Un’ombra del 2008 si allunga sull’Europa: banche sotto pressione, CDS in rialzo e Germania fragile. Paura e opportunità si intrecciano in un equilibrio sempre più instabile.
Tutti ricordano il 2008, ma pochi vogliono ammettere che qualcosa di simile potrebbe accadere di nuovo. Questa volta però l’epicentro non sarebbe Wall Street. I segnali più pericolosi arrivano dall’Europa. In effetti, le condizioni e le regole sono cambiate. Eppure, il parallelismo che emerge dai dati recenti vi stupirà, forse addirittura in positivo.
La crisi dei mutui subprime che travolse Lehman Brothers non nacque dal nulla: furono anni di squilibri accumulati, sottovalutati e mal gestiti, fino al punto in cui la fiducia evaporò. Il punto debole del sistema non fu tanto la dimensione dei debiti, ma la velocità con cui gli investitori smisero di credere che potessero essere ripagati.
Vale la pena chiarire un concetto formativo: in finanza, la fiducia è una variabile tanto importante quanto i numeri. Un bilancio può sembrare sostenibile, ma se gli operatori ritengono che non lo sia, i mercati possono collassare in pochi giorni. Questo effetto di “auto-avveramento” fu evidente nel 2008, quando le vendite forzate e il congelamento del credito moltiplicarono la crisi. [...]
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