Il conflitto tra Iran ed Israele pare allargarsi agli Stati Uniti, che ora però limitano ulteriori escalation. Ecco lo scenario del prezzo del petrolio con la chiusura dello stretto di Hormuz.
Lo scorso weekend è accaduto ciò che molti analisti iniziavano ad aspettarsi: gli Stati Uniti sono entrati attivamente nel conflitto tra Iran ed Israele.
Nonostante Donald Trump sia stato eletto come portavoce dell’America First, promettendo non solo che i suoi Stati Uniti sarebbero stati fuori da nuovi conflitti ma che anzi, la sua elezione avrebbe portato stabilità e pace a livello globale, l’esito pare oggi l’opposto.
Quella dello scorso weekend è stata un’operazione militare che ha coinvolto ben 20 aerei e 7 bombardieri B-2, che hanno sganciato 124bombe MOP (Massive Ordnance Peneterator), degli ordigni da 14.000kw ciascuno capaci – secondo gli USA – di arrivare ad una profondità di 60 metri sotto il suolo sui siti nucleari sotteranei di Fordow e Natanz, mentre un sottomarino nucleare americano avrebbe lanciato una dozzina di missili Tomahawk su un altro sito ad Isafahn. [...]
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