La scuola materna diventa obbligatoria? Dipende dal risultato delle elezioni

Simone Micocci

25 Agosto 2022 - 11:55

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Enrico Letta (Partito Democratico) intende rivedere le regole sull’obbligo scolastico, coinvolgendo anche i bambini tra i 3 e i 5 anni e i ragazzi tra i 17 e i 18 anni.

La scuola materna diventa obbligatoria? Dipende dal risultato delle elezioni

Semmai il Partito Democratico dovesse vincere le elezioni le regole sull’obbligo scolastico potrebbero cambiare e anche le scuole materne, per coloro che hanno compiuto i tre anni di età, potrebbero diventare obbligatorie.

Non una grande novità, visto che oggi poco meno del 90% dei bambini nell’età prescolare risulta regolarmente iscritto alle scuole materne, ma che nonostante ciò sta facendo molto discutere. C’è chi ritiene sia giusto estendere l’obbligo scolastico già all’età dei 3 anni e chi invece non ne vede i benefici, come ad esempio una parte della destra politica che parla di “sottrazione dei bambini alla sfera dell’educazione”: fatto sta che un governo di centrosinistra sembrerebbe avere le idee già chiare a riguardo, puntando sull’importanza della scuola dell’infanzia per lo sviluppo del bambino e renderla per questo obbligatoria, come tra l’altro funziona già in molti altri Paesi.

Nel dettaglio, oggi gli iscritti nelle scuole dell’infanzia, tenendo in considerazione sia le scuole pubbliche che paritarie, sono poco più di 1 milione e 200 mila, il che equivale all’89% dei bambini di quella età secondo i dati rilevati dall’Istat. Rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia, quindi, andrebbe a coinvolgere quel restante 11% che oggi non va alle materne, ossia 150 mila bambini nell’età compresa tra i 3 e i 5 anni, 96 mila dei quali - secondo le previsioni del Partito Democratico - verrebbero iscritti nelle scuole statali.

Quanto costerebbe rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia

Ovviamente ci sarebbero dei costi per lo Stato, visto che bisognerà aumentare le classi e assumere un maggior numero d’insegnanti. Nel dettaglio, tenendo conto dei soli 96 mila bambini che secondo le previsioni del Partito Democratico si rivolgerebbero alle scuole pubbliche, bisognerebbe creare 4.600 nuove sezioni e assumere 8.700 insegnanti, a fronte di un costo complessivo di 279 milioni di euro ogni anno. Il tutto comporterebbe un investimento complessivo di 3 miliardi e 616 milioni ogni anno per il funzionamento delle scuole dell’infanzia.

Come funziona l’obbligo scolastico in Italia e in Europa

Oggi in Italia le regole sull’obbligo scolastico prevedono che è obbligatoria l’istruzione impartita per almeno 10 anni, e riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni; tale obbligo è necessario ai fini del conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore, o in alternativa di una qualifica professionale di durata almeno triennale, entro il 18 anno di età. L’istruzione obbligatoria è gratuita.

La proposta di Enrico Letta, Partito Democratico, punta a estendere la fascia di età entro cui vige l’obbligo scolastico, anticipandola - come visto sopra - al compimento dei 3 anni di età del bambino ed estendendola fino al raggiungimento della maggiore età (18 anni).

L’Italia si metterebbe così al pari con altri Paesi europei: ad esempio, l’obbligo scolastico a 3 anni c’è in Ungheria e in Francia, mentre in Irlanda del Nord si inizia ad andare a scuola all’età di 4 anni, così come in Lussemburgo e in Grecia.

Nella maggior parte dei casi, invece, l’obbligo scolastico scatta a 5 anni: è così, ad esempio, in Olanda, Austria, Bulgaria e Repubblica Ceca.

I vantaggi della scuola materna obbligatoria

Secondo diversi studi, la scuola materna è molto importante per lo sviluppo di un bambino: lo dimostra il fatto che coloro che hanno frequentato almeno un anno di pre-primaria all’età di 15 anni raggiungono dei risultati scolastici migliori.

Inoltre, il fatto che nella maggior parte dei casi sono le famiglie più svantaggiate a non mandare i figli alle scuole materne, fa pensare che introducendo l’obbligo si possa raggiungere anche questi bambini.

E vantaggi ci sarebbero anche con l’estensione dell’obbligo fino a 18 anni: nei Paesi in cui la soglia di età per la scuola obbligatoria è stata alzata, infatti, il tasso di dispersione scolastica si è ridotto drasticamente.

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