La BBD Immobiliare, società controllata dalla nota conduttrice, registra perdite crescenti e debiti per 2,7 milioni di euro nonostante un portafoglio immobiliare di pregio tra Roma e Milano.
Barbara D’Urso, volto noto della televisione italiana, si trova al centro dell’attenzione mediatica non solo per le sue vicende professionali ma anche per la situazione finanziaria della sua società. La BBD Immobiliare Srl, di cui la conduttrice detiene il 90% delle quote - con il restante 10% suddiviso tra i figli Emanuele e Giammauro - ha chiuso il bilancio 2024 con perdite in aumento e debiti che sfiorano i 3 milioni di euro.
Nonostante un patrimonio immobiliare di valore tra Roma, Milano e la provincia di Viterbo, la società si trova ora a dover fronteggiare una situazione economica complessa, che solleva interrogativi sulla sostenibilità del modello di business adottato e sulle possibili conseguenze per la D’Urso.
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BBD Immobiliare tra patrimonio di pregio e conti in rosso
La BBD Immobiliare nasce come veicolo per la gestione e la valorizzazione di immobili di pregio, un settore tradizionalmente considerato rifugio sicuro per gli investimenti. La società, secondo una recente visura catastale, possiede a Roma tre unità abitative con tredici stanze, un garage e un magazzino; a Montalto di Castro un altro immobile e un magazzino; e a Milano, nella prestigiosa zona Brera, una proprietà con dieci stanze e garage. Un portafoglio che, in teoria, dovrebbe garantire solidità e redditività.
Tuttavia, i numeri del bilancio raccontano una realtà diversa. Nel 2024 la società ha registrato una perdita di 40mila euro, in peggioramento rispetto ai 30mila euro dell’anno precedente, nonostante i ricavi - presumibilmente derivanti dagli affitti - siano cresciuti da 116mila a 128mila euro. Le perdite accumulate negli anni hanno eroso il patrimonio netto, oggi ridotto a circa 50mila euro. La causa principale di questa situazione è da ricercare nei debiti, che ammontano a 2,7 milioni di euro, principalmente legati a due contratti di leasing con Unicredit per l’acquisto di immobili e a una fideiussione bancaria di 483mila euro emessa da Banca Mediolanum, a garanzia di sanzioni pecuniarie relative a una controversia edilizia ancora in corso davanti al Tar della Lombardia.
Le ragioni della crisi: mercato immobiliare e gestione finanziaria
La situazione della BBD Immobiliare riflette alcune delle criticità che oggi caratterizzano il mercato immobiliare italiano, soprattutto per chi investe in grandi città come Roma e Milano. Da un lato, l’aumento dei tassi di interesse e la stretta creditizia hanno reso più oneroso il ricorso al debito per l’acquisto e la gestione degli immobili. Dall’altro, la redditività degli affitti spesso non è sufficiente a coprire i costi di gestione, manutenzione e finanziamento, soprattutto se si considerano periodi di sfitto o controversie amministrative che possono bloccare la piena valorizzazione dei beni.
Nel caso della società di Barbara D’Urso, il peso dei leasing e delle fideiussioni bancarie ha inciso pesantemente sul bilancio, comprimendo la marginalità e costringendo la società a operare con un patrimonio netto ormai ridotto al minimo. La presenza di immobili di pregio non è bastata a garantire la solidità finanziaria, anche a causa delle difficoltà incontrate nel generare flussi di cassa stabili e sufficienti a coprire l’indebitamento.
Per la BBD Immobiliare, dunque, le opzioni sul tavolo non sono molte: si va dalla rinegoziazione dei debiti con gli istituti di credito, alla possibile dismissione di parte del patrimonio immobiliare per ridurre l’esposizione finanziaria, fino a una revisione del modello di business, magari puntando su formule di affitto più redditizie o su partnership con operatori specializzati. In ogni caso, la vicenda dimostra come anche nomi noti e patrimoni immobiliari di rilievo non siano immuni dalle difficoltà che oggi attraversano il settore.
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