Iveco Bus: obiettivo tornare a produrre in Italia

Marco Lasala

21 Giugno 2022 - 12:33

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Nuovi mezzi di ultima generazione a propulsione elettrica e a idrogeno, Iveco Bus intende tornare a produrre in Italia con l’obiettivo di contribuire al processo di transizione energetica.

Iveco Bus, produttore di autobus urbani, interurbani e turistici ha presentato richiesta di accesso ai Contratti di Sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito delle opportunità fornite dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L’obiettivo è di realizzare nuovi investimenti manifatturieri e attività di Ricerca e Sviluppo che si svilupperanno prevalentemente sul territorio nazionale.

Iveco Bus intende così sostenere la transizione energetica nel trasporto collettivo di persone in Italia, sviluppando e introducendo nuove tecnologie avanzate soprattutto per quanto concerne i sistemi di propulsione e alimentazione.

I siti produttivi del Gruppo interessanti a questo piano di conversione sono quelli di Torino e Foggia, oggi specializzati nella produzione di motori industriali a combustione interna.

Iveco Bus: a Foggia nuove linee di produzione

Gli impianti piemontesi saranno potenziati per le attività d’ingegnerizzazione e fabbricazione di batterie elettriche mentre in quelli di Foggia si provvederà al montaggio finale di autobus ad alto contenuto tecnologico a zero e basse emissioni.

Sempre nello stabilimento di Foggia sarà realizzato un reparto per la fornitura di componentistica in larga parte necessaria per la filiera nazionale dell’automotive.

Sarà compito della FTP Industrial, il marchio del gruppo dedicato alle tecnologie powertrain e alla progettazione, produzione e vendita di motopropulsori, realizzare le motorizzazioni necessarie ai veicoli a basse emissioni.

Iveco Bus produrrà i primi autobus a basse emissioni a partire dalla primavera 2023.

Domenico Nucera, President Bus Business Unit di Iveco Group, ha dichiarato: “Siamo convinti della bontà della nostra proposta e felici di annunciare oggi perché, confidando nella sua accettazione, ci permetterà di sviluppare nuove competenze, di contribuire allo sviluppo economico del Paese e di giocare un ruolo da protagonisti nel necessario e urgente processo di rinnovamento del parco circolante italiano per il trasporto pubblico locale”.

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