Questo paradosso sul BTP nasconde un inganno silenzioso che pesa sul portafoglio più di quanto sembri. E se il rischio fosse più alto di quanto espresso nel rendimento?
«Ma come si fa a parlare di inganno quando uno strumento rende più del 4% e sta diventando sempre più sicuro in Europa?» È vero, è quello che sta accadendo. Rispetto ai titoli francesi e tedeschi, il BTP sta assumendo un ruolo di alternativa apprezzata dal mercato.
Eppure, questa dinamica potrebbe non essere così positiva in termini di portafoglio. Ed è qui che si nasconde il possibile equivoco.A prima vista, il BTP sembra un affare. Cedole oltre il 4%, rischio percepito in contrazione, spread rispetto ai Bund tedeschi che si restringe. Ma chi conosce i mercati sa bene che il rendimento non è mai un dato isolato. Va sempre letto in relazione a due fattori: il potere d’acquisto e la competitività relativa rispetto agli altri titoli di stato.
Il punto critico è proprio qui: i rendimenti reali, cioè il guadagno netto che resta dopo aver sottratto l’inflazione. Se l’inflazione USA riparte, come sembra dalle ultime rilevazioni, l’onda lunga non tarda ad arrivare in Europa. Aumenti dei prezzi in Italia e nell’Eurozona riducono immediatamente il margine reale dei BTP. [...]
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