Kimberly-Clark mette sul piatto 40 miliardi di dollari per rilevare Kenvue, produttrice del Tylenol. Ma l’operazione scatena dubbi tra gli investitori e il titolo affonda in Borsa.
Kimberly-Clark, la multinazionale americana dietro marchi come Scottex, Kleenex e Huggies, ha annunciato l’acquisizione di Kenvue, ex controllata di Johnson & Johnson e proprietaria di brand come Neutrogena, Listerine e Tylenol. L’operazione, del valore di circa 40 miliardi di dollari, è una delle più imponenti mai registrate nel settore dei beni di consumo.
L’obiettivo, secondo l’amministratore delegato Mike Hsu, è “creare un leader globale nel benessere e nella salute personale”. Ma la notizia non ha convinto i mercati: il titolo Kimberly-Clark è crollato fino al 16% nel pre-market, mentre quello di Kenvue è balzato di quasi il 20%.
Dietro l’euforia degli azionisti Kenvue, c’è la preoccupazione che Kimberly-Clark possa aver pagato troppo per un’azienda in difficoltà. Negli ultimi mesi Kenvue ha infatti perso circa un terzo del proprio valore di mercato, complici cause legali, vendite in calo e l’eco mediatica di una polemica innescata dall’ex presidente Donald Trump, che ha sostenuto, senza prove scientifiche, che il Tylenol può causare autismo nei bambini.
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Kimberly-Clark acquisice Kenvue, produttrice del farmaco nel mirino di Trump
Le dichiarazioni di Trump, risalenti a settembre, hanno riacceso i riflettori su Tylenol, l’antidolorifico a base di paracetamolo di Kenvue. L’amministrazione statunitense ha successivamente precisato che “non esistono prove sufficienti” per sostenere alcun legame tra il farmaco e l’autismo. Tuttavia, il danno reputazionale è stato notevole e, secondo un’analisi di BNP Paribas, le vendite del Tylenol negli Stati Uniti sono diminuite dell’11% nel giro di due settimane dopo le affermazioni dell’ex presidente.
Non è tutto. Kenvue è ancora alle prese con centinaia di azioni legali legate non solo al Tylenol, ma anche a presunti rischi dei prodotti a base di talco per bambini. “Kimberly-Clark si assumerà un rischio difficile da quantificare”, osservano gli analisti, sottolineando come la mossa sia “coraggiosa ma potenzialmente pericolosa” per il gruppo texano.
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Un’operazione dal valore di 48,7 miliardi di dollari
L’acquisizione, che secondo il Financial Times porta il valore complessivo dell’operazione a 48,7 miliardi di dollari, sarà finanziata tramite una combinazione di cassa e debito, con l’appoggio di JPMorgan Chase. Gli azionisti di Kimberly-Clark controlleranno circa il 54% del nuovo gruppo, mentre quelli di Kenvue ne deterranno il 46%.
L’integrazione darà vita a un colosso con dieci marchi da oltre 1 miliardo di dollari di fatturato ciascuno, tra cui Huggies, Kleenex, Neutrogena, Listerine e lo stesso Tylenol. Ma molti analisti ritengono che l’operazione arrivi in un momento delicato: “Kimberly-Clark parla di trasformazione da anni, ma un passo così grande rischia di pesare sulla redditività a breve termine”.
Con questa acquisizione, la società texana punta dunque a superare colossi come Unilever e diventare il secondo maggiore gruppo mondiale del settore, dietro Procter & Gamble. Ma tra timori legali e diffidenze di mercato, la “nuova” Kimberly-Clark dovrà convincere investitori e consumatori che la scommessa da 40 miliardi sul Tylenol non si trasformerà in un boomerang.
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