Gli investitori temono per la stabilità dell’economia USA, con il debito pubblico in forte aumento. Quali opportunità con l’ondata di short sui Treasuries?
Negli ultimi mesi, ma soprattutto dopo il Liberation Day, la conferenza stampa di Trump alla Casa Bianca del 2 aprile 2025, la stabilità dell’economia statunitense è stata al centro delle preoccupazioni degli investitori globali, con un focus particolare sulle prospettive future del debito pubblico americano da quasi 37 trilioni di dollari e dei Titoli di Stato USA.
Ma è giustificata questa apprensione? Cerchiamo di fare chiarezza, analizzando la situazione attuale e le possibili evoluzioni.
Se leggo le analisi dei trader e le interviste degli asset manager americani, il sentiment del mercato attualmente è quello generalizzato della “Posizione Corta Aggressiva” sui Treasuries americani. Mi spiego meglio: con gli strumenti derivati (contratti futures e opzioni) si possono vendere Treasuries a scadenza, ma senza averli in portafoglio, assumendo le cosiddette short positions. Sei in vendita ma non hai consegnato l’obbligazione, perché è una vendita a termine, a consegna differita e guadagni nel tuo account degli strumenti derivati qualora il prezzo del bond iniziasse a scendere. Infatti, stai scommettendo sul rialzo dei tassi e l’obbligo di consegna fisica del bond è solo alla scadenza naturale del contratto future (a meno che non si effettui il c.d. “roll-over” della posizione corta, cioè il riacquisto del contratto in corso e la simultanea vendita del contratto a scadenza seguente). [...]
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