I 3 grandi rischi (tutti politici) per l’economia mondiale

Violetta Silvestri

12/02/2024

12/02/2024 - 14:14

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Un sondaggio Usa evidenzia che sono 3 e tutti politici i maggiori rischi per l’economia e la stabilità mondiali. Cosa spaventa il mondo nel 2024, tra guerre ed elezioni?

I 3 grandi rischi (tutti politici) per l’economia mondiale

Sono 3 i rischi che più minacciano la stabilità e la crescita del mondo nel 2024 e tutti hanno natura politica -o meglio geopolitica - più che economica.

Non c’è dubbio che l’anno sia iniziato con una serie di allarmi, tra due guerre in corso e imprevedibili negli esiti, tensioni tra grandi potenze in aumento e chiamate alle urne in nazioni strategiche.

In questo contesto, gli intervistati di un sondaggio della National Association of Business Economics hanno espresso preoccupazione proprio per l’evoluzione politica, più che economica del mondo. I veri pericoli di instabilità provengono da almeno 3 rischi da non sottovalutare.

Ecco i 3 rischi politici che minacciano l’economia globale

Gli intervistati nel sondaggio hanno indicato 3 motivi di preoccupazione per l’anno in corso, in grado di far esplodere la stessa economia: innanzitutto le possibilità di un conflitto tra Cina e Taiwan, anche se non si tratta di una vera e propria guerra: il 63% considera un simile esito almeno una “probabilità moderata”.

Allo stesso modo, il 97% vede almeno una moderata possibilità che un conflitto in Medio Oriente spingerà i prezzi del petrolio sopra i 90 dollari al barile (dai circa 77 dollari attuali) e interromperà il trasporto marittimo globale.

Un altro 85% è preoccupato per l’instabilità politica negli Stati Uniti prima o dopo le elezioni presidenziali del 5 novembre.

Gli intervistati sono anche sempre più in tensione per le finanze pubbliche degli Stati Uniti: il 57% afferma che le politiche di bilancio – che hanno creato un enorme divario tra ciò che il governo spende e ciò che raccoglie in tasse – devono essere più disciplinate, rispetto al 54% di agosto.

Proprio nella giornata di lunedì 12 febbraio, il capo del Fondo monetario internazionale ha sottolineato, parlando della guerra Israele-Hamas: “Temo soprattutto la longevità del conflitto perché (se) andrà avanti il ​​rischio di ricadute aumenterà. In questo momento vediamo il rischio di ricadute dal Canale di Suez ha detto riferendosi ai recenti attacchi alle navi nel Mar Rosso. Ma se ci sono altre conseguenze indesiderate in termini di direzione dei combattimenti, allora la situazione potrebbe diventare molto più problematica per il mondo nel suo complesso”.

In sintesi, se il cosiddetto atterraggio morbido per l’economia Usa è ormai dato per certo e anche la crescita mondiale è vista in ripresa con una inflazione in graduale calo, la dimensione geopolitica preoccupa. Guerre ed elezioni Usa possono sconvolgere il mondo. E trascinare nel baratro le economie, forse in modo meno evidente, ma più prolungato delle banche centrali.

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