Legge di Bilancio 2024 approvata dal Parlamento: ecco una guida con tutte le novità più importanti spiegate.
È stato approvato dalla Camera dei Deputati il testo della legge di Bilancio 2024 come era stato modificato di recente dal Senato.
Il governo quindi ha rispettato i tempi per scongiurare l’esercizio provvisorio, rendendo così ufficiali tutte le novità contenute dalla manovra per la quale sono stati utilizzati circa 24 miliardi di euro, di cui 16 miliardi circa recuperati dall’extra deficit.
Un testo che non è molto differente da quello che era stato approvato dal Consiglio dei ministri: è stata dunque mantenuta l’indicazione del governo, il quale aveva dato spazio limitato agli emendamenti parlamentari viste le poche risorse a disposizione.
In particolare, con il passaggio al Senato è stata rivista la regola che taglia le pensioni di alcuni dipendenti pubblici - medici e infermieri compresi - salvaguardando coloro che vi accedono al raggiungimento dei requisiti di vecchiaia.
Novità anche per il comparto Sicurezza, al quale vengono destinate risorse per il miglioramento degli alloggi e per l’incremento delle pensioni.
Infine, lato affitti brevi viene prevista una cedolare secca al 21% per la prima delle case affittate, aumentandola al 26% per le ulteriori, mentre il fondo garanzia per i mutui si apre anche alle famiglie numerose con la possibilità di ottenere un mutuo fino al 90% del valore dell’immobile.
Per il resto non ci sono novità: sul fronte pensioni, stipendi e tasse permane quanto inizialmente stabilito. È quindi arrivato il momento di riassumere le novità più importanti del testo della legge di Bilancio 2024 (che potete scaricare di seguito).
Sgravio contributivo
Anche nel 2024 viene confermato lo sgravio che abbatte l’aliquota contributiva dovuta dal lavoratore, solitamente pari al 9,19% dello stipendio lordo nel settore privato e all’8,80% nel pubblico, ma da luglio di quest’anno ridotta di 6 punti per chi ha uno stipendio che non supera i 2.692 euro e di 7 punti per chi invece arriva a massimo 1.923 euro.
Per quanto lo stipendio di dicembre 2023 dovrebbe essere uguale a quello di gennaio 2024, in quanto lo sgravio contributivo nella suddetta misura viene già applicato da luglio di quest’anno, complessivamente l’aumento di stipendio annuo sarà maggiore.
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Va però sottolineato che lo sgravio nel 2024 non si applica sulla tredicesima, sulla quale continua a valere l’aliquota contributiva piena. Il che significa che la tredicesima 2024 sarà più bassa rispetto a quella erogata nel 2023.
Bonus busta paga turismo
Confermato, per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024 il bonus in busta paga riconosciuto ai lavoratori dipendenti impiegati nel settore turistico, ricettivo e termale pari al 15% del compenso lordo ricevuto per il servizio svolto in orari notturni e per gli straordinari effettuati nei giorni festivi.
Fringe benefit
Novità anche per i fringe benefit, per i quali si passa da una soglia detassazione pari a 3.000 euro (per i soli lavoratori per figli) applicata nel 2023 a:
- 2.000 euro detassati per chi ha figli;
- 1.000 euro detassati per chi non ha figli.
Vale la pena ricordare che senza intervento del governo la soglia di esenzione per i cosiddetti fringe benefit era solamente fino a 258,30 euro.
Inoltre, tra i fringe benefit vengono inclusi anche i rimborsi per le spese di affitto e per gli interessi del mutuo, ma solo nel caso dell’abitazione principale del lavoratore.
Canone Rai
Con la legge di Bilancio viene autorizzato un primo taglio del Canone Rai nella bolletta energetica. L’obiettivo è il superamento graduale dell’addebito con una riduzione del 25% dell’importo, che passerà quindi da 90 a 70 euro.
Prima parte della riforma fiscale
Per quanto riguarda la riforma fiscale, il governo ha autorizzato la revisione delle aliquote Irpef, con gli scaglioni che passano da quattro a tre:
- fino a 28 mila euro (e non più 15 mila) si applica un’aliquota del 23%;
- tra 28 mila e 50 mila continua a essere applicata un’aliquota del 35%;
- sopra i 50 mila, invece, l’aliquota resta del 43%.
Un’operazione da cui ne risulterà un vantaggio fino a 260 euro per i redditi di 28 mila euro o superiori. Tuttavia, per chi guadagna più di 50 mila euro l’effetto “taglio dell’Irpef” viene sterilizzato dall’addio ad alcune detrazioni: per questi, quindi, non ci saranno risparmi in busta paga.
Sostegno alle famiglie e alla genitorialità
Un’altra priorità della legge di Bilancio 2024 è rappresentata dai sostegni in favore di famiglie e genitorialità. Nel dettaglio, possiamo riassumere le misure approvate in:
- bonus busta paga per le mamme con due o tre figli, per le quali viene completamente abbattuta la quota di contributi sottratta dalla busta paga fino a un massimo di 3.000 euro;
- incremento del bonus nido a partire dal secondo figlio, ma solo per i nati a decorrere dal 2024 e per chi ha un Isee inferiore a 40 mila euro;
- congedo parentale, ulteriore mese in più retribuito al 60%.
- esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee, ma entro un limite di 50 mila euro;
L’Iva sui prodotti di prima infanzia viene invece portata al 10%.
Carta dedicata a te
Viene confermato lo strumento conosciuto come Carta dedicata a te, bonus che quest’anno è stato pari a 382,50 euro (più altri 80 euro in arrivo nei prossimi mesi) e che è servito a circa 1 milione e 300 mila famiglie per acquistare prodotti alimentari di prima necessità, fare benzina o acquistare l’abbonamento ai mezzi pubblici.
Sarà però necessario una nuova procedura di assegnazione.
Rinnovo dei contratti del pubblico impiego
Nella legge di Bilancio 2024 ci sono anche le risorse per il rinnovo di contratto del pubblico impiego in vista dell’avvio della fase di contrattazione per il triennio 2022-2024.
Nel dettaglio, in totale si dispone di 8 miliardi di euro, di cui 3 miliardi per il 2024 e 5 miliardi per il 2025. Ma come spiegato da Giorgia Meloni la priorità per il 2024 è arrivare al rinnovo per il comparto Difesa e Sicurezza.
Risorse che, come spiegato dal ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, dovrebbero essere sufficienti per assicurare un aumento medio e lordo tra i 180 e i 190 euro al mese.
Pensioni
Per le pensioni, invece, il governo ha dovuto mettere in conto le risorse necessarie per garantire gli aumenti dovuti all’inflazione. Il tasso di rivalutazione dovrebbe aggirarsi quest’anno tra il 5% e il 6% (5,4% la percentuale stimata nella Nadef). Tuttavia, vengono previste delle nuove regole per la rivalutazione rispetto a quelle introdotte nel 2023: tra le 4 e le 5 volte il minimo la percentuale sale dall’85% al 90%, mentre vengono penalizzati gli assegni il cui importo supera di 10 volte il trattamento minimo.
A ciò si aggiunge:
- conferma di Quota 103 ma con ricalcolo contributivo e allungamento delle finestre mobili (7 mesi per i dipendenti del settore privato, 9 mesi nel pubblico);
- nuovi requisiti economici per i contributivi puri, i quali possono accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) a patto di aver raggiunto una pensione pari all’importo dell’assegno sociale (oggi il limite è di 1,5 volte), e a quella anticipata (64 anni e 20 anni di contributi) con una pensione di importo pari a 3 volte l’assegno sociale (2,8 il limite attuale);
- l’età anagrafica per l’accesso all’Ape Sociale sale a 63 anni e 5 mesi (rispetto ai 63 anni attuali);
- confermata Opzione Donna, ma solo per la categorie già individuate dalla legge di Bilancio 2023 (invalide, caregiver e disoccupate o licenziate da grandi aziende) e a patto di aver compiuto i 61 anni di età (60 anni il limite attuale). Resta salva la possibilità di ridurre il requisito anagrafico di 12 mesi per ogni figlio, per un massimo di 24 mesi.
Non risulta invece conferma della rivalutazione straordinaria riconosciuta in favore delle pensioni minime degli over 75; in assenza di novità con il passaggio in Parlamento, quindi, verrebbe applicato per tutti l’aumento del 2,7% già previsto dalla scorsa manovra.
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Per quanto riguarda alcuni dipendenti pubblici, quali medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari, vengono riviste le aliquote di computo del calcolo retributivo, rendendole meno svantaggiose per chi accede alla pensione anticipata.
Per il comparto Difesa e Sicurezza, invece, il calcolo contributivo diventa più conveniente in quanto viene utilizzato il coefficiente di trasformazione aumentato di un anno.
Monete da 1.000 euro
Per i soli collezionisti, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato potrà coniare monete di taglio superiore a quelle finora previste, fino a un massimo di 1.000 euro. Viene ampliata la gamma di tagli attuale (5,10, 20 e 50 euro): per i collezionisti saranno disponibili monete in corso legale solo in Italia nei tagli da 0,25, 0,75, 1,5, 3, 4, 5, 6, 10, 20, 25, 50, 100, 200, 500 e 1.000 euro.
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Bonus rinnovati
Le novità lato bonus, invece, riguardano:
- rifinanziamento del Fondo garanzia mutui, con la possibilità per i nuclei numerosi di ottenere un mutuo fino al 90% del valore dell’immobile;
- mantenuto il limite Isee di 15 mila euro (30 mila per i nuclei con almeno 4 figli) per il bonus sociale sull’energia elettrica, ma solo per il primo trimestre del 2024.
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