecco quelli da evitare
Prima di prenotare una vacanza, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione. Il budget a disposizione e il periodo sono i primi due che ci vengono in mente. Ma non sono gli unici.
Negli ultimi anni, anche alla luce della complessa situazione geo-politica internazionale, è diventato fondamentale valutare se le mete turistiche scelte siano davvero sicure.
Per capirlo il modo migliore è quello di consultate il portale ViaggiareSicuri del Ministero degli Affari Esteri dove vengono indicati i Paesi più a rischio. E nell’ultimo aggiornamento sono state inserite alcune delle mete turistiche più amate dagli italiani.
Pericolo eruzioni e gas in Islanda
Un viaggio in Islanda è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Ma a partire dalla metà di luglio, può essere un’esperienza molto pericolosa. Questo perché il Paese è alle prese con un’eruzione vulcanica che sembra ben lungi dall’essere esaurita.
Il problema sta interessando in particolar modo la penisola di Reykjanes, una delle più suggestive a livello paesaggistico. Meglio tenersene alla larga, vista anche l’allerta diramata per l’alto rischio di diffusione di gas pericolosi per la salute.
Problema conflitti civili in Thailandia
La Thailandia è una delle destinazioni turistiche più amate dagli italiani. Visitarla in questo periodo, però, potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso.
Questo perché la zona di confine tra Thailandia e Cambogia è scossa da scontri violenti. È stata la stessa Farnesina a mettere in guardia i visitatori, sconsigliando di recarsi nella provincia di Songkhla e in quelle meridionali di Yala, Narathiwat e Pattani.
Da evitare anche i territori di confine con il Laos e con il Myanmar.
Rischio tensioni politiche in Bolivia
Il Ministero degli Esteri ha diramato una nuova allerta anche per la Bolivia, Paese in cui il prossimo 17 agosto si terranno le elezioni presidenziali. In questo caso il pericolo è che nei giorni precedenti e successivi al voto salga la tensione sociale con disordini nelle strade e manifestazioni di protesta.
Non per niente le stesse autorità locali hanno vietato per l’election day la circolazione veicolare pubblica e privata.
Pericolo tsunami in Giappone e alle Hawaii
Lo scorso 30 luglio è stato registrato un terremoto di magnitudo 8.7 in Kamchatka, nella parte occidentale della Russia.
La regione si trova all’interno dell’Anello di Fuoco, ovvero la zona a più alto rischio sismico e vulcanico del pianeta. Per questo motivo le autorità giapponesi e quelle americane hanno diramato un’allerta tsunami ancora attiva lungo le coste del Pacifico.
Particolarmente elevato il rischio nel territorio giapponese che va da Hokkaido fino a Kyushu e in quello americano delle Isole Hawaii. Ma non solo. Le autorità di sicurezza USA NOAA e USGS hanno alzato il livello di allarme anche per l’Alaska, la California, l’Oregon e lo Stato di Washington.
Meglio, quindi, evitare queste mete per i prossimi due mesi, in attesa di ulteriori aggiornamenti del Ministero o delle stesse autorità locali.
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