Intramoenia anche per infermieri, fisioterapisti e ostetriche: : le novità in un disegno di legge

Simone Micocci

11 Luglio 2019 - 11:15

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Non solo medici: anche gli altri professionisti in ambito sanitario potranno utilizzare le strutture degli ospedali pubblici dove sono impiegati per lo svolgimento dell’attività da libero professionista. La novità contenuta in un ddl appena presentato in Senato.

Intramoenia anche per infermieri, fisioterapisti e ostetriche: : le novità in un disegno di legge

Intramoenia, presto potrebbero esserci importanti novità per infermieri, fisioterapisti e ostetriche: è stato presentato in Senato, infatti, un disegno di legge con il quale si vogliono estendere le norme sull’attività intramuraria - che oggi si rivolgono ai soli medici - anche alle altre professioni sanitarie.

In caso di approvazione del ddl si tratterebbe di un’importante rivoluzione per infermieri, fisioterapisti e medici i quali sarebbero autorizzati ad erogare prestazioni sanitarie - a pagamento - al di fuori del loro normale orario di lavoro approfittando delle strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale.

Una novità che oltre a favorire questi professionisti comporterebbe vantaggi anche per i pazienti: in questo modo, infatti, si conta di far fronte all’emergenza di personale così da ridurre - ad esempio - le liste di attesa per il cittadino.

A voler estendere l’intramoenia anche a infermieri, ostetriche e fisioterapisti è Pierpaolo Sileri (Movimento 5 Stelle), Presidente della Commissione Igiene Sanità, primo firmatario del ddl. Insieme a lui ha firmato un’altra ventina di senatori del Movimento 5 Stelle, supportati dai sindacati, come Nursing Up, che da tempo chiedono di approvare un ddl sulla libera professione degli infermieri.

Ha inizio adesso quindi l’iter legislativo che potrebbe portare ad un’importante novità per i professionisti sanitari; vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali potrebbero essere i vantaggi.

Intramoenia anche per infermieri, fisioterapisti e ostetriche: cosa prevede il ddl

Il testo del disegno di legge appena presentato in Senato consta solamente di due articoli ed è nel primo che si concentrano tutte le novità. È qui, infatti, che si chiede di “estendere la possibilità di esercitare l’attività libero-professionale anche intramuraria agli operatori delle professioni sanitarie che prestano la propria attività in regime di lavoro dipendente a tempo pieno o parziale presso strutture sanitarie pubbliche”.

Il secondo articolo, invece, introduce una clausola di invarianza finanziaria.

Quindi, qualora il ddl venisse approvato anche altri professionisti sanitari avrebbero la possibilità di esercitare attività intramoenia al pari di quanto oggi viene concesso ai medici.

Nel dettaglio, ricordiamo che con attività intramoenia si intendono quelle prestazioni erogate oltre il normale orario di lavoro dai medici dell’ospedale, i quali possono utilizzare locali e macchinari della struttura a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Quindi prestazioni da libero professionista all’interno della struttura pubblica.

Mediamente per lo svolgimento dell’attività intramoenia i medici - i quali devono rilasciare regolare fattura al paziente - devolvono alla struttura ospedaliera il 6,5% del loro fatturato; ecco perché concedere anche ad altri professionisti la possibilità di esercitare attività da libero professionista all’interno delle mura della struttura ospedaliera pubblica non avrebbe costi per lo Stato, semmai ci sarebbero delle maggiori entrate per le ASL.

Intramoenia anche per medici, fisioterapisti e ostetriche: i vantaggi

Ci sono diversi vantaggi nell’estendere l’intramoenia anche agli altri professionisti sanitari; è per questo motivo che il progetto presentato dal Movimento 5 Stelle sta raccogliendo diversi consensi.

Come anticipato il sindacato Nurse Up è stato tra i principali fautori di questa proposta; a tal proposito il Presidente Antonio De Palma ha spiegato che è proprio grazie al provvedimento che “gli ospedali potranno affrontare l’emergenza della carenza di personale, una situazione aggravata dall’introduzione di Quota 100 che ha permesso a molti operatori di accedere prima alla pensione”. Una situazione che non può essere superata dall’assunzione di nuovo personale, visto il “blocco decennale del turnover”.

Inoltre, così come per i medici, ci sarebbe la riduzione delle liste di attesa per il cittadino, il quale potrà beneficiare di un ampio alveo di “prestazioni professionali erogate da professionisti competenti e certificati nella loro qualità di pubblici dipendenti”. Senza dimenticare i vantaggi della lotta all’abusivismo, con l’apertura di nuovi canali di contribuzione.

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