Un gruppo d’insegnanti d’inglese sollevano pesanti dubbi sulla prova di lingua inglese per gli studenti della quinta superiore
Da qualche anno ormai le prove Invalsi sono un appuntamento fisso per gli studenti di scuole elementari, medie e superiori di tutta Italia (qui il calendario. Il 2019 introduce una novità: i ragazzi di quinta superiore affronteranno al computer le prove di italiano, matematica e inglese. Ogni anno le prove Invalsi sono accompagnate da un coro di polemiche da parte di genitori e insegnanti: primi protestano perché temono che sia un sistema di giudizio dei propri figli, i secondi perché temono che questo sia propedeutico a una retribuzione basata sui risultati delle prove stesse. Quest’anno è stata invece sollevata una questione di merito specifica relativa ai test d’inglese da parte di un gruppo di insegnanti di un istituto tecnico romano.
Polemiche sulla prova d’inglese
I dubbi, che sono stati espressi in una lettera al Miur, sono diversi e non soltanto riferiti alle particolari esigenze di un istituto non liceale. Le insegnanti ritengono, innanzitutto, che il raggiungimento del livello B2 richiesto dal Ministero sia un obiettivo troppo alto per gli istituti tecnici, che puntano a insegnare un linguaggio settoriale diverso per ciascun indirizzo. Di conseguenza gli insegnanti affermano di non avere abbastanza tempo a disposizione per la formazione degli studenti in tal senso.
La critica più grave, però, concerne la prova d’inglese nel suo complesso, ritenuta incompleta poiché mancano “almeno due delle quattro abilità necessarie a poter certificare il livello linguistico degli alunni”. La prova disposta dal Ministero, infatti, prevede soltanto il reading (comprensione attraverso la lettura) e il listening (comprensione attraverso l’ascolto). Sono stati esclusi speaking e writing, le prove che richiedono un impegno più oneroso in termini di tempo e denaro per la correzione. Di conseguenza la valutazione Invalsi - affermano gli insegnanti - non corrisponde ad eventuali altre certificazioni di enti accreditati come Cambridge ESOL e IELTS.
Scuole impreparate ai test Computer Based
Un’altra critica viene basata, invece, non tanto sul test in sé quanto sulla capacità delle scuole di sottoporlo agli studenti nelle migliori condizioni possibili. Gli istituti non sarebbero infatti sufficientemente attrezzati per un Computer Based Test, “in cui anche il solo malfunzionamento dell’audio può inficiare totalmente la prova”.
In generale, il gruppo d’insegnanti (Cristina Benenati, Laura Boccasini, Mirella Galati, Antonella Giommetti, Angela Napoleone, Sara Pampaloni, Calogera Scirica) si chiede perché - se lo stesso ente Invalsi afferma di volersi basare su una valutazione criterion-referenced - la certificazione del livello raggiunto dallo studente non sia relativa al corso di studi specialistico.
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