La crypto crisi è appena iniziata: altri problemi da FTX

Tommaso Scarpellini

7 Dicembre 2022 - 15:02

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Il crollo di FTX continua a mietere vittime alimentando i dubbi riguardo la futura stabilità del sistema criptovalutario. Fra i creditori insoluti Amber Group e altri hedge fund.

La crypto crisi è appena iniziata: altri problemi da FTX

Continua la serie di problemi finanziari e fallimenti a catena causati dal crollo di FTX. Sam Bankman-Fried, l’ex CEO dell’exchange in bancarotta, continua a essere a piede libero e privo di accuse d’illeciti da parte delle autorità. Assieme alle spese legali insolute, si mostrano un’infinita schiera di creditori insoddisfatti che si trovano in gravi problemi finanziari a causa della terribile gestione di FTX.

Amber Group, prossimo grande crollo nel settore crypto??

Sotto i riflettori la società di criptovalute Amber, una delle piattaforme crypto asiatiche più rinomate del settore. A seguito delle turbolenze sorte successivamente al fallimento dell’exchange statunitense, Amber Group ha intrapreso un deciso percorso di licenziamenti del proprio personale. La società criptovalutaria con sede a Singapore pare stia attraversando dei seri problemi di liquidità sebbene sulla loro piattaforma attualmente funzioni ancora tutto correttamente: è stato infatti interrotto un round di finanziamento di $100 milioni a causa dell’aumento del rischio insito nel settore.

Amber però si è mostrata abbastanza indifferente riguardo i recenti terribili avvenimenti ed ha infatti comunicato in via ufficiale che «solo» meno del 10% del suo capitale commerciale era bloccato su FTX. Vi è da sottolineare che sebbene Amber Group sia una piattaforma poco riconosciuta nel panorama crypto occidentale, rappresenta un’importante risorsa sul territorio asiatico. Il fallimento di questa realtà potrebbe difatti avere ulteriori importanti ripercussioni sul settore.

Sempre più hedge fund crypto stanno crollando

Molti hedge fund contavano su FTX per lo svolgimento della loro attività d’investimento, così come il capitale dei loro clienti. Il denaro intrappolato nell’exchange sta creando importanti crisi di liquidità per molti dei fondi d’investimento internazionali. Martedì Orthogonal Trading ha ufficialmente dichiarato di avere problemi economici causati del crollo dell’exchange statunitense mostrandosi incapace di restituire crediti per un ammontare di $10 milioni. Questa notizia ha comportato il default di tutti i prestiti attivi del fondo presenti su DeFi Maple. Un piccolo esempio di come la finanza decentralizzata per svilupparsi crei relazioni finanziarie senza una gestione del rischio precauzionale.

Altri piccoli creditori richiedono di essere pagati

Alla schiera di creditori dell’exchange si aggiungono anche gli hotel e i resort nei quali soggiornavano i lavoratori di FTX, primo fra tutti il Margaritaville Beach Resort. Da quest’ultimo emerge una curiosa realtà: il fatto che le camere dei dipendenti di FTX fossero prenotate sotto il nome di Alameda, società che secondo le parole di SBF sarebbe dovuta essere indipendente dall’exchange. Inoltre, sebbene non direttamente attribuibile a un debito di FTX, il pubblico crypto sembra interrogarsi su come Sam Bankman-Fried possa riuscire a pagare le spese legali dopo aver dichiarato di possedere solo un conto con $100.000. A quanto pare sarà infatti l’avvocato Mark Cohen a rappresentare SBF , sebbene attualmente non vi sia ancora nessuna accusa. Secondo un Twitter Spaces durante il quale Bankman-Fried è apparso martedì, l’imprenditore fallito non ha ancora un piano a lungo termine su come pagare le spese legali.

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