Guida completa alla corretta gestione del rischio nel trading. Cos’è il money management, consigli utili, esempi, formule di Larry Williams e Kelly e tecniche di base.
Cos’è il money management e perché è così utile agli investitori e ai risparmiatori? Quali sono le tecniche di base di gestione del capitale e in che modo si possono applicare agli investimenti?
Letteralmente, l’espressione “money management” si traduce in italiano come “gestione del denaro” e indica quel processo di corretta gestione delle finanze che coinvolge gli investimenti, i bilanci, le tasse e i servizi bancari.
La serie di tecniche del money management sono volte a massimizzare il profitto, cercando di ridurre le perdite potenziali. Queste regole sono applicabili a tutte le tipologie di investimento e servono per gestire in modo efficace i propri soldi.
Spesso si parla di money management riferendosi agli investimenti e in termini di «gestione del rischio», ma si intende anche in riferimento alla corretta gestione da parte di un semplice risparmiatore che vuole amministrare correttamente il proprio denaro.
Money management: sommario
Cos’è il money management?
Il money management - la gestione del rischio sul proprio capitale - racchiude una serie di tecniche strategiche con il fine di massimizzare i profitti - qualsiasi sia l’ammontare investito.
Il money management si divide in due grandi ambiti:
- risk management: un fattore che analizza i rischi che corre il capitale investito, in base alla posizione che si ha sul mercato;
- position sizing: fattore individua il capitale da investire su ogni singola posizione e la ripartizione sui vari asset.
Il money management è utilizzato soprattutto nella gestione degli investimenti, in modo particolare nella definizione del rischio che alcune decisioni potrebbero comportare, in base alle incertezze della situazione presente.
Più precisamente, la gestione del rischio riguarda la percentuale o la parte del benessere economico che chi prende la decisione di investire mette sostanzialmente «a rischio».
La gestione del rischio svolge non soltanto una funzione di «protezione» delle finanze, ma anche e soprattutto è utile a velocizzare la scelta dell’investitore che, con gli opportuni calcoli, può valutare la profittabilità di un investimento.
L’idea di definire una tecnica del money management è nata per ridurre le spese di risparmiatori, investitori, imprese ed istituzioni che non aggiungono valore significativo allo standard di vita, al portafoglio investimenti sul lungo tempo e al titolo degli asset posseduti. Quindi un complesso di strategie volte ad evitare di apportare scelte sbagliate al proprio patrimonio.
Warren Buffett, magnate della finanza, conosce bene l’importanza del money management e in uno dei suoi documentari ha scoraggiato la prospettiva degli investitori propensi ad appoggiare solamente degli investimenti «frugali».
Punti fondamentali della teoria
Tutti i trader che investono tenendo conto del money management cercano di mettere al riparo il proprio portafoglio e per tale ragione creano una strategia d’investimento.
Ogni trader creerà una strategia differente, basata sulle proprie esigenze e sugli obiettivi che vuole conseguire.
Esistono però dei punti fondamentali, che sono la base per ideare ogni strategia di trading e che si devono conoscere. I punti fondamentali del money management sono i seguenti:
- il capitale deve essere adeguato allo strumento finanziario su cui si è deciso di investire;
- non investire mai più del 2/3% del proprio portafoglio per una singola azione;
- utilizzare sempre lo stop-loss, in questo modo si limiteranno le perdite;
- individuare il rischio massimo per il portafoglio, drawdown;
- conoscere in modo approfondito il mercato sul quale si è deciso di investire;
- considerare ogni operazione come singola e non in relazione alle precedenti;
- in caso di profitti chiudere parte delle posizioni aperte.
Questi sono i fondamenti del money management, le basi che ogni trader conosce. Per rendere tutto più chiaro, sarà meglio fare un esempio pratico, così da capire come influiscono queste regole sulle vostre posizioni.
Esempio pratico
Vediamo quindi come si applicano le regole del money management. Questo esempio potrà infatti chiarire le idee e mostrare l’importanza della gestione del rischio.
Una delle regole fondamentali del money management, come abbiamo detto prima, è non rischiare mai più del 2-3% del proprio capitale su un singolo posizionamento.
La tabella sottostante vi mostrerà la differenza tra rischiare una piccola percentuale del capitale rispetto al rischio di una percentuale più elevata.
Rischio del trader: 2% vs 10% su ogni trade
Trade | Totale | 2% di rischio | Trade | Totale | 10% di rischio |
---|---|---|---|---|---|
N° | Conto | per trade | N° | Conto | su ogni trade |
1 | $20,000 | $400 | 1 | $20,000 | $2,000 |
2 | $19,600 | $392 | 2 | $18,000 | $1,800 |
3 | $19,208 | $384 | 3 | $16,200 | $1,620 |
4 | $18,824 | $376 | 4 | $14,580 | $1,458 |
5 | $18,447 | $369 | 5 | $13,122 | $1,312 |
6 | $18,078 | $362 | 6 | $11,810 | $1,181 |
7 | $17,717 | $354 | 7 | $10,629 | $1,063 |
8 | $17,363 | $347 | 8 | $9,566 | $957 |
9 | $17,015 | $340 | 9 | $8,609 | $861 |
10 | $16,675 | $333 | 10 | $7,748 | $775 |
11 | $16,341 | $327 | 11 | $6,974 | $697 |
12 | $16,015 | $320 | 12 | $6,276 | $628 |
13 | $15,694 | $314 | 13 | $5,649 | $565 |
14 | $15,380 | $308 | 14 | $5,084 | $508 |
15 | $15,073 | $301 | 15 | $4,575 | $458 |
16 | $14,771 | $295 | 16 | $4,118 | $412 |
17 | $14,476 | $290 | 17 | $3,706 | $371 |
18 | $14,186 | $284 | 18 | $3,335 | $334 |
19 | $13,903 | $278 | 19 | $3,002 | $300 |
Si può notare una grande differenza tra il rischiare il 2% del vostro conto rispetto al rischio del 10% su ogni singolo trade.
Se vi capitasse di registrare una serie negativa di posizionamenti perdendo per 19 operazioni consecutive vi trovereste ad avere solo 3.002 dollari rischiando il 10% su ogni transazione e muovendo da un conto iniziale di 20.000 dollari.
Perdereste così oltre l’85% del vostro conto. Se aveste rischiato solo il 2% avreste ancora 13.903$ - per una perdita di solo il 30% del totale del conto. Una bella differenza.
Naturalmente, l’ultima cosa che vorremmo è trovarci in una situazione in cui si registra una perdita per 19 operazioni di fila. Ma anche con una perdita di 5 posizionamenti consecutivi ci si presenta un’enorme differenza tra il rischiare il 2% e il 10% del proprio capitale.
Nel primo caso avreste ancora $18.447, mentre nel secondo solo $13.122.
Il punto che questo esempio vuole sottolineare è che dovete impostare le regole di gestione del denaro in modo che in un periodo di drawdown avrete comunque un capitale sufficiente per rimanere in gioco.
Non dovrete inoltre mai pensare “a me non succederà mai”, perché la volatilità del mercato può giocare brutti scherzi.
Money Management: consigli utili
I consigli utili da seguire per capire se vale la pena effettuare un investimento secondo le buone regole del money management sono:
- evitare qualsiasi tipo di spesa troppo «pretenziosa»;
- scegliere sempre l’alternativa economicamente più vantaggiosa;
- aumentare le spese sul fronte fruttifero più di ogni altra cosa;
- stabilire i benefici attesi di ogni spesa desiderata, utilizzando come canone il livello più/meno/uguale degli standard di vita del sistema.
Le tecniche di money management sono pensate per ottimizzare gli investimenti e moltiplicare i profitti, riducendo al minimo le possibilità di perdita.
Di conseguenza evitate di muovervi senza applicarle e di aprire posizioni senza aver prima considerato in modo consono i rischi che si corrono.
Come funziona il money management
Un corretto money management prevede, oltre all’applicazione delle regole sopra, la definizione un budget di spesa e un’analisi dei profitti e, nel trading, la gestione del rischio è opportuno che venga integrata nella propria strategia di trading.
Un altro passo importante da compiere è quello di definire le attese, le previsioni di perdita o di profitto, una media di denaro che l’investitore mette in conto di vincere o perdere.
Per questa ragione sono indispensabili nel money management due formule:
- formula di Kelly;
- formula di Larry Williams.
Queste vengono applicate per riuscire a trovare la position size ottimale, ossia per capire quale deve essere il nostro posizionamento. Quindi mediante queste formule si deciderà la quota del capitale che si dovrà investire su ogni singolo asset.
La formula di Kelly
La formula di Kelly nasce per ben altro scopo, essa infatti veniva impiegata dai giocatori d’azzardo per ottenere il massimo profitto dalle loro scommesse sul un lungo periodo di tempo. La formula è stata poi applicata al mercato finanziario per capire la quantità di capitale da investire per ogni posizione.
La formula è la seguente:
F=W-(1-W)/R
Dove:
F: singola operazione;
W: probabilità che ogni azione diventi un risultato positivo;
R: valore medio dato dalle azioni chiuse in positivo e quelle chiuse in negativo.
In modo più semplice la formula di Kelly si può tradurre nel seguente modo:
Atteso = (Probabilità di successo del sistema di Trading * Media delle vincite) - (Possibilità di insuccesso del sistema di Trading * Media delle perdite)
Ad esempio, ipotizzando l’uso di un sistema di trading che ha il 60% di possibilità di insuccesso e solo il 40% di vittoria, grazie al money management un trader può stabilire una media di vittoria nettamente più elevata rispetto alle perdite medie.
Sì, anche un sistema di trading del genere può dimostrarsi molto profittevole. Se l’investitore stabilisce la media di vittoria a circa 400 Euro per operazione e gestisce/limita le perdite a circa 100 Euro ad operazione, allora l’aspettativa sarà:
Aspettativa = (Probabilità di successo del sistema di Trading * Media delle vincite) - (Possibilità di insuccesso del sistema di Trading * Media delle perdite) = (0.4 x 400) - (0.6 x 100) = 160€ - 60€ = 100€ di utile netto medio per il profitto del trade (chiaramente da questo conto sono escluse eventuali commissioni dei broker).
La formula di Larry Williams
La formula di Larry Williams è invece un’evoluzione della formula che vi abbiamo presentato sopra. Mediante questa formula si potranno calcolare le azioni per la posizione da adottare sul mercato, rapportate con il rischio che vadano in altra direzione rispetto a quella preventivata.
La formula di Larry è la seguente:
F = (Capitale x Rischio%) / massimo drawdown
Anche in questo caso F è la singola operazione, mentre il drawdown rappresenta la quantità di soldi che si è disposti a perdere. Questo indice è però molto aleatorio e impostato mediante parametri molto personali.
Di conseguenza il trader dovrà tenerlo presente, ma non considerarlo come uno strumento infallibile.
Come massimizzare i profitti
Registrare una perdita per un posizionamento sbagliato capita a qualsiasi trader ed è proprio per questo motivo che è importante una formazione approfondita e consapevole riguardo un corretto money management , il cui scopo è la massimizzazione del profitto e la riduzione al minimo delle perdite, a prescindere dal sistema di trading.
Vediamo adesso un altro esempio che vi illustrerà qual è la percentuale che dovreste guadagnare per portarvi al pareggio nell’eventualità di perdere una certa percentuale del vostro conto.
Loss of | % Required to get back |
---|---|
Capital | to breakeven |
10% | 11% |
20% | 25% |
30% | 43% |
40% | 67% |
50% | 100% |
60% | 150% |
70% | 233% |
80% | 400% |
90% | 900% |
Si può vedere che quanto più si perde, più è difficile tornare all’ammontare originale del conto di partenza. Questo è un motivo ulteriore per cui si dovrebbe fare tutto il possibile per proteggere e preservare il proprio ammontare.
Si dovrebbe rischiare solo una piccola percentuale in modo che si possa sopravvivere alle sequenze perdenti e anche per evitare un drawdown di grandi dimensioni.
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