L’Oréal punta sulla Cina e acquisisce la seconda quota di questo noto brand di skincare

Giorgia Paccione

17 Novembre 2025 - 11:09

Il colosso francese rafforza la propria strategia in Asia investendo ancora nei marchi locali: dopo Chando, acquisita una quota di minoranza anche in Lan.

L’Oréal punta sulla Cina e acquisisce la seconda quota di questo noto brand di skincare

L’Oréal accelera la sua presenza nel mercato cinese della bellezza con un nuovo investimento strategico. Il gruppo francese ha infatti acquisito una quota di minoranza nel marchio locale di skincare Lan, attivo nel segmento mass-market e noto per l’uso di ingredienti naturali e formulazioni orientate a un pubblico giovane e attento alle tendenze.

Si tratta della seconda operazione in pochi mesi: a ottobre, l’azienda aveva già rilevato una partecipazione in Chando, altro marchio cinese in forte crescita e prossimo a debuttare a Hong Kong. Questo duplice interesse conferma quanto la Cina sia tornata centrale nella strategia globale di L’Oréal.

Vincent Boinay, Presidente di L’Oréal North Asia e CEO per la Cina, ha ribadito il valore di questa scelta affermando: “Investire in Cina significa investire nel futuro, e continueremo a collaborare con i brand locali per soddisfare le aspettative dei consumatori cinesi, sempre più sofisticati”.

Perché i brand cinesi stanno conquistando il mercato

L’ingresso di L’Oréal in Lan e Chando si inserisce in un panorama profondamente cambiato. Il mercato cinese della bellezza vale oggi circa 75 miliardi di dollari, ma negli ultimi anni ha visto rallentare il ritmo di crescita a causa dell’incertezza economica, del calo della fiducia dei consumatori e delle conseguenze della crisi immobiliare. In questo quadro, i marchi locali, noti come C-Beauty, non solo hanno dimostrato una grande resilienza, ma hanno anche conquistato quote di mercato sempre più rilevanti.

A favorirli sono la rapidità di innovazione, una forte capacità di marketing digitale e l’abilità di intercettare i gusti in continua evoluzione delle giovani generazioni cinesi. Secondo gli analisti, i brand cinesi riescono a proporre nuovi prodotti con una velocità che spesso mette in difficoltà i gruppi internazionali, più strutturati e quindi meno reattivi. Ben Cavender, managing director del China Market Research Group, ha spiegato che marche globali come L’Oréal si trovano a fronteggiare “un’enorme pressione da parte dei competitor domestici, più veloci nel lanciare nuove formule e nel promuovere ingredienti e routine skincare di tendenza”.

Questo trend ha spinto molte aziende straniere a ripensare il proprio approccio al mercato, adottando modelli più collaborativi con le realtà locali. L’ingresso nel capitale di brand già affermati diventa quindi una scorciatoia efficace per agganciare il dinamismo della C-Beauty e recuperare visibilità presso i consumatori più giovani.

Come il C-beauty può rilanciare L’Oréal in Cina

L’investimento in Lan conferma la volontà di L’Oréal di radicarsi più profondamente sul territorio, puntando su marchi con forte riconoscibilità e ben posizionati nella fascia di prezzo più accessibile. Lan, come Chando, ha costruito la propria reputazione sull’uso di ingredienti naturali e su una comunicazione che fa leva sulla purezza e sulla sicurezza delle formule, un aspetto molto apprezzato soprattutto nelle città di seconda e terza fascia dove la domanda di prodotti di qualità a prezzi contenuti è in forte espansione.

L’acquisizione precedente, pari al 6,67% di Chando per 442 milioni di yuan (pari a oltre 62 milioni di dollari), offre inoltre a L’Oréal un ulteriore vantaggio strategico: Chando è oggi il terzo player domestico per vendite retail, dietro Proya e Chicmas, e dispone di una distribuzione capillare particolarmente forte nelle aree meno centrali della Cina, un segmento dove molte multinazionali faticano a competere direttamente. Secondo Yang Hu, APAC Insight Manager di Euromonitor International, questa presenza territoriale può rivelarsi cruciale per sostenere la ripresa del gruppo in Cina, consentendogli di competere senza sovrapporsi ai marchi premium internazionali già presenti nel suo portafoglio.

I primi segnali sembrano già favorire questa strategia: dopo diversi trimestri difficili, L’Oréal ha registrato nel terzo trimestre dell’anno un aumento del 3% delle vendite in Cina, il primo segno positivo dopo due anni. Una performance che lascia intendere che la combinazione tra innovazione interna e partnership con brand locali possa rappresentare una leva efficace per recuperare slancio nel gigante asiatico.

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