Le azioni stanno per crollare, lo dice Bank of America

Flavia Provenzani

26/07/2023

29/07/2023 - 14:10

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Il mercato azionario sta per registrare un “grande crollo” secondo gli analisti di Bank of America

Le azioni stanno per crollare, lo dice Bank of America

Il mercato azionario sta per crollare, secondo gli analisti di Bank of America.

La borsa USA è entrata ufficialmente in territorio rialzista l’8 giugno 2023, le azioni hanno aggiunto un +20% dagli ultimi minimi toccati il 12 ottobre dello scorso anno. L’indice S&P 500, che traccia la performance delle società statunitensi quotate a più alta capitalizzazione, ad oggi viaggia sopra i 4.500 punti.

E mentre il mercato continua a salire, si fanno strada i timori per cui il trend rialzista potrebbe presto concludersi.

Le azioni stanno per crollare

Michael Hartnett, chief investment strategist di Bank of America, ha dichiarato in una recente nota che il mercato rialzista non sta semplicemente acquistando nuova forza, bensì i recenti aumenti rappresenterebbero un “grande rally prima del grande crollo”, una situazione simile vista prima dei grandi crolli nel 2000 e nel 2008.

Il 2023, fino ad ora, ha dimostrato con forza quanto gli “orsi” - ribassisti sul mercato - avessero torto. L’economia statunitense sta riuscendo ad evitare la recessione che con la crisi delle banche in scia al fallimento della Silicon Valley Bank sembrava inevitabile. Tuttavia, l’ottimismo sul mercato sta per essere spazzato via, secondo Hartnett. Fino ad allora, gli investitori contribuiranno a mantenere la forza del mercato e il suo rialzo.

Perché il mercato non è ancora crollato?

Dal costo del denaro più alto ai fallimenti di centinaia di società, dall’inflazione ancora a livelli d’allarme alla crisi delle banche locali, il 2023 ha offerto diversi spunti ribassisti al mercato che, tuttavia, ha proseguito con la sua ascesa.

Secondo Hartnett, finora l’entrata del mercato in territorio ribassista è stata rimandata per tre motivi:

  • fino ad oggi la recessione economica non si è presentata;
  • la stretta creditizia che si paventava dopo il crollo della Silicon Valley Bank a marzo è stata abilmente scongiurata dall’iniezione di liquidità d’emergenza della Federal Reserve e del Tesoro degli Stati Uniti;
  • l’evento imprevisto che ha scosso i mercati nel primo semestre non è stato il crollo di SVB, ma l’emergere dell’intelligenza artificiale.

Hartnett sostiene che la SVB, come il crollo dell’hedge fund Long Term Capital Management nel 1998, ha spinto il mercato a interessarsi all’IA, proprio come il crollo di LTCM ha indirizzato il mercato verso Internet.
Un altro crollo in stile bolla dot-com è quindi in arrivo? Solo il tempo sarà capace di dare risposta. Nel frattempo si raccomanda la massima cautela e un’attenzione particolare al corretto money management del proprio portafoglio.

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