iDisc di Bosch è il nuovo tipo di disco frenante che riduce le emissioni di particolato fino al 90%.
iDisc è il freno che Bosch mette alle polveri sottili: oltre il gioco di parole, la casa tedesca ha colto al volo l’allarme internazionale sulle emissioni inquinanti che le amministrazioni di tutto il mondo stanno girando ai costruttori di automobili.
Se infatti l’industria si sta muovendo per limitare l’impatto ambientale sostituendo carburanti fossili con motorizzazioni elettriche e carburanti sintetici ecosostenibili, Bosch ha pensato di intervenire su un aspetto finora trascurato.
Gli impianti frenanti, specialmente con freni a disco, causano il 15% delle polveri sottili delle città, e per questo Bosch ha lanciato iDisc, uno speciale disco che può ridurre del 90% le emissioni di particolato.
iDisc di Bosch frena le emissioni
I freni a disco, al momento del loro lancio, sono stati rivoluzionari e la loro diffusione ha aumentato i livelli di sicurezza. Ad oggi, nessuna auto è sprovvista di questo tipo di freni sulle ruote anteriori e la maggior parte dei veicoli li ha in dotazione su tutte e quattro le ruote.
Tuttavia nel 2017 è chiaro come i freni a disco abbiano un impatto inquinante altamente dannoso: ogni volta che si decelera frenando, e i ferodi comunemente chiamati “pasticche” si stringono attorno al disco in movimento, vengono rilasciate particelle di particolato. Ogni frenata è un’emissione, e basta fare un conto delle volte che si preme il freno in città per calcolare l’impatto dei dischi sull’aria.
iDisc è stato progettato per ridurre queste emissioni fino al 90%: rispetto al tradizionale disco in ghisa, quello di Bosch ha un rivestimento in carburo di tungsteno che viene applicato dopo un trattamento meccanico, termico e galvanico.
Il prezzo del freno che non inquina
iDisc è prodotto da Buderus Guss, una consociata di Bosch: il Managing Director della casa tedesca, Gerhard Pfeifer, ha spiegato che il nuovo prodotto “è pronto a rivoluzionare il mercato”, e anche Hoheisel, membro del Board of Management di Bosch, ha dichiarato che “l’iDisc è il freno 2.0 dalle straordinarie potenzialità di mercato” considerata anche la domanda in costante crescita di questi componenti.
Tuttavia il prezzo è l’unico limite, poiché l’iDisc costa sicuramente tre volte meno dei dischi in ceramica delle auto extralusso e dalle super prestazioni, ma costa anche tre volte di più dei comuni dischi in ghisa. In questa fase iniziale sarà quindi molto costoso per i produttori di auto montare freni iDisc, ma con l’aumento della produzione il prezzo potrebbe scendere fino a diventare competitivo anche per i dischi più comuni, dato che la durata è pari al doppio dei dischi in ghisa e la resistenza è pari a quelli in ceramica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti