Leonardo, la notizia storica è arrivata. Verso gigante spazio anti Musk, le frasi che stanno mettendo il turbo alle azioni

Laura Naka Antonelli

23 Ottobre 2025 - 09:44

I giganti europei attivi nel settore della difesa Airbus, Leonardo e Thales hanno siglato MoU per la creazione di un leader europeo nello spazio.

Leonardo, la notizia storica è arrivata. Verso gigante spazio anti Musk, le frasi che stanno mettendo il turbo alle azioni

La notizia storica per Leonardo e per l’intero settore della difesa dell’Europa è arrivata.

Così come anticipato pochi giorni fa, il colosso italiano guidato dal CEO Roberto Cingolani ha siglato un MoU, Memorandum of Understanding, con i giganti francesi Airbus e Thales per “la creazione di un leader europeo nel settore spaziale”, che possa competere con Starlink, il gruppo satellitare creato dal fondatore e numero uno di Tesla Elon Musk, che ha il dominio sui cieli di tutto il mondo.

Azioni Leonardo scattano subito a Piazza Affari con rally +3%. Le dichiarazioni del manager

Immediata la reazione delle azioni Leonardo, scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari alla notizia.

I titoli scattano subito in cima al listino Ftse Mib di Piazza Affari, mettendo a segno un rally di oltre il 3%, attorno a 52 euro.

Il nuovo boom dei titoli si spiega, oltre che con la grande notizia, con le dichiarazioni che un manager di Leonardo, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Radiocor, sta rilasciando nel corso di una conference call indetta per commentare l’intesa.

La newco dello spazio, ha sottolineato il manager, “sarà profittevole fin dal primo giorno”.

Certo, l’ammissione relativa alle difficoltà nel riuscire a siglare l’intesa non è mancata:

“C’e’ stata una fase piuttosto difficile per alcune parti del business, in particolare per i satelliti geostazionari di telecomunicazione, ma abbiamo intenzione di costruire una azienda che è profittevole dal primo giorno”.

Ancora il dirigente di Leonardo ha affermato che “ vogliamo raggiungere sinergie di costo nel procurement , avere funzioni ingegneristiche e operative più efficienti e rimuovere le duplicazioni snellendo l’azienda”. In ogni caso, ha aggiunto, “a livello di Airbus e di Thales abbiamo purtroppo dovuto fare alcune riduzioni di costo negli ultimi due anni, per cui penso che una gran parte del lavoro sia fatta ”.

L’annuncio storico di Leonardo sull’accordo per dar vita a un gigante dello spazio made in Europe

È stata la stessa Leonardo, nell’annunciare con un comunicato diramato oggi, giovedì 23 ottobre 2025, ad annunciare la nuova entità, che si confermerà un “ nuovo attore europeo nel dominio dello spazio per unire e valorizzare le competenze dei tre player, coniugando le rispettive attività nei settori della produzione di sistemi satellitari e spaziali e dei servizi spaziali”.

Il campione italiano della difesa ha parlato di una “tappa fondamentale nel rafforzamento dell’ecosistema spaziale europeo, a sostegno di una maggiore capacità di innovazione, dell’autonomia strategica e della competitività, per accrescere il ruolo dell’Europa quale attore chiave nel mercato spaziale globale”.

Il gigante dello spazio sarà operativo a partire, così ha precisato Leonardo, nel 2027, una volta “ottenute le necessarie autorizzazioni regolamentarie e soddisfatte le altre condizioni previste per il closing”.

Così ancora il peso massimo quotato su Ftse Mib di Piazza Affari, confermando le indiscrezioni che erano trapelate negli ultimi giorni:

Il progetto genererà significative sinergie, promuovendo l’innovazione e la creazione di valore aggiunto per clienti, azionisti e dipendenti” e “con la firma del MoU Airbus, Leonardo e Thales mirano a unire le forze per consolidare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio, settore cruciale che sostiene infrastrutture e servizi critici nei campi delle telecomunicazioni, della navigazione globale, dell’osservazione della Terra, della ricerca scientifica, dell’esplorazione e della sicurezza nazionale”.

L’annuncio arriva in una fase di grande fermento per le azioni del settore della difesa.

Per quanto riguarda il modo in cui i tre colossi hanno intenzione di dar vita al gigante spaziale, Airbus contribuirà con i suoi business Space Systems e Space Digital, provenienti da Airbus Defence and Space; Leonardo contribuirà con la sua Divisione Spazio, includendo anche le quote in Telespazio e Thales Alenia Space; Thales contribuirà principalmente con le sue quote in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales SESO.

La nuova società presenterà il seguente azionariato: Airbus, Leonardo e Thales saranno azionisti del colosso dello spazio rispettivamente con il 35%, 32,5% e 32,5%.

L’entità sarà sottoposta a un controllo congiunto dai tre attori del settore della difesa made in Europa, con una governance bilanciata tra gli azionisti, e impiegherà circa 25.000 persone in tutta Europa.

Si tratterà di un player competitivo a livello mondiale che potrà contare su un fatturato annuo di circa €6,5 miliardi [dato pro forma, a fine 2024] e su un portafoglio ordini che ammonta a più di tre anni di ricavi previsti.

I dettagli del MoU appena annunciato. Verso più investimenti in prodotti e servizi dello spazio. Le sinergie

Di seguito gli altri annunci di Leonardo:

  • La nuova società intende inoltre porsi come partner di fiducia per lo sviluppo e l’attuazione dei programmi spaziali strategici a livello nazionale.
  • Il nuovo soggetto riunirà, svilupperà e realizzerà un portafoglio completo di tecnologie complementari e soluzioni integrate end-to-end, che vanno dalle infrastrutture spaziali ai servizi (escludendo i lanciatori). La società accelererà l’innovazione in questo mercato strategico, con l’obiettivo di creare un player europeo integrato e resiliente e dotato della necessaria massa critica per competere a livello globale e sfruttare le possibilità di crescita nei mercati internazionali.
  • Il nuovo attore sarà in grado di unificare e rafforzare gli investimenti nei futuri prodotti e servizi spaziali, facendo leva sugli asset complementari e sulle elevate capacità delle tre aziende, favorendo i processi innovativi. Dall’unione è previsto si generino sinergie per un ammontare totale di diverse centinaia di milioni di euro all’anno sul risultato operativo a partire dal quinto anno successivo dalla sigla dell’accordo. Si prevede che i costi associati alla generazione di tali sinergie siano in linea con i parametri di riferimento del settore.
  • Si stima che il progetto sarà in grado di accrescere i ricavi, sfruttando un portafoglio ampliato di prodotti e servizi end-to-end, creando così un’offerta maggiormente competitiva con un incremento della portata commerciale globale. Le competenze congiunte creeranno le condizioni per lo sviluppo di nuovi programmi ancora più innovativi con l’obiettivo di ampliare il posizionamento di mercato del nuovo player.
  • Possibili ulteriori sinergie operative - nei campi dell’ingegneria, della produzione e del project management - favoriranno l’efficienza e la creazione di valore nel lungo termine.

Leonardo, Thales e Airbus possono contare sull’assist UE ai satelliti. Le ambizioni dell’Europa, più potere nello spazio

Il progetto di Leonardo, Thales e Airbus può contare prima di tutto sul sostegno dell’Unione europea, che ha già messo le ali alle azioni del settore della difesa made in Europe nell’annunciare il grande piano per riarmare l’Europa.

Lo scorso 25 giugno 2025, la Commissione europea ha poi fatto il grande annuncio anti-Musk, confermando l’intenzione di recidere quel cordone ombelicale che ha visto l’Europa vincolata ai satelliti di Starlink e, dunque, l’obiettivo di creare, in sostanza, una Starlink europea.

Nell’emanare l’atto legislativo dell’UE sullo spazio alla fine di giugno di quest’anno, la Commissione ha lanciato una proposta per promuovere l’accesso al mercato e rafforzare la sicurezza spaziale.

L’atto legislativo dell’UE sullo spazio si sostanzia praticamente, come ha annunciato Bruxelles, in “un nuovo pacchetto di ambiziose misure per rendere il settore spaziale europeo più pulito, sicuro e competitivo sia in Europa che nei mercati di esportazione”.

Così la Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen:

“Le norme europee in materia di spazio sono attualmente frammentate, con molti approcci nazionali diversi. Questo mosaico frena l’innovazione, riduce la quota di mercato europea e crea costi aggiuntivi. Un quadro chiaro e armonizzato a livello europeo garantirà la sicurezza, la resilienza e la responsabilità ambientale in tutta l’Unione, aiutando nel contempo le imprese a crescere e a espandersi a livello transfrontaliero”.

Spazio e satelliti, i tre pilastri della proposta della Commissione europea

La proposta europea, si legge così nel testo, i basa su tre pilastri fondamentali:

  • Sicurezza: lo spazio sta diventando sempre più congestionato. Attualmente sono 11.000 i satelliti in orbita, mentre altri 50.000 dovrebbero essere lanciati nel prossimo decennio. Il tutto mentre oltre 128 milioni di detriti stanno già circolando nello spazio, il che aumenta notevolmente il rischio di collisioni. Nella peggiore delle ipotesi questa situazione potrebbe provocare incidenti a catena, rendendo inutilizzabili le orbite fondamentali e impedendo l’accesso a servizi satellitari essenziali. Per scongiurare simili scenari, l’atto legislativo dell’UE sullo spazio introduce misure volte a migliorare il tracciamento degli oggetti spaziali e a limitare nuovi detriti, prevedendo requisiti per lo smaltimento sicuro dei satelliti alla fine del loro ciclo di vita.
  • Resilienza: lo spazio sta diventando sempre più conteso e instabile. Le infrastrutture spaziali devono far fronte alle crescenti minacce derivanti dagli attacchi informatici e dalle interferenze elettroniche nei confronti di satelliti, stazioni terrestri e collegamenti di comunicazione. Tali attacchi possono portare alla perdita di satelliti o alla perturbazione dei servizi critici. L’atto legislativo dell’UE sullo spazio imporrà pertanto a tutti gli operatori spaziali di effettuare valutazioni approfondite dei rischi durante tutto il ciclo di vita di un satellite, applicando norme in materia di cibersicurezza e segnalando eventuali incidenti in base a modalità commisurate al settore spaziale.
  • Sostenibilità: man mano che le attività spaziali si espandono, diventa sempre più essenziale la gestione delle risorse, delle emissioni di CO2 e dei detriti. La misurazione degli impatti ambientali consente all’industria di ridurre la propria impronta e di sostenere gli obiettivi di sostenibilità dell’UE. L’atto legislativo dell’UE sullo spazio fisserà standard comuni per misurare questi impatti. Tali standard garantiranno la coerenza dei dati verificati e incoraggeranno l’innovazione in settori quali la manutenzione dei satelliti nello spazio, al fine di prolungarne la vita e ridurre così i detriti.

Ma ovviamente, la corsa alle azioni del settore della difesa, e di Leonardo nel caso italiano, ha fatto sorgere anche qualche sospetto tra gli analisti che attenzionano il comparto.

Non sono mancati dunque alcuni attenti su una bolla speculativa che forse si sarebbe già formata. E che dunque sarebbe destinata secondo qualcuno a esplodere, in un contesto in cui la geopolitica europea sta ridefinendo le scelte del portafoglio di investimenti.

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