La centrale nucleare più grande al mondo sta per essere riattivata

Ilena D’Errico

22 Novembre 2025 - 01:43

Tra poco sarà attivata la centrale nucleare più grande del mondo, che sfuma il ricordo di Chernobyl e divide il pianeta.

La centrale nucleare più grande al mondo sta per essere riattivata

La centrale nucleare più grande del mondo sta per essere riattivata ora che il Giappone riprende esattamente da dove il disastro di Fukushima aveva imposto uno stop. L’impianto di Kashiwazaki-Kariwa è infatti rimasto in un doveroso stand-by dopo il terremoto del 2011 e il successivo tsunami, in attesa di riuscire a garantire elevati standard di sicurezza e imparare dagli errori del passato. Pur prendendo tutto il tempo necessario alla delicatezza della questione, Tokyo ha chiarito fin da subito che non avrebbe rinunciato al nucleare, anche rispondendo al referendum italiano del 13 giugno 2011 con cui la stragrande maggioranza dei cittadini ha detto no all’energia nucleare nel Belpaese.

Al di là dell’ancora acceso dibattito nazionale, comunque, per il Giappone è quasi impossibile rinunciare all’energia nucleare con la scarsità di risorse naturali e la necessità di emanciparsi dall’importazione di combustibili fossili. Così, gradualmente i reattori nucleari attivi sono aumentati, con una ripresa che oggi assume proporzioni gigantesche. Il governatore della prefettura giapponese di Niigata, Hideyo Hanazumi, ha autorizzato la ripresa dell’attività nella centrale di Kashiwazaki-Kariwa, per la quale manca adesso soltanto il via libero definitivo dell’agenzia di regolamentazione nucleare nazionale. Inizia così un nuovo capitolo per il Giappone, destinato ancora una volta ad aprire la discussione sul nucleare in tutto il pianeta.

Verrà riattivata la centrale nucleare più grande del mondo

Sembra che tutto si stia muovendo fin troppo velocemente, ma sull’energia nucleare soprattutto il Giappone si è dimostrato molto paziente, seppur deciso. Non poteva essere altrimenti, visto che il mondo ha già pagato enormemente e ingiustamente a causa del nucleare. Come ogni mezzo comporta vantaggi e pericoli che dipendono dalla regolamentazione e dall’uso, perciò le precauzioni di sicurezza sono doverose, anche se qualcuno ritiene che non possano mai essere davvero sufficienti. In ogni caso, dal 2011 a oggi il Giappone ha attivato gradualmente 14 reattori nucleari e solo ora si appresta a riattivare la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa.

Un cambiamento per tutto il mondo

Per il Paese è un evento centrale visto che punta a fare dell’energia nucleare almeno il 20% del mix energetico entro il 2040. Un cambiamento che, piaccia o meno, porterebbe miglioramenti a tutti, considerando che il Giappone è il quinto maggiore emettitore mondiale di anidride carbonica. Quasi il 70% del fabbisogno energetico viene infatti coperto dai combustibili fossili, peraltro quasi interamente importati. Da qui nasce la necessità di alzare l’asticella sul nucleare. D’altra parte, l’impianto di Kashiwazaki-Kariwa, il più grande del mondo, è sospeso dal 2011.

Durante questi 14 anni di tempo Tokyo si è impegnata senza sosta all’ottimizzazione dei sistemi e all’implementazione di severi standard di sicurezza. Adesso, infatti, è stata ottenuta della prefettura giapponese di Niigata, penultimo tassello mancante per attivare la centrale rimasta in attesa. Proprio ora, inoltre, il Giappone ha ottenuto il iva libera dell’Onu circa lo sversamento nell’Oceano Pacifico delle acque di Fukushima, precedentemente autorizzato dall’agenzia di regolamentazione nucleare e dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che comunque monitora il procedimento con grande attenzione.

Ora, oltre all’attivazione di Kashiwazaki-Kariwa, il Giappone si prepara addirittura alla realizzazione di un nuovo impianto, altro record storico per la Tepco, che non ha aperto nuove centrali dal disastro di Fukushima (con annesse accuse sulla responsabilità). Tokyo vuole così assicurarsi l’indipendenza sul piano internazionale, provvedendo al fabbisogno energetico in maniera autonoma e altamente competitiva, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali indispensabili per la sicurezza.

La notizia, come sempre accaduto finora, ha rapidamente diviso il mondo in due fazioni opposte. C’è chi punta tutto sul nucleare come energia del futuro, chi è fermamente convinto che nessun rischio sia accettabile, sebbene minimo. Ancora una volta le polemiche sono sprecate, visto che nessuno dei gruppi può offrire autentiche garanzie in merito.

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