Ecco quali sono i benefici e i rischi della nuova tendenza trainata dalla Generazione Z.
Il piacere di bere un bicchiere di vino senza preoccuparsi delle restrizioni (o del mal di testa il giorno dopo).
Negli ultimi anni, è spopolato tra i giovani il trend del No-Lo, abbreviazione di “no” e “low alcohol": drink analcolici, o con un leggerissimo talco alcolemico, che mantengono lo stesso gusto degli originali.
Vini senza alcol, un fenomeno sempre più in crescita
Il mercato del No-Lo sta vivendo un boom economico senza precedenti. Secondo un recente studio strategico di IWSR, leader nell’analisi del settore beverage globale, si prevede che la categoria registrerà una crescita incrementale di oltre 4 miliardi di dollari entro il 2028.
In 10 mercati chiave (tra cui Stati Uniti e Brasile) il mercato del No-Lo e a basso contenuto alcolico crescerà con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) del +4% in volume fino al 2028, trainato principalmente dalle bevande analcoliche con un CAGR del +7% in volume.
A dominare il mercato globale dei vini No-Lo ci sono gli Stati Uniti (63% delle vendite), seguiti da Germania (10%), Regno Unito e Australia (4% ciascuno) e Francia (2%).
Quali sono i benefici per la salute del vino senza alcol
Alcuni studi clinici hanno appurato che il vino analcolico può apportare benefici al sistema cardiovascolare per chi lo consuma costantemente: composti presenti nel vino come polifenoli e resveratrolo possono ridurre la pressione arteriosa e diminuire il colesterolo
Attenzione però alla quantità di alcol residuo: il limite di 0,5% ABV può talvolta superare lo 0%, un fattore che potrebbe causare problemi di salute a chi deve evitare completamente il consumo di alcol.
Chi sono i consumatori principali di vino senza alcol
Sempre più persone decidono di smettere di consumare bevande alcoliche. Ecco quali sono le principali categorie:
- giovani e salutisti: la Generazione Z preferisce il consumo consapevole e sceglie alternative etiche e sostenibili, senza tuttavia rinunciare al gusto;
- persone con restrizioni:: Donne in gravidanza, persone con non possono bere per problemi di salute, per motivi religiosi o perché devono guidare;
- consumatori occasionali: Chi desidera godersi un drink senza possibili effetti collaterali come mal di testa, nausea e stanchezza.
Come viene prodotto il vino senza alcol
Il vino senza alcol viene prodotto grazie all’utilizzo di tecniche enologiche avanzate come l’osmosi inversa, la distillazione sottovuoto e la filtrazione a membrane. Questi processi permettono la dealcolizzazione (tasso < 0,5%) o riduzione alcolica (tra 0,5% e 8,5−9%) del vino, mantenendo intatto il gusto.
In Italia, un decreto ministeriale di novembre 2024 (attuativo del Regolamento UE 2021/2117) ha definito la prima normativa per il vino senza alcol:
- i “dealcolati” (<0,5%);
- “parzialmente dealcolati” (>0,5<min per vino tradizionale).
Sono esclusi dal decreto i marchi DOP e IGP, per mantenere intatta la garanzia di qualità del prodotto. Inoltre, è vietato l’utilizzo di aromi esogeni, zuccheri e l’aggiunta di acqua, in modo che vengano preservate al meglio le caratteristiche organolettiche del vino.
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