L’impero delle calze che vale oltre €155 milioni l’anno. La straordinaria ascesa di Golden Lady e Nerino Grassi

Fiammetta Rubini

23 Ottobre 2025 - 12:52

Dal mulino di famiglia alla leadership mondiale. La leggenda imprenditoriale di Nerino Grassi, appena scomparso, con la sua Golden Lady.

L’impero delle calze che vale oltre €155 milioni l’anno. La straordinaria ascesa di Golden Lady e Nerino Grassi

La storia di Golden Lady è un racconto di provincia, di un’impresa italiana diventata internazionale e, al tempo stesso, una lezione su come trasformare un sogno imprenditoriale in un ecosistema industriale globale.

Con la recente scomparsa di Nerino Grassi viene naturale riflettere su quanto sia stato costruito nel corso di decenni di guida dell’azienda insieme alla moglie Erminia e quali siano oggi le sfide e le prospettive del gruppo che, secondo l’ultimo bilancio depositato, vanta un totale valore della produzione di oltre 155 milioni di euro (per approfondire, visita la scheda aziendale di Golden Lady Company su Money.it Aziende).

Le origini di Golden Lady e la costruzione del sogno

Nata nel 1966 a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, la Golden Lady Company fu fondata da Nerino Grassi insieme al fratello Arnaldo, che lasciarono l’azienda di famiglia che produceva farine per intraprendere nel 1966 la nuova avventura nel settore della calzetteria. Successivamente Nerino fu affiancato dalla moglie Erminia.

Sin dall’inizio, il progetto non era solo di “fare calze”, ma di farle con qualità, design e tecnologia. «Il sogno e l’ambizione di fare i migliori collant femminili» è spesso citato come mission della coppia imprenditoriale.

Nei primi anni ’70 l’azienda cominciò a puntare all’estero. Nel 1969 apriva una corrispondenza commerciale a Düsseldorf e disponeva già di circa 400 macchine.

La crescita fu alimentata dagli investimenti nella tecnologia, dalla ricerca e sviluppo, da una forte identità italiana sia sul fronte del design che su quello della qualità e da politiche di prezzo competitive.

Con il successo e le acquisizioni il gruppo Golden Lady prende forma

Negli anni ’80 e ’90 Golden Lady fece il salto, soprattutto grazie al branding intensivo attraverso la pubblicità e con l’acquisizione di altri marchi strategici, come quella del marchio SiSi nel 1987. Nel 1992 il gruppo acquisì Omsa, storica azienda italiana del settore collant dal 1942.

Con queste operazioni Golden Lady non solo consolidò la sua leadership nel settore in Italia, ma si aprì a mercati esteri - Russia, Europa dell’Est - grazie anche a una presenza produttiva in Serbia, all’espansione commerciale internazionale e alla distribuzione in oltre 70 Paesi.

Oltre all’industria “core” della calzetteria, il gruppo investì anche nella filiera del filo, nella ricerca sui materiali “hi-tech” e nelle tecnologie seamless, eco-sostenibili e brevettate negli anni recenti. Un modello integrato che permise a Golden Lady di competere non solo sul prezzo, ma anche sull’innovazione e sul valore aggiunto.

Nel 2016 il ramo retail Goldenpoint si è separato dal gruppo Golden Lady, segnando una riorganizzazione della struttura aziendale.

Chi era Nerino Grassi, fondatore di Golden Lady

Il mondo apprende oggi della scomparsa di Nerino Grassi. Originario della provincia di Mantova, ha guidato la Golden Lady Company come presidente del gruppo.

Sotto la sua direzione la Golden Lady realizzò innovazioni importanti, ad esempio il collant “senza cuciture” lanciato nel 2014, che segnò una svolta tecnologica nel settore.

La sua visione fu quella di portare un’azienda provinciale nel mondo, mantenendo però un forte legame con il “made in Italy” nella qualità del prodotto, nello stile e nell’identità. Erminia, sua moglie, fu un partner fondamentale nell’avventura imprenditoriale. Insieme gestirono la casa, l’azienda, le strategie e il fabbisogno umano-organizzativo dell’impresa.

Con la sua scomparsa, il mondo della calzetteria e della moda italiana perde una figura che ha incarnato quella “imprenditorialità italiana” fatta di tenacia, innovazione e internazionalizzazione.

Quale futuro per Golden Lady Company?

Negli ultimi anni la Golden Lady Company ha continuato a puntare sull’innovazione, come ad esempio con lo sviluppo della fibra “Infynil”, eco-sostenibile, derivata da materiale riciclato, e la linea “Ecoline” di calze seamless completamente green.

La produzione del gruppo nel complesso è rimasta significativa con le sue unità produttive in Italia e Serbia. I numeri di parlano di oltre 200 milioni di collant prodotti all’anno e una presenza in circa 70 Paesi.

Tuttavia, non è un percorso privo di sfide. Il settore dell’abbigliamento e accessori ha dovuto affrontare le conseguenze della globalizzazione, la concorrenza dei marchi low cost, la digitalizzazione, una maggiore attenzione alla sostenibilità e le oscillazioni di mercato. In questo contesto Golden Lady ha mantenuto la sua struttura industriale ma, come per molte realtà intraprese italiane internazionalizzate, la pressione sui margini e la necessità di investimenti continui resta alta.

Oggi, l’azienda continua a essere un punto di riferimento nel suo segmento e ha saputo diversificare materiali, tecnologie e nuovi mercati. Ma la domanda è: come manterrà la leadership in un contesto in cui l’innovazione, la velocità e la sostenibilità diventano fattori determinanti?

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