Dal P2P all’Invoice trading cosa c’è che ancora non va nelle nuove frontiere del credito?
E’ un po’ come nel mondo delle criptovalute, nate dalla voglia di abbandonare il sistema bancario dopo la crisi finanziaria del 2008. L’obiettivo originario era creare un sistema di pagamento che facesse a meno delle banche e da lì le cripto sono diventate anche una nuova forma di investimento. Così Il fintech ha aperto nuove strade per il credito alle imprese, coniugando le esigenze di finanziamento con nuove opportunità di investimento per i risparmiatori. Il tutto però non senza ombre.
La terza puntata dell’inchiesta sul credito alle PMI analizza aspetti positivi e negativi delle nuove frontiere delle forme di finanziamento alle imprese.
Marco, 42 anni, ha fondato nel 2020 a Milano una startup di food delivery di prodotti artigianali lombardi e piemontesi, finanziata con 150.000 euro raccolti via lending crowdfunding da una cinquantina di investitori. «All’inizio sembrava una buona soluzione anche se più onerosa rispetto ai finanziamenti delle banche a cui non potevo ricorrere», ricorda. Nel 2022 però, tra rincari energetici e calo della domanda post-pandemia, i flussi di cassa della sua impresa si sono ridotti e Marco ha chiesto alla piattaforma di rivedere il piano di rimborso. Alcuni investitori hanno preteso garanzie aggiuntive e la piattaforma ha applicato una commissione straordinaria del 2%, aggravando ancora di più i costi dell’operazione. Dopo una trattativa, è stato concordato un piano con rate ridotte per sei mesi. “ Non so se consiglierei l’operazione ad altri imprenditori”. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti