Crisi o insolvenza? La catena del ritardo consapevole svela lo stato reale dell’impresa e perché la frase “è solo un momento difficile” può diventare un pericoloso autoinganno.
C’è una narrazione che molti piccoli imprenditori si ripetono – e ripetono anche agli altri – quando le cose non vanno bene: “Stiamo attraversando un piccolo momento di crisi”. È una frase usata con una certa disinvoltura, talvolta per riferirsi al mancato pagamento di una rata IVA, di un fornitore o persino degli stipendi. Una frase che suona meno dolorosa di “siamo insolventi” e meno accusatoria di “abbiamo gestito male”. Ma è anche una scorciatoia pericolosa, perché annebbia il giudizio e impedisce di affrontare la realtà.
Nella mia esperienza pluridecennale di consulente di direzione aziendale, ho imparato che molti confondono la crisi con l’insolvenza non per ignoranza, ma per difesa psicologica. Riconoscere l’inefficienza è più doloroso che dare la colpa al “contesto”, al “momento” o al “mercato”.
Eppure il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (Ccii) non lascia spazio a interpretazioni creative: [...]
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