Cos’è l’intelligenza artificiale, come funziona e come usare l’IA

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30 Aprile 2025 - 16:34

Sai come funziona davvero l’intelligenza artificiale? Ecco di cosa si tratta, tra vantaggi e rischi, e tutti i campi in cui viene utilizzata oggi.

Cos’è l’intelligenza artificiale, come funziona e come usare l’IA

L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta oggi una delle frontiere più avanzate, dinamiche e trasformative della tecnologia moderna. Il suo impatto è ormai evidente in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dal modo in cui comunichiamo e lavoriamo, fino alle modalità con cui ci curiamo, ci informiamo e ci intratteniamo.

Dai chatbot evoluti che gestiscono in modo autonomo l’assistenza clienti sui siti web, ai sistemi generativi in grado di creare immagini, musica e testi indistinguibili da quelli prodotti da esseri umani, l’IA è diventata una componente essenziale dell’economia globale e della società digitale. Conoscere l’AI è, quindi, un diktat non solo per gli internauti ma per tutti coloro che vivono in maniera attiva nella società odierna. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è l’intelligenza artificiale oggi: significato e definizione

Secondo recenti dati del Global AI Index 2025, gli investimenti globali in IA hanno superato i 220 miliardi di dollari, con una crescita annua media del 26% rispetto al quinquennio precedente. Questo trend è sostenuto non solo dalle grandi aziende tecnologiche, ma anche da governi e startup che vedono nell’IA uno strumento strategico per lo sviluppo economico e la competitività.

Definire in modo univoco l’intelligenza artificiale resta complesso, proprio per la vastità delle sue applicazioni e per la natura interdisciplinare della materia.

In linea generale, si può definire come l’insieme di tecnologie capaci di simulare alcune funzioni cognitive tipicamente umane, come l’apprendimento, il ragionamento, la percezione e l’interazione linguistica.

Le applicazioni dell’IA sono oggi ovunque: nell’assistenza sanitaria, dove gli algoritmi aiutano a diagnosticare patologie complesse con livelli di precisione sempre maggiori; nei trasporti, con lo sviluppo di veicoli autonomi; nell’agricoltura di precisione, che ottimizza le colture attraverso sensori intelligenti; e, ancora, nell’intrattenimento, dove l’IA genera contenuti su misura e crea esperienze personalizzate per milioni di utenti. Anche l’ambito educativo sta subendo profonde trasformazioni, grazie a piattaforme di apprendimento adattivo capaci di modellare i percorsi formativi sugli stili cognitivi individuali.

Un’area di crescente attenzione è quella dei sistemi di IA generativa, come i modelli linguistici avanzati (ad esempio Chat GPT), che nel 2025 sono diventati strumenti cruciali in ambiti come la creazione di contenuti, la programmazione, la consulenza legale e persino la ricerca scientifica. Parallelamente, l’evoluzione di modelli multimodali – capaci di comprendere testo, immagini, suoni e video – ha aperto la strada a nuove forme di interazione uomo-macchina.

Ma insieme alle opportunità, emergono anche importanti questioni etiche e normative. Il dibattito su come garantire un uso responsabile e trasparente dell’IA è più vivo che mai. L’Unione Europea, ad esempio, ha recentemente adottato l’AI Act, la prima normativa al mondo che cerca di regolamentare in modo organico i sistemi di intelligenza artificiale, classificandoli in base al rischio e imponendo standard di sicurezza, trasparenza e rispetto dei diritti fondamentali.

In questo scenario in continua evoluzione, è fondamentale comprendere non solo cosa sia l’intelligenza artificiale e come funzioni, ma anche dove si stia dirigendo. Cerchiamo, quindi, anche di capire l’evoluzione dell’AI, le principali tipologie oggi esistenti - da quella ristretta (narrow AI) a quella generativa e, in prospettiva, l’ipotetica intelligenza artificiale generale (AGI) - illustrando le sue applicazioni più promettenti e le sfide aperte dal punto di vista sociale, giuridico e filosofico.

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale fino ai giorni nostri

La storia dell’intelligenza artificiale inizia con il test di Turing, ideato dal matematico britannico Alan Turing nel 1950. Questo test era un criterio di intelligenza che proponeva una sfida: una macchina poteva essere considerata «intelligente» se riusciva a far credere a un umano di essere umana. Turing ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’informatica e dell’IA, ponendo le basi teoriche per la computazione moderna. Nel 1956, durante il convegno di Dartmouth, John McCarthy coniò il termine «intelligenza artificiale» per la prima volta.

Tuttavia, successivamente, gli anni ’70 e ’80 furono periodi di alti e bassi per l’IA, con fasi di stagnazione dovute a limitazioni tecnologiche e teoriche, come dimostrato dall’affair XOR e dal Rapporto ALPAC, che evidenziarono i limiti dei primi modelli di IA. Nonostante questi ostacoli, il periodo fu anche testimone di importanti progressi, come lo sviluppo dei sistemi esperti e delle reti neurali artificiali, che hanno gettato le basi per le moderne applicazioni di machine learning e deep learning.

Negli ultimi decenni, l’IA ha vissuto una rinascita, grazie all’avanzamento delle tecnologie di calcolo, in particolare con l’introduzione delle GPU e l’esplosione del machine Learning. Questi sviluppi hanno permesso di superare molti dei limiti precedenti, aprendo la strada a nuove e rivoluzionarie applicazioni in vari settori, dalla medicina alla finanza. Va da sé, però, che l’intelligenza artificiale sia una disciplina non stagnante e in continua evoluzione, le cui radici storiche si intrecciano con i progressi tecnologici e teorici.

Come funziona l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale è, quindi, un ramo dell’informatica che si occupa della progettazione e dello sviluppo di sistemi in grado di eseguire compiti che, se svolti da esseri umani, richiederebbero intelligenza. Questi compiti includono il riconoscimento vocale, la comprensione del linguaggio naturale, la visione artificiale, la pianificazione e il processo decisionale.​ Ma scopriamone il funzionamento passo dopo passo, cercando di rendere il più chiaro possibile il processo di sviluppo di un’IA.

1) Acquisizione e preparazione dei dati

Il funzionamento dell’IA inizia con la raccolta e la preparazione dei dati. I dati possono essere strutturati (come tabelle e database) o non strutturati (come immagini, audio e testo). La qualità e la quantità dei dati influenzano direttamente le prestazioni dei modelli di IA. I dati vengono puliti, normalizzati e suddivisi in set di addestramento, validazione e test.​

2) Selezione del modello e addestramento

Una volta preparati i dati, si seleziona un modello di apprendimento automatico (machine learning) appropriato. I modelli possono essere supervisionati, non supervisionati o basati su apprendimento per rinforzo. Durante l’addestramento, il modello apprende le relazioni tra input e output, ottimizzando i parametri interni per minimizzare l’errore.​

3) Validazione e test

Dopo l’addestramento, il modello viene validato utilizzando dati non visti durante l’addestramento per valutare le sue prestazioni. Successivamente, viene testato su un set di dati separato per misurare l’accuratezza, la precisione, il richiamo e altre metriche pertinenti.​

4) Implementazione e monitoraggio

Una volta che il modello ha raggiunto prestazioni soddisfacenti, viene implementato in un ambiente di produzione. È essenziale monitorare continuamente il modello per rilevare eventuali degradi delle prestazioni e aggiornare il modello con nuovi dati, se necessario.​

5) Considerazioni etiche e normative

L’implementazione dell’IA deve considerare aspetti etici e normativi. È fondamentale garantire la trasparenza, l’equità e la responsabilità dei sistemi di IA. Da questo punto di vista, le normative, come l’AI Act dell’Unione Europea, stabiliscono linee guida per l’uso sicuro e affidabile dell’IA.

Tipi di intelligenza artificiale utilizzate oggi (o che lo saranno in futuro)

L’intelligenza artificiale può essere classificata in diverse categorie in base alle sue capacità e applicazioni.​

  • IA ristretta (ANI - Artificial Narrow Intelligence) - L’IA ristretta è progettata per svolgere compiti specifici, come il riconoscimento facciale, la traduzione linguistica o la guida autonoma. Questi sistemi operano all’interno di un ambito limitato e non possiedono consapevolezza o comprensione generale.​
  • IA generativa (Generative AI) - La Generative AI rappresenta una frontiera innovativa nell’IA, capace di generare nuovi contenuti che imitano quelli reali. Utilizzando tecniche come le Generative Adversarial Networks (GANs) e i modelli di apprendimento automatico per rinforzo, questa tecnologia può creare testi, immagini, audio e video. Esempi notevoli includono GPT per la generazione di testi e DALL-E per la creazione di immagini da descrizioni testuali.
  • IA generale (AGI - Artificial General Intelligence) - L’IA generale è un concetto teorico di un sistema in grado di comprendere, apprendere e applicare conoscenze in diversi domini, simile all’intelligenza umana. Attualmente, l’AGI rimane un obiettivo di ricerca e non esistono implementazioni pratiche.​
  • IA superintelligente (ASI - Artificial Superintelligence) - L’IA superintelligente rappresenta un’ipotetica intelligenza che supera quella umana in tutti gli aspetti, inclusa la creatività, la saggezza e le abilità sociali. Come l’AGI, l’ASI è ancora un concetto teorico e oggetto di dibattito tra esperti.​
  • IA reattiva - I sistemi di IA reattiva rispondono a input specifici senza memorizzare esperienze passate. Un esempio è il programma Deep Blue di IBM, che giocava a scacchi basandosi esclusivamente sulla situazione in tempo reale del gioco.​
  • IA con memoria limitata - Questi sistemi possono utilizzare esperienze passate per prendere decisioni future. Molti sistemi di guida autonoma rientrano in questa categoria, poiché analizzano dati storici per migliorare le prestazioni.​
  • IA con teoria della mente - La teoria della mente è una capacità cognitiva che consente di comprendere emozioni, credenze e intenzioni altrui. L’implementazione di questa capacità nei sistemi di IA è ancora in fase di ricerca e sviluppo.​
  • IA autocosciente - Un’IA autocosciente avrebbe consapevolezza di sé e delle proprie emozioni. Attualmente, non esistono sistemi di IA con questa capacità, e la sua realizzazione solleva questioni etiche significative.

A cosa serve e come si usa l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale (IA) trova applicazione in numerosi settori, rivoluzionando processi e migliorando l’efficienza e l’efficacia delle operazioni. Di seguito, vengono esplorate alcune delle principali aree di impiego dell’IA.

Sanità

Nel settore sanitario, l’IA contribuisce significativamente a prevenzione, diagnosi, trattamento e monitoraggio delle malattie. Gli algoritmi di apprendimento automatico migliorano l’interpretazione delle immagini diagnostiche, come radiografie e risonanze magnetiche, aiutando nella rilevazione precoce di patologie. Inoltre, l’IA è impiegata nello sviluppo di nuovi farmaci, analizzando dati per identificare molecole potenzialmente efficaci. I sistemi basati sull’IA assistono anche nella creazione di piani di trattamento personalizzati, ottimizzando la scelta dei farmaci e delle terapie in base alle caratteristiche individuali dei pazienti.

Finanza

L’IA trasforma il settore finanziario attraverso l’automazione e l’analisi predittiva. Le istituzioni finanziarie utilizzano l’IA per migliorare la gestione del rischio, ottimizzare le operazioni e personalizzare l’interazione con i clienti. I modelli di apprendimento automatico sono impiegati per analizzare transazioni e comportamenti di acquisto, migliorando il credit scoring e la prevenzione delle frodi. Inoltre, l’IA consente un’analisi in tempo reale dei dati di mercato, fornendo insight preziosi per decisioni di investimento più informate.

Marketing

Nel marketing, l’IA permette una segmentazione avanzata della clientela e lo sviluppo di campagne pubblicitarie mirate. I chatbot e gli assistenti virtuali migliorano l’interazione con i clienti, mentre l’analisi predittiva aiuta a prevedere i comportamenti dei consumatori, ottimizzando le strategie di vendita. L’intelligenza artificiale è utilizzata anche per la creazione di contenuti personalizzati, migliorando l’efficacia delle attività promozionali.

Automotive

L’IA è fondamentale per lo sviluppo della guida autonoma, con sistemi che integrano sensori avanzati e algoritmi per permettere alle auto di navigare in sicurezza. Oltre alla guida autonoma, l’IA trova applicazione nella manutenzione predittiva, nel miglioramento dei sistemi di infotainment e nella personalizzazione dell’esperienza di guida, adattando automaticamente impostazioni come il clima e la posizione dei sedili.

Amministrazione e contabilità

Nel settore amministrativo e contabile, l’IA automatizza compiti routinari come l’inserimento dati e la generazione di report finanziari. Questo non solo riduce gli errori, ma anche i tempi di elaborazione, permettendo ai professionisti di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. L’IA è inoltre impiegata per migliorare la precisione dei bilanci e l’efficienza della gestione fiscale.

Altri campi lavorativi e non

Oltre ai settori già menzionati, l’IA è impiegata in agricoltura per ottimizzare le colture, in logistica per migliorare la gestione delle catene di fornitura e in settori emergenti come l’energia sostenibile, dove contribuisce all’efficienza delle reti elettriche e allo sviluppo di tecnologie pulite. L’IA è, dunque, un pilastro fondamentale nell’evoluzione di molteplici industrie, promettendo ulteriori sviluppi e innovazioni nel futuro.

Implicazioni etiche dell’IA

L’impetuoso sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) solleva numerose questioni etiche in vari settori, dalle questioni di privacy al lavoro, dall’automazione alla salute, e oltre. Esistono cinque principali sfide etiche identificate da sociologi ed esperti di Digital transformation:

  • il rapporto tra fiducia e controllo: determinare il livello di fiducia da accordare alle macchine e, complementarmente, il livello di controllo da mantenere. Questo aspetto diventa particolarmente delicato man mano che aumentano le posta in gioco nelle decisioni prese dalle IA;
  • il cambiamento nei profili di responsabilità: con l’aumento dell’uso delle IA, cresce anche la sostituzione dell’attività umana, portando alla rimozione della responsabilità umana che viene trasferita alle macchine. Questo solleva questioni delicate su chi sia responsabile quando qualcosa va storto: il programmatore, il produttore, o il proprietario del sistema IA?
  • il rischio di erodere l’autodeterminazione umana: l’evoluzione dell’IA potrebbe erodere l’autodeterminazione umana, limitando la capacità delle persone di prendere decisioni autonome, soprattutto se le IA prendono decisioni in modo autonomo e diretto senza intervento umano;
  • la svalutazione delle competenze umane: man mano che l’IA assume compiti precedentemente svolti da esseri umani, esiste il rischio che le competenze umane vengano svalutate o perdute, poiché non sono più utilizzate come in passato;
  • il rischio di replicare gli errori umani: i programmatori sono esseri umani e possono involontariamente trasferire i propri bias e errori alle IA. Questo rischio è particolarmente rilevante in contesti come la discriminazione basata su razza, genere, o religione, dove un IA potrebbe applicare criteri senza filtri etici, legali o morali.

Intelligenza artificiale: normative e linee guida

A livello europeo, sono state proposte le «Ethic Guidelines for Trustworthy AI», che mirano a fornire un quadro di regole etiche per assicurare che le IA siano affidabili e rispettino i diritti umani. Queste linee guida, sebbene non vincolanti, influenzeranno le scelte legislative future riguardanti l’IA.

Le imprese e le organizzazioni sono chiamate a sviluppare linee guida operative che presidino i rischi associati all’IA, assicurando che ogni innovazione rispetti i diritti umani e promuova il bene comune. Questo include l’adozione di standard etici condivisi e la promozione della formazione sulla etica dell’IA.

I principi di trasparenza, giustizia e responsabilità sono fondamentali per garantire che le IA operino in modo equo e responsabile. È essenziale che i sistemi di IA siano trasparenti nelle loro operazioni e che gli algoritmi siano spiegabili, in modo che gli utenti possano comprendere le basi delle decisioni prese.

In conclusione, mentre l’IA continua a svilupparsi e a integrarsi in numerosi aspetti della vita quotidiana, è imperativo affrontare queste questioni etiche e normative per garantire uno sviluppo equilibrato e responsabile della tecnologia.

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