L’inchiesta che svela i traffici di Hunter Biden nel mondo dell’arte

Roberto Vivaldelli

26 Luglio 2023 - 14:47

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Hunter Biden, figlio del presidente Usa, ha venduto i suoi quadri a una donatrice dem adeguatamente ricompensata con una prestigiosa nomina dalla Casa Bianca.

L’inchiesta che svela i traffici di Hunter Biden nel mondo dell’arte

Nelle rare occasioni nelle quali i giornalisti chiedono conto a Joe Biden degli affari del figlio Hunter, il presidente Usa risponde stizzito di non saperne nulla e di non avere niente a che fare con le attività del suo secondogenito. Alla fine di giugno - dopo che un whistleblower del fisco Usa ha dichiarato che l’erario ha ottenuto un messaggio su WhatsApp in cui Hunter invocava il nome del padre in uno scambio dai toni minacciosi con il Ceo cinese di un fondo di investimento - Joe Biden ha recitato il medesimo copione, rimarcando il fatto di essere completamente estraneo alle attività imprenditoriali del figlio. Un’esclusiva di Business Insider smentisce questa versione dei fatti e le parole dell’inquilino della Casa Bianca.

Hunter Biden si ricicla pittore: cosa c’è dietro

Andiamo con ordine. Nel 2021, il figlio del presidente e lobbista decise di intraprendere la carriera di pittore, realizzando dei quadri che, da autodidatta, finirono in vendita alla Georges Bergès Gallery di New York. D’altronde quale artista autodidatta alla prima esperienza non ha la possibilità di vendere le sue opere in una galleria d’arte così prestigiosa e rinomata? La notizia generò non poche polemiche, poiché le circa 15 opere - perlopiù dipinti a olio, acrilico e inchiostro, disegni e collage - furono messe in vendita dai 75mila ai 500mila dollari, quando secondo gli esperti e i critici d’arte le sue opere potevano valere al massimo 3 mila dollari. Al fine di evitare imbarazzi e ulteriori critiche, la Casa Bianca decise di tutelarsi - almeno all’apparenza - sancendo un accordo con la galleria d’arte, che avrebbe dovuto fissare i prezzi e gestire direttamente tutte le offerte e le vendite, senza però condividere alcuna informazione sui potenziali acquirenti con Hunter o chiunque altro nell’amministrazione Biden. In maniera tale da non nutrire il sospetto che uno dei generosi acquirenti potesse ricevere qualche “favore” da parte della Casa Bianca o dalla famiglia presidenziale. [...]

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