Il primo missile supersonico francese è stato un successo, presto tra i pochi Paesi ad averli (insieme a uno Stato inaspettato).
La Francia ha testato con successo il suo primo missile ipersonico. Le analisi dei dati ottenuti con il lancio del V-Max a giugno 2023 non sono ancora complete, ma nonostante questo - e la riservatezza della Direction générale de l’armement (Dga) francese - possiamo ormai dire che l’aliante ipersonico francese abbia ottenuto i risultati sperati. Il ministero della Difesa parigino ha infatti in cantiere diversi progetti che sfruttano velivoli e missili supersonici, soprattutto per quanto riguarda la deterrenza nucleare.
Proprio in questi giorni, inoltre, Francia e Gran Bretagna hanno concordato l’approvvigionamento di nuovi missili d’attacco e antinave e previsto misure di coordinamento che rafforzano la sicurezza dell’area euro-atlantica. Non si tratta però degli unici Paesi che hanno accelerato lo sviluppo dell’industria bellica in questa instabilità crescente internazionale. L’India ha appena testato un nuovo missile ipersonico decisamente all’avanguardia, tanto da competere - in caso di buona riuscita del test - con Russia, Stati Uniti e Cina. Sono pochi, infatti, ad avere missili supersonici e tecnologie idonee al loro utilizzo.
Il missile supersonico della Francia
La Francia ha testato il missile supersonico V-Max (acronimo di Véhicule Manoeuvrant Expérimental, ossia veicolo manovrante sperimentale) il 26 giugno 2023. Si tratta di una testata alienante ipersonica progettata per essere montata sui missili balistici, da cui si distacca per colpire l’obiettivo in modo avanzato. Il profilo di volo li rende difficili da intercettare con i sistemi attualmente in uso, come pure i repentini cambi di direzione e velocità.
Naturalmente, non si sa molto del test di prova del V-Max, oltre al fatto che i numerosi dati raccolti serviranno per ottimizzare ulteriori progetti e affinare la tecnologia. Un grande successo per la Francia, per quanto sia arrivata al lancio con un ritardo di 2 anni secondo i propri piani. In ogni caso, si tratta di un importante passo in avanti per la nazione, una delle poche a vantare l’uso di missili supersonici in tutto il mondo.
A dire il vero, non è possibile ancora includere ufficialmente la Francia tra gli Stati che dispongono di missili supersonici. Non sono ancora terminate le analisi dei dati raccolti durante il lancio, a cui comunque Parigi guarda soprattutto nell’ottica di apprendimento per i progetti futuri. Tra questi, il ASN4G (Air-Sol Nucléaire 4th Generation, missile aria-terra nucleare di quarta generazione). Il successore dell’ASMP-A potrà rivoluzionare la deterrenza nucleare francese, rappresentando uno dei passaggi evolutivi francesi di più alto livello dalla Guerra fredda. Il futuro missile non dovrebbe arrivare prima del 2035 in realtà, ma rappresenta comunque il futuro del nucleare europeo.
La Francia tra le potenze mondiali per missili supersonici?
Pochi Paesi al mondo possono sperare di competere con il livello di tecnologia bellica francese e di fatto nessun altro nell’area europea. L’ASN4G potrebbe infatti arrivare a velocità superiori a Mach 7 (7 volte la velocità del suono), capace di superare anche i sistemi di difesa più all’avanguardia e un raggio d’azione elevato, intorno a 1.200 chilometri. Allargando il campo allo scenario mondiale, però, c’è una nuova potenza bellica sempre più competitiva.
L’ET-LDHCM testato da Delhi arriva infatti fino a Mach 8 e può colpire bersagli situati fino a 1.500 chilometri di distanza, almeno secondo il progetto. Anche qui, tutto dipende dall’esito del lancio di prova, che richiederà ancora molto tempo per un’analisi sicura. Anche l’India potrebbe così affiancarsi ai pochi Stati che dispongono di missili supersonici già testati con risultati positivi, ovvero le principali potenze belliche del mondo:
- Russia;
- Stati Uniti;
- Cina;
- Corea del Nord.
Molti altri si stanno attrezzando, compresi Giappone, Australia e nella zona europea Germania e Regno Unito. Una vera e propria rincorsa, vista l’importanza di questi mezzi nel nucleare.
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