Successo mondiale negli anni 80-90, poi il lento declino. Ora la chiusura di quasi 500 negozi per un piano di rilancio.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, la moda Made in Italy viveva il suo momento di massimo splendore a livello mondiale. Uno dei marchi più iconici era Benetton, celebre per i capi colorati e innovativi. Tra i mercati più redditizi figuravano gli Stati Uniti. Poi, con l’arrivo del fast fashion e del commercio online, è iniziato il lento declino del marchio. L’azienda ha perso quote di mercato, ha perso appeal e i bilanci hanno iniziato a risentirne. Non quelli della famiglia Benetton che, grazie a una sapiente diversificazione degli investimenti in diversi settori, ha potuto accrescere enormemente il proprio patrimonio.
Benetton, dopo l’addio dell’amministratore delegato Massimo Renon e del direttore creativo Andrea Incontri, ha deciso di intraprendere un nuovo corso. L’obiettivo era rilanciare un’azienda che nel 2023 aveva registrato perdite per 235 milioni di euro. La priorità era ridurre i costi. Come? Con la chiusura di decine di negozi in tutto il mondo, circa 500, soprattutto quelli in franchising con utili troppo bassi. Nel 2024 sono stati 180 i punti vendita chiusi globalmente, di cui circa 100 in Italia: da Bari a Foggia, da Palermo a Novara, molte insegne hanno abbassato le saracinesche.
Sono stati chiusi anche siti produttivi in Tunisia, Croazia e Serbia, mentre in Italia i lavoratori dello stabilimento di Ponzano Veneto sono stati trasferiti a Castrette di Villorba. La forza lavoro è stata ridotta di oltre cento unità con un piano di esuberi incentivati. Così, a fine 2024, i dipendenti Benetton erano scesi a 700 rispetto ai 1.100 dell’anno precedente.
Entro la fine del 2025 è prevista la chiusura di 419 store, sui 3.500 complessivi a livello mondiale. Questa la prima strategia per contenere i costi e riportare l’azienda in utile. Già nel 2024, infatti, la situazione finanziaria è migliorata: le perdite si sono ridotte a 60 milioni di euro, contro i 235 milioni del 2023. Il fatturato ha raggiunto 916,9 milioni di euro, in calo rispetto agli 1,098 miliardi dell’anno precedente ma di poco.
Benetton prepara la fase di rilancio per il ritorno all’utile
Ora l’azienda prepara la fase di rilancio, con l’obiettivo di tornare a generare utili nel 2026. Circa un mese fa si è svolto un incontro con le rappresentanze sindacali in cui sono state illustrate le prossime mosse. Il primo passo è accelerare la produzione delle collezioni, passando da 12 a 6 mesi. Poi far crescere l’e-commerce, oggi indispensabile per i ricavi di un marchio. Seguiranno la valorizzazione dei negozi attraverso una gestione più efficiente, il completamento del passaggio dal modello wholesale a quello misto wholesale/retail e la valorizzazione degli asset aziendali, come il comparto logistico.
Con questa riorganizzazione Benetton spera di rilanciarsi sul mercato, puntando su meno punti vendita fisici e su un forte incremento delle vendite online.
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