Isee, cosa prevede la riforma proposta da Salvini

Patrizia Del Pidio

16 Settembre 2025 - 15:24

I bonus vanno sempre agli stessi e per questo Salvini propone di rivedere le regole dell’Isee escludendo dal calcolo la prima casa. Cosa potrebbe cambiare?

Isee, cosa prevede la riforma proposta da Salvini

L’Isee va rivisto e secondo Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, dal calcolo andrebbe esclusa la prima casa. Non è una proposta nuova, visto che l’ipotesi era stata avanzata da Salvini anche in estate. Ora ripropone la discussione secondo cui le regole dell’Isee andrebbero riviste perché i bonus vanno troppo spesso alle stesse persone.

L’idea di base è quella di tutelare la famiglia e fare in modo che la casa di proprietà non penalizzi nell’avere un contributo pubblico.

In collegamento dalla festa dell’Udc il vicepremier ha affermato che:

Al di la’ della retorica bisogna investire sulla famiglia - ha detto Salvini - Adesso c’è un confronto in maggioranza, e conto che anche gli amici dell’Udc possano dare il loro contributo, bisogna rivedere le regole del reddito Isee, perché tutti i bonus, il bonus scuola, il bonus affitto, il bonus bebé, vanno troppo spesso agli stessi.

Salvini ha concluso puntando il dito sul calcolo dell’Isee:

Non è possibile che possedere una prima casa, aver comprato un monolocale o un bilocale dopo anni di sacrifici ti tolga la possibilità di avere un contributo pubblico. Così togliamo la stragrande maggioranza delle famiglie italiane dalla possibilità di avere un contributo pubblico.

Oltre alla rottamazione quinquies e al taglio dell’Irpef per il ceto medio, nella Legge di Bilancio 2026 potrebbe avere spazio anche una riforma del calcolo dell’Isee. Attualmente la maggior parte degli incentivi pubblici si basa sull’Isee e i rigidi paletti imposti molto spesso tagliano fuori da bonus e agevolazioni gran parte delle famiglie italiane.

L’Isee fotografa quella che è la condizione economica dei nuclei familiari. Il calcolo, che avviene tramite le DSU, tiene conto di diversi fattori, come la composizione del nucleo, i redditi e i patrimoni. Solo a titolo esemplificativo va detto che per chi ha un Isee al di sotto di una determinata soglia sono previsti numerosi bonus ideati per alleggerire il peso delle spese familiari. Dal bonus nuovi nati al bonus asilo nido, dall’assegno unico al bonus mamma, fino ad arrivare al bonus 200 euro sulle bollette dell’energia elettrica.

L’Isee va rivisto

Già una modifica al calcolo dell’Isee è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2024 che ha previsto l’esclusione dei titoli di Stato, fino a un massimo di 50.000 euro, dal calcolo dell’indicatore. La novità è diventata operativa solo a partire dal 3 aprile 2025. Molti hanno polemizzato sostenendo che la modifica portasse un beneficio a chi ha soldi da investire, ma va considerato che la novità era stata introdotta anche per spingere gli italiani a investire in titoli di Stato.

Con l’esclusione di buoni e libretti postali dal calcolo Isee si è avuto un ampliamento della platea di possibili beneficiari per i bonus, in particolare per l’assegno unico per i figli. Secondo una relazione del Governo escludere i titoli di Stato dal calcolo Isee ha comportato una maggiore spesa di 44 milioni di euro: con la modifica le famiglie si sono trovate ad avere l’Isee più basso e per questo motivo hanno potuto accedere a un maggior numero di bonus.

La proposta di Salvini: via la prima casa

Ora Salvini avanza una nuova proposta per allargare la platea di beneficiari di bonus e agevolazioni: escludere dal calcolo dell’Isee la prima casa che impedisce a numerose famiglie del ceto medio di fruire dei bonus previsti dal Governo.

Anche se la proposta avanzata da Salvini sembra abbastanza logica ai non addetti ai lavori, va considerato che l’abitazione principale pesa sul calcolo dell’Isee solo in parte: dal calcolo dell’indicatore, infatti, sono esclusi i primi 52.000 euro (valore aumentato di 2.500 euro per ogni figlio convivente dopo il secondo) di valore Imu dell’abitazione, al netto dell’eventuale mutuo residuo. Se il valore della casa supera questo limite, per il calcolo Isee si considerano i due terzi della parte eccedente.

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