I migliori mercati per iniziare a fare trading

David Pascucci

7 Marzo 2023 - 08:57

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In questo articolo vedremo quali sono i mercati migliori per iniziare a fare trading.

I migliori mercati per iniziare a fare trading

Quali sono i migliori mercati per iniziare a fare trading per un principiante o per chi si inizia ad approcciare a questo mondo vasto e complesso. In molti, nel corso degli scorsi anni, si sono imbattuti in diversi strumenti creati per fare trading proprio da parte di broker che hanno puntato molto sull’offerta di proposte molto allettanti, tra cui le famose e finalmente scomparse opzioni binarie, strumenti altamente speculativi simili alle scommesse vere e proprie.

Nel corso del tempo abbiamo visto invece l’offerta di molti strumenti diversi, dal Forex all’azionario puro fino a passare per mezzo degli Etf, tutti strumenti comunque validi in ottica di trading. Ma quali sono i “migliori” per iniziare ad approcciarsi seriamente a questa attività? Ci sono dei mercati migliori di altri per via di alcune caratteristiche ma allo stesso tempo, pur essendo i migliori, nascondono alcune insidie che potremmo identificare come dei veri e propri rischi che caratterizzano ogni specifico mercato. Quindi, invece di concentrarci sulle caratteristiche positive, andremo a vedere i rischi associati a ogni mercato.

Un tuffo nel passato, le opzioni binarie

Agli albori del trading online, quello offerto al pubblico retail sull’ondata della forte liquidità immessa nei mercati successivamente al crollo dovuto alla crisi di Lehman Brothers, abbiamo visto fioccare moltissimi broker che hanno offerto strumenti finanziari che ora sarebbero subito identificabili come strumenti altamente speculativi (per fortuna) da parte della maggior parte del pubblico.

Tra gli strumenti finanziari offerti, abbiamo sicuramente quelle che erano definite opzioni binarie, poi bandite dall’Esma (autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) in quanto assimilabili a vere e proprie scommesse. In pratica parliamo di strumenti che servivano letteralmente a “puntare” sul rialzo o sul ribasso di un determinato strumento finanziario (generalmente un cambio del mercato valutario o una materia prima) entro un certo arco temporale, solitamente breve e che rientrava all’interno della giornata, a volte pochissimi minuti. In pratica parliamo di strumenti dove si “puntava”, come al casinò.

Purtroppo in molti si sono avvicinati a questi strumenti finanziari pensando che fossero strumenti finanziari veri e propri in quanto avevano all’interno della loro definizione il nome “opzioni”, che rimanda appunto a strumenti finanziari che effettivamente vengono utilizzati da operatori professionali in ottica sia speculativa che di gestione del rischio (parliamo delle opzioni “call” e “put”). Oltre al nome “opzioni” che ha deviato di fatto la percezione sull’affidabilità di questi strumenti, abbiamo avuto il fatto che queste opzioni erano legate all’andamento di strumenti finanziari che rimandano chiaramente ai mercati finanziari, come ad esempio i cambi del Forex e le materie prime.

In pratica era possibile comprare queste opzioni che scommettevano sull’andamento di un certo strumento che era legato ai mercati finanziari, pensando appunto che si stesse facendo “trading” su strumenti finanziari classici. I danni recati a piccoli risparmiatori sono stati veramente molti e ingenti, in quanto era facile incappare nella logica del gioco delle scommesse, con tanto di demonizzazione futura dell’intero panorama del trading online, erroneamente associati a questo tipo di strumento. In pratica, la mancanza di cultura finanziaria (che non è una colpa) ha fatto un gioco determinante in questo ambito, pertanto l’Esma ha preferito bandire dall’offerta al pubblico questi strumenti.

L’arrivo delle Criptovalute

Nel post-Lehman abbiamo visto anche la creazione del Bitcoin, la prima criptovaluta in assoluto che ha aperto il mondo retail a quella che possiamo definire l’opportunità del secolo. Le crypto sono nate infatti in un momento in cui la fiducia nei confronti del sistema finanziario era ai minimi storici, soprattutto dopo quello che è successo negli Usa e successivamente in Grecia con la crisi del debito. In pratica si cercava un’alternativa alle valute classiche (definite “fiat”) che potesse aggirare le logiche e le politiche attuate dalle banche centrali, viste in quel momento come il male assoluto.

Ecco che arriva l’offerta al pubblico di strumenti che replicano l’andamento del Bitcoin e di altre criptovalute nate su quest’onda. Puntualmente, a ogni forte rialzo di questa crypto, si è creato un fortissimo “hype” (momento di euforia collettivo) che portava tutti a chiedersi se fosse il momento da non lasciarsi scappare per investire in crypto. In questi momenti abbiamo visto persone che ignoravano completamente il mondo finanziario, avvicinarsi al mondo delle criptovalute, visto come un’opportunità da non lasciarsi scappare.

In questi momenti arrivava puntualmente un crollo pesante di Bitcoin e di conseguenza anche delle altre crypto. In pratica, un vero e proprio sterminio del “parco buoi”, anche qui sfruttando le lacune in merito alla cultura finanziaria di base circa gli strumenti finanziari e gli investimenti. Non sono pochi i danni documentati in merito al mondo crypto, i più recenti legati a veri e propri schemi Ponzi e ad alcuni exchange di criptovalute falliti come ad esempio uno dei più grandi al mondo fino a poco tempo fa, ossia FTX.

Esiste uno strumento migliore di un altro per fare trading?

La componente rischio, come in tutti gli investimenti, è la discriminante principale. Ad esempio mercati come quello del Forex, oppure l’azionario, sono mercati dove è possibile iniziare a fare trading senza problemi, ma è pur vero che bisogna avere una preparazione adeguata al tipo di mercato che ci troviamo di fronte.

Ad esempio dobbiamo sapere che il mercato delle valute è uno dei mercati meno volatili che esiste, eppure è stato considerato per molto tempo come un mercato molto volatile e pericoloso. Questo perché la leva finanziaria offerta dai broker era talmente elevata che arrivava a moltiplicare il rischio sul nostro capitale al punto tale che in pochi minuti si poteva letteralmente bruciare il proprio conto.

Fortunatamente anche qui l’Esma ha preso provvedimenti in merito riducendo obbligatoriamente la leva finanziaria offerta al pubblico retail. Per avere un quadro migliore sulla situazione, investimenti, trading e rischio, Scuola di Trading.it ha messo a punto un corso ideato per chi inizia a fare trading/investimenti e iniziare a scoprire e a mettere in pratica una logica che gli operatori finanziari attuano prima di investire, il tutto incentrato sulla consapevolezza in merito agli investimenti.

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