Il procuratore Khan annuncia possibile mandato di arresto: l’America difende Netanyahu. Ecco perché

Domenico Maceri

30/05/2024

La difesa di Israele è anche stata presa dai repubblicani in America i quali spesso sono in disaccordo con l’attuale inquilino alla Casa Bianca.

Il procuratore Khan annuncia possibile mandato di arresto: l’America difende Netanyahu. Ecco perché

“Mette in pericolo tutte le democrazie. L’Israele per prima ma voi sarete i prossimi”. Così Benjamin Netanyahu mentre attaccava Karim Khan, procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), che ha recentemente fatto richiesta di spiccare mandati di arresto del primo ministro di Israele e il ministro della difesa Yoav Gallant. Khan ha fatto la stessa richiesta nel caso dei tre leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohamed Deif e Ismael Haniyeh.
Questi cinque individui sono accusati di crimini orrendi contro l’umanità. Nel caso dei due leader israeliani si tratta di avere causato “stermini e morte di fame con metodi di guerra incluso il diniego di rifornimenti umanitari e attacchi deliberati a civili nel conflitto” di Gaza. Nel caso dei tre leader di Hamas si tratta di avere trucidato 1200 persone e aver preso 250 ostaggi. Alcuni di questi sono stati liberati con negoziati ma altri sono morti e altri rimangono ancora nelle mani di Hamas.

Il primo ministro israeliano ha cercato di assolvere tutte le democrazie da possibili sanzioni della Cpi. Netanyahu non ha digerito il fatto che lui sia stato messo allo stesso livello dei “terroristi” di Hamas, dimenticando che i leader di Gaza furono anche loro eletti democraticamente nel 2006. La richiesta di mandati di arresto dovrà essere approvata da un panel di tre giudici la cui decisione dovrebbe avvenire tra due o tre mesi. Si tratterebbe di un grosso problema per Netanyahu poiché in caso di approvazione potrebbe essere arrestato se mettesse piede in uno dei 128 Paesi che hanno firmato il Trattato di Roma eccetto per Israele, Stati Uniti e Russia. La Gran Bretagna e la Germania, due grandi alleati di Israele, hanno anche firmato l’accordo e si potrebbero trovare nell’imbarazzante situazione di dover arrestare il primo ministro israeliano qualora mettesse piede nei loro Paesi.
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